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SINDACATO

Sciopero Gazzettino, solidariteà Sjg ai colleghi

Solidarietà al comitato di redazione ed ai colleghi del Gazzettino di Venezia, in sciopero da ieri 4 ottobre. La esprime in una nota un comunicato del Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige.

“La battaglia del Gazzettino è anche la nostra”, afferma il segretario regionale Rocco Cerone.

“È in corso una strategia nazionale da parte delle aziende editoriali per destrutturare il contratto di lavoro giornalistico – sottolinea Cerone –  le sue tutele ed i suoi diritti, che evidentemente si credono un retaggio da spazzare via e tutte le conquiste faticosamente raggiunte”.

“Credo che mai come in questo momento – conclude Cerone – occorra richiedere con forza che il governo, a cominciare dal presidente del consiglio Draghi, si assuma le sue responsabilità ed avvii il tavolo sull’informazione, cruciale per la democrazia di questo Paese”.

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GRUPPI

Associazione stampa di Trento: rinnovate le cariche sociali

Patrizia Belli è stata rieletta all’unanimità presidente di Assostampa Trentino. Il consiglio direttivo – a norma di statuto – nella riunione di giovedì 30 settembre 2021, ha provveduto anche a individuare ed eleggere alla carica di vicepresidente Paolo Silvestri e affidare a Patrizia Orsingher l’incarico di segretario e tesoriere dell’Associazione. Gli altri membri del consiglio direttivo sono Antonella Carlin, Chiara Marsilli, Marzia Zamattio, Daniele Benfanti, Augusto Goio, Marco Nicolò Perinelli. Le cariche hanno durata triennale.

La presidente Belli ha annunciato che entro la fine dell’anno verranno ripresi, dopo la pausa dovuta alla pandemia e al ricorso alla didattica a distanza, gli interventi nelle scuole primarie e secondarie curati da giornalisti e dedicati al mondo e alla cultura dell’informazione, alla sensibilizzazione sui temi del buon giornalismo e della prevenzione della diffusione di notizie prive di fondamento, verifica e credibilità. Altre iniziative verranno programmate per avvicinare il mondo del giornalismo professionale e di qualità alla cittadinanza.

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SINDACATO

Solidarietà Sjg a colleghi aggrediti a Trento dai ‘no green pass’.

“I no vax e i no green pass non possono ostacolare la libertà di stampa”. Lo Assostampa Trento, Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige e Ordine regionale dei giornalisti, che, in una nota congiunta, esprimono piena solidarietà al collaboratore e al fotografo dell’Adige aggrediti da tre violenti mentre cercavano di documentare un sit-in di una cinquantina di persone contrarie al green pass al dipartimento istruzione della Provincia di Trento.

Il diritto alla manifestazione del pensiero non può tradursi nell’intolleranza e nella violenza contro gli operatori dell’informazione che quotidianamente svolgono il loro lavoro per tutelare il diritto dei cittadini ad essere informati. Si tratta di una deriva oltranzista che nulla ha a che vedere con la democrazia. L’episodio di estrema gravità richiede la massima vigilanza anche da parte delle forze dell’ordine, impegnate a tutelare la civile convivenza.

Assostampa Trento, Sindacato regionale giornalisti e Ordine dei giornalisti del Trentino Alto Adige rivolgono un appello al prefetto e al questore di Trento affinché aumentino l’attenzione nei confronti di questi fenomeni allarmanti e tutelino maggiormente giornalisti, fotografi e telecineoperatori nell’esercizio della loro professione.

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PREVIDENZA E SALUTE

INPGI 2: esonero parziale anche per contributo soggetivo per 2020

Termine al 31 ottobre 2021 per il versamento della contribuzione integrativa, di maternità e delle altre somme per le quali non è previsto alcun beneficio

Il Comitato amministratore della Gestione separata, nella riunione del 21 settembre 2021, ha adottato un provvedimento di indirizzo agli Uffici con il quale sono state definitivamente chiarite alcune modalità operative finalizzate all’applicazione dei benefici previsti in tema di esonero parziale del contributo soggettivo dovuto dagli iscritti.

Il provvedimento, che trae origine dalle disposizioni di cui all’art. 1, comma 20, della legge 30 dicembre 2020, n. 178 (legge di bilancio 2021) – che prevedono l’istituzione di un Fondo per l’esonero dai contributi previdenziali  per il 2021 dovuti, tra gli altri, anche dai professionisti con cassa previdenziale – è intervenuto a seguito dell’emanazione, lo scorso 28 luglio 2021, di un apposito Decreto interministeriale attuativo e della successiva Nota del Ministero del lavoro del 29 luglio 2021, con i quali sono stati forniti importanti chiarimenti in ordine all’ambito oggettivo di efficacia dell’agevolazione contributiva.

In particolare, fermi restando gli altri requisiti e condizioni per l’ammissione al beneficio (qui riportati in dettaglio) è emerso che l’esonero riguarda le sole somme dovute a titolo di contributo soggettivo con scadenza di versamento entro l’anno 2021 – sia per quanto riguarda, quindi, il contributo soggettivo minimo per l’anno 2021 che di quello dovuto a saldo per il 2020 – con esclusione invece delle somme riferite al contributo integrativo e di maternità.

La norma della legge finanziaria, inoltre, prevede che la misura effettiva del beneficio – che non potrà in ogni caso essere superiore all’importo di 3.000 euro pro-capite – sarà determinata con apposito Decreto Ministeriale, sulla base delle domande complessivamente presentate entro la scadenza del 31 ottobre 2021.

In considerazione di ciò, a rettifica di quanto deciso dall’ente prima dell’emanazione della norma attuativa, il Comitato – ferma restando la scadenza regolamentare del 31 ottobre 2021 per il pagamento della contribuzione a saldo per l’anno 2020 – ha previsto:

  • la facoltà – per gli iscritti che presentino o abbiano presentato l’apposita domanda di esonero contributivo –  di sospendere il versamento della quota di contributo soggettivo a saldo fino al limite complessivo di 3.000 euro, comprensivo dell’eventuale importo non versato a titolo di contributo soggettivo minimo per l’anno 2021;
  • che gli iscritti che si avvalgono della predetta facoltà – nel caso in cui l’importo non versato risultasse successivamente complessivamente superiore a quello effettivamente spettante a titolo di esonero, così come stabilito dall’apposito decreto ministeriale – potranno  versare senza maggiorazioni le somme dovute a conguaglio, a condizione che il pagamento delle stesse venga effettuato entro i 30 giorni successivi alla pubblicazione del decreto in questione;
  • è stato concesso, infine, agli iscritti che non hanno versato, entro lo scorso 31 luglio, le somme dovute a titolo di contributo minimo integrativo e di maternità per l’anno 2021, di poter procedere al pagamento dei predetti contributi, senza aggravio di maggiorazioni, a condizione che il versamento di quanto dovuto intervenga entro il termine del 31 ottobre 2021.

Per ulteriori approfondimenti è possibile consultare l’apposita Circolare esplicativa pubblicata dagli Uffici.

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SINDACATO

Cerone confermato segretario Sindacato del Trentino Alto Adige

Rocco Cerone è stato confermato segretario del Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige. La nomina è stata decisa all’unanimità dal direttivo del sindacato, eletto nell’assemblea generale della scorsa settimana.

“Cercheremo di costruire ponti, e rimarremo sempre disponibili a confrontarci con tutti, tutelando il lavoro giornalistico e rimanendo al fianco dei colleghi”, ha detto Cerone. Assieme a Cerone, sono stati nominati vicesegretari, sempre all’unanimità, Patrick Rina, professionale e giornalista di Orf, e Lorenzo Basso, collaboratore.

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GRUPPI

Ungp TAA, eletto il nuovo direttivo

In occasione dell’assemblea annuale del Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige – giovedì 16 settembre – si sono anche svolte le elezioni per il rinnovo del direttivo regionale dell’Ungp.

Al voto – solo in presenza – hanno partecipato 41 pensionati (28 a Bolzano e 13 a Trento) chiamati a scegliere i 6 membri del direttivo.

Sono risultati eletti: Fulvio Gardumi (34), Giuseppe Sgambellone (33), Giuliano Tecilla (27), Elisabeth Mair (26), Pietro Marangoni (23), Paolo Gazzi (22).

Nei prossimi giorni il direttivo si riunirà per procedere all’elezione di presidente e vicepresidente del gruppo regionale Ungp del Trentino Alto Adige.

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SINDACATO

Assemblea Sjg, eletto il nuovo direttivo regionale

Al termine dell’assemblea regionale del Sindacato dei Giornalisti del Trentino Alto Adige, che si è svolta oggi a Bolzano alla presenza dei vertici nazionali di FNSI, INPGI, CASAGIT, è stato eletto il nuovo consiglio direttivo regionale della lista di #Controcorrente, movimento di pensiero maggioritario della FNSI.

Gli eletti sono: Brigitta Willeit, Patrick Rina, Heinrich Pernter, Silvia Fabbi, Paolo Gaiardelli e Roberto Rinaldi, a Bolzano; Rocco Cerone, Cinzia Toller, Paolo Silvestri, Gianna Zortea e Lorenzo Basso, a Trento.

Successo anche per le liste delle candidate alla presidenza di Assostampa Bolzano Diana Benedetti e Patrizia Belli a Trento.

Lunedì 20 alle 9 gli eletti si riuniranno nel primo consiglio direttivo per eleggere il segretario regionale.

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SINDACATO

Lorusso all’Assemblea Sjg: ‘Settore in crisi, pare non interessi al governo’

«Esiste ormai un’omogeneità nell’emergenza lavorativa che sta vivendo il settore giornalistico in Italia. L’informazione è strategica per la tenuta delle istituzioni democratiche, come ricordato più volte dal presidente Mattarella, ma se esiste un’attenzione della più alta carica dello Stato alle criticità del nostro settore, non uguale attenzione si riscontra tra chi è chiamato a porvi rimedio. Siamo un settore in crisi strutturale da anni, siamo settore di rilevanza costituzionale, ma tutto ciò pare che non interessi al governo». Così il segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana, Raffaele Lorusso, intervenendo all’assemblea del Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige, a Bolzano.

«Non siamo diversi da altri lavoratori, quindi ci aspetteremo la stessa attenzione rivolta ad altri settori ritenuti strategici per il Paese. Evidentemente si vuole colpire una categoria che viene identificata come in grado di incidere sull’opinione pubblica. Non c’è alcuna volontà di affrontare nodi cruciali come il contrasto al lavoro precario e alle liti temerarie, che rendono l’informazione meno autorevole e più ricattabile. Non si capisce che indebolire questa categoria significa indebolire la democrazia di questo Paese. Il governo deve dare risposte: non assisteremo inermi alla scomparsa del settore. Iniziamo a essere protagonisti del nostro tempo», ha aggiunto Lorusso.

Per il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, «la situazione politica non è felice, perché le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sul pericolo delle minacce nei confronti dei cronisti e per la libertà di stampa, non hanno portato ad alcuno scatto nel parlamento. Dopo l’intervento del Capo dello Stato, non è stato approvato l’equo compenso sul lavoro giornalistico, non sono stati avviati i tavoli di confronto con le parti sociali e molte proposte per la categoria giacciono nei cassetti del Senato. Dobbiamo unire la categoria per dare un nuovo futuro al lavoro e a tanti giovani, iniziando dagli ultimi e dai precari», ha rilevato.

«Il governo non può pensare di commissariare l’Inpgi e di non commissariare, allo stesso tempo, l’articolo 21 della Costituzione italiana», ha precisato Giulietti, che ha anche ricordato la figura di Gianni Faustini, proponendo un premio in sua memoria legato alla deontologia giornalistica. «Ricordiamo le persone per ciò che hanno lasciato, affinché la loro memoria lasci dei frutti», ha concluso il presidente Fnsi.

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SINDACATO

Assemblea Sjg, Cerone: ‘Emergenza lavoro anche in Trentino AA’

Si è tenuta nella mattinata di oggi l’Assemblea elettiva del Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige. All’appuntamento sono intervenuti, assieme al segretario uscente Rocco Cerone, anche il presidente della Federazione nazionale della stampa italiana (FNSI), il segretario generale Raffaele Lorusso e i segretari Matteo Naccari (Ars Emilia Romagna), Monica Andolfatto (Sindacato giornalisti del Veneto), Claudio Silvestri (Sindacato giornalisti della Campania), Gianfranco Summo (presidente della Fondazione Casagit).

Rirportiamo di seguito l’intervento del segretario Cerone nella sua interezza.

Care Colleghe, Cari Colleghi,
Prima di cominciare i lavori, desidero sottolineare un concetto a me molto caro e che ispira la mia azione sindacale, che è quello della squadra: da soli non si va da nessuna parte. Ed è questo il filo conduttore della giornata, che vede oggi riuniti in questa sala i rappresentanti dei vari enti di categoria che rappresentano la nostra squadra, la squadra del segretario Raffaele Lorusso e di Controcorrente, squadra alla quale anche il Sindacato Giornalisti del Trentino Alto Adige, Associazione Regionale di Stampa di frontiera ha dato e continua a fornire il suo contributo.
Per me è stato un onore guidare il Sindacato Giornalisti del Trentino Alto Adige, prendendo il testimone in corsa da Stefan Wallisch, dopo la sua promozione a responsabile ANSA di Bolzano e di Trento.
A causa della pandemia da coronavirus non abbiamo potuto svolgere la nostra assemblea regionale lo scorso anno.
Desidero ringraziare i nostri ospiti: i segretari dei sindacati confederali ed autonomi del Trentino Alto Adige che ci onorano della loro presenza e con i quali abbiamo svolto lavoro di squadra nei contratti per il profilo del giornalista pubblico per la Provincia di Trento, la Regione TAA e le Camere di Commercio di Trento e Bolzano ed ora per la Provincia Autonoma di Bolzano e che hanno partecipato con noi alle manifestazioni sulla libertà di stampa a Trento e a Bolzano il 1° ed il 18 giugno. Occorre continuare questa proficua collaborazione, perché la difesa di questi valori non è un tema che interessa solo i giornalisti, ma tutti i cittadini.
Ci onorano della loro presenza: il presidente ed il segretario generale della FNSI Giuseppe Giulietti e Raffaele Lorusso, la vicesegretaria Alessandra Costante con delega agli uffici stampa e coordinatrice nazionale di Controcorrente, il direttore Tommaso Daquanno, la presidente dell’INPGI Marina Macelloni, il presidente della CASAGIT Gianfranco Giuliani, il candidato presidente del CNOG Carlo Bartoli, oltre ai segretari regionali e presidenti delle ARS Monica Andolfatto del Sindacato Veneto, Matteo Naccari dell’ASER di Bologna, Claudio Silvestri del SUGC di Napoli, Marco Gardenghi con il quale abbiamo organizzato il XXVIII congresso di Levico e gli avvocati che ci assistono nelle numerose vertenze Simona D’Arpino e Bruno Del Vecchio.
Il Sindacato Giornalisti del Trentino Alto Adige è parte integrante della FNSI che è e rimane il cuore del sistema.
E qui desidero ricordare alcuni illustri colleghi che mi hanno preceduto ai vertici degli istituti di categoria e che hanno lasciato una traccia importante nel loro percorso: i compianti Piero Agostini e Gianni Faustini, al quale insieme all’Ordine dei Giornalisti del Trentino Alto Adige e d’intesa con la famiglia dedicheremo una borsa di studio. Sul riconoscimento si diffonderà poi il presidente Mauro Keller.
Tra gli illustri colleghi che mi hanno preceduto Toni Visentini, Giosè Marzano, Stefan Wallisch, Peter Malfertheiner, già vicesegretario del SGTAA, ed ora nuovo fiduciario CASAGIT, successore di Franz Volgger, rappresentante della Cassa sul territorio per lunghissimo tempo. Peter, a cui va il mio amichevole grazie, ha deciso di occuparsi esclusivamente di Casagit e di non volersi ricandidare nel direttivo regionale. Sono sicuro che non mi e non ci farà mancare il suo contributo.
Caratteristica peculiare del SGTAA fin dalla sua fondazione nel 1972 è stata quella di avere sempre collaborato proficuamente con tutti gli altri enti di categoria, tanto è vero che le riunioni dei Consigli Direttivi sono sempre state allargate alla Consulta Sindacale, nella quale sono rappresentati sempre oltre ai cdr, INPGI, CASAGIT, ODG, UNGP, GUS, anticipando quel coordinamento degli enti statuito poi nella modifica statutaria della FNSI di 4 anni fa.
In primo piano la drammatica emergenza lavoro anche in Trentino Alto Adige, aggravata dalla violenta e brutale chiusura all’inizio dell’anno dello storico giornale Trentino, fondato 76 anni dal CLN Alta Italia.
Modalità di chiusura senza preavviso che ha lasciato sulla strada 40 colleghi tra collaboratori e dipendenti, soltanto 3 dei quali poi riassorbiti part time nel sito del giornale oltre al direttore diventato vicedirettore dell’Alto Adige e che ha costretto il Sindacato Regionale a denunciare l’editore per condotta antisindacale, comportamento sanzionato dal giudice del lavoro che in una sentenza esemplare ha riaffermato il valore costituzionale del cdr e del sindacato dei giornalisti.
Proprio le chiusure di aziende come il Trentino o la multinazionale GKN hanno indotto il governo all’elaborazione di un decreto legge che prevede multe, l’inserimento in black list e vieta per alcuni anni la possibilità di continuare a ricevere fondi dallo Stato. Credo che questo potrebbe essere un modello da adottare anche al sistema delle aziende editoriali.
Desidero qui pubblicamente ringraziare la FNSI per essere stata vicina in questa vertenza che è nazionale. Non è possibile che un grande gruppo editoriale con 1200 dipendenti che produce reddito ed utili da un lato chiude un giornale e dall’altro continua a beneficiare di contributi milionari dallo Stato: più di sei milioni di euro lo scorso anno; altrettanti quest’anno, di cui tre già versati in giugno al giornale della minoranza linguistica sudtirolese Dolomiten, in contratto di solidarietà da due anni, che, però, continua ad assumere praticanti: 6 in un biennio, 5 alla carta ed 1 al sito web.
Credo che proprio oggi da Bolzano debba venire un forte appello alla politica affinché vengano rivisti i criteri di attribuzione dei finanziamenti a gruppi editoriali come quello facente capo alla famiglia Ebner che licenzia e non rispetta i contratti e che è stato sanzionato dal giudice del lavoro e che continua pervicacemente a far lavorare giornalisti pensionati, prepensionati o collaboratori non giornalisti, che drenano lavoro ai disoccupati. E su questo voglio sottolineare la totale sintonia con l’UNGP regionale ed il suo presidente Beppe Sgambellone.
Accanto a questo grave vulnus al pluralismo dell’informazione, desidero sottolineare le prime risposte che siamo riusciti a dare grazie al lavoro che il sindacato regionale in strettissima collaborazione con la FNSI ha consentito – primi in Italia – di firmare il contratto del profilo del giornalista pubblico nella Provincia Autonoma di Trento (novembre 2020) e poi dell’analogo contratto nella giunta della Regione TAA, valido anche per le Camere di Commercio di Trento e Bolzano (marzo 2021), poi della dirigenza dell’ufficio stampa PAT (giugno 2021) ed ora con la Provincia Autonoma di Bolzano ed il consiglio regionale.
Contratti che, oltre a sistemare colleghi che avevano già il contratto privatistico FIEG-FNSI, di cui hanno potuto beneficiare colleghi e colleghe inquadrati con contratti amministrativi, sta consentendo di creare nuova occupazione e quindi nuove posizioni INPGI, CASAGIT ed iscrizioni alla FNSI. E in questo percorso, la firma del contratto è solo un punto di partenza, per l’estensione contrattuale ad altri colleghi/e.
Tutele sanitarie rese possibile grazie all’accordo FNSI/CASAGIT per estendere anche ai colleghi della PA le stesse identiche garanzie e servizi, anche senza l’1% da parte degli enti pubblici.
Desidero a questo punto sottolineare inoltre la preziosa attività svolta dal vicesegretario e componente di giunta FNSI Lorenzo Basso con il presidente del GUS regionale Marco Nicolò Perinelli insieme a Silvia Gadotti e Roberto Rinaldi ed alla presidente di Assostampa Trento Patrizia Belli nel fare rete tra i lavoratori precari, free lance e degli uffici stampa, che costituiscono ormai l’ossatura della professione giornalistica. In particolare è in corso una trattativa con la PAT, il Consorzio dei Comuni per estendere il contratto giornalistico pubblico e per elaborare dei minimi contrattuali sotto i quali non si possa scendere, in sinergia con il lavoro della CLAN.

Il Sindacato del Trentino Alto Adige (SJG) è in prima fila per contrastare la piaga del precariato e dello sfruttamento lavorativo che caratterizza il nostro settore. Anche sul nostro territorio, al pari di quanto avviene in tutto il Paese, ci scontriamo contro un mercato dell’editoria caratterizzata dall’abuso di contratti atipici, come Cococo o false partite Iva, che nel corso dell’ultimo decennio hanno soppiantato il contratto regolare di lavoro e dissestato il nostro istituto di previdenza. Ed è proprio dalle difficoltà del sistema previdenziale, costruito su base solidaristica, che i giornalisti italiani oggi rischiano di perdere la propria autonomia, in ragione della diffusione del precariato.
Sono migliaia le colleghe e i colleghi che vivono in condizioni di precarietà e sfruttamento. Si tratta di un’area grigia, ormai estesa a macchia d’olio in tutte le realtà dell’informazione italiana, che non compare sui nostri giornali e nelle nostre televisioni, ma che rappresenta circa i due terzi dell’intera forza lavoro in ambito giornalistico.
Anche a livello regionale, le testate locali, i siti internet, le televisioni e gli uffici stampa si servono da anni di collaboratori o liberi professionisti, in sostituzione dei giornalisti dipendenti. La crisi che colpisce ora l’istituto di previdenza dei giornalisti italiani arriva da lontano, e parte proprio dalle redazioni locali, dove colleghe e colleghi senza contratto regolare, e che possono perdere il lavoro da un giorno all’altro, coprono interi settori giornalistici e si occupano di trovare notizie giorno e notte.
Con la chiusura del quotidiano “Trentino”, lo scorso gennaio, assieme ai 19 giornalisti con contratto regolare, altri 20 colleghi precari hanno perso il lavoro. Parliamo di persone che, dopo dieci o 15 anni di lavoro, non hanno potuto accedere ad alcun ammortizzatore sociale, se non quello predisposto dalla gestione separata dell’Inpgi per i liberi professionisti rimasti disoccupati.
Nella nostra regione stimiamo la presenza di oltre un centinaio di lavori giornalisti precari. Abbiamo notizia di giornalisti che scrivono oltre mille articoli all’anno per un solo committente, con cui lavorano da oltre un decennio, configurando in tal modo un rapporto di lavoro che non può in alcun modo essere giustificato da rapporti atipici e precari.
Nel corso degli ultimi anni, abbiamo sollevato più volte il problema, partecipando attivamente a tutte le iniziative messe in campo dalla FNSI e cercando di richiamare l’attenzione sulla necessaria applicazione della normativa rimasta, ad oggi, lettera morta. Da una parte vi è la legge 27/2012 (di cui siamo in attesa dell’emanazione da parte del ministero della Giustizia dei parametri per la liquidazione giudiziale dei compensi), dall’altra la legge 233/2012, per l’individuazione dell’equo compenso dei collaboratori delle redazioni.
Come SJG non abbiamo solo chiesto un incontro all’attuale sottosegretario, Giuseppe Moles, di cui siamo ancora in attesa di risposta, ma abbiamo investito del problema anche gli esponenti politici locali. Nei mesi passati abbiamo portato la questione agli Stati generali del lavoro della Provincia Autonoma di Trento ed abbiamo proposto che le Province autonome continuino ad essere laboratorio sui temi delle politiche del lavoro anche nel settore giornalistico.

Un cenno infine al lavoro di squadra che il sindacato regionale ha svolto insieme all’ODG ed in particolare al presidente Mauro Keller, con il quale spesso siamo intervenuti nei sempre più frequenti casi di esercizio abusivo della professione, ovvero di lavoro giornalistico spacciato per lavoro di comunicazione, con conseguente evasione contributiva all’INPGI.
L’esempio più scandaloso è rappresentato dalla Camera di Commercio di Bolzano, ente pubblico presieduto dall’editore giornalista Michl Ebner, con il segretario generale Alfred Aberer, giornalista anch’egli, che, nonostante siano stati richiamati da Ordine e Sindacato, continuano a non applicare il contratto giornalistico, anche all’indomani della firma del contratto giornalistico approvato per i dipendenti di Regione e Camere di Commercio di Bolzano e Trento.
Anche in questo caso rivolgo un appello alla politica ed in particolare al presidente della Regione Maurizio Fugatti affinchè faccia applicare e rispettare i contratti che l’ente Regione stesso ha firmato.
Per quanto riguarda l’INPGI, dopo il saccheggio avvenuto da parte degli editori con la complicità del Governo che hanno consentito la fuoriuscita dalla professione di tremila colleghi nell’ultimo decennio, ora si trova ad affrontare questa situazione di squilibrio dei conti causata dal rubinetto sempre aperto in uscita e con l’afflusso di nuove risorse con il contagocce in entrata.
Nell’auspicare che il tavolo governativo faccia la sua parte, credo che il lavoro sinergico tra ARS/FNSI ed INPGI debba continuare e stanare le situazioni che eludono il lavoro giornalistico con grave danno anche per l’INPGI.
Avviandomi verso la conclusione, desidero sottolineare che tutte le persone – anche non iscritte al sindacato – che hanno bussato alla porta del sindacato hanno sempre ricevuto risposta.
Sui numeri si diffonderà il tesoriere, ma credo che le iscrizioni, la cui tendenza è in progressiva aumento nell’ultimo triennio, testimonino l’attaccamento al Sindacato Regionale.
Desidero infine ricordare le numerose attività svolte a Trento e a Bolzano negli ultimi due anni insieme alla FNSI, al Sindacato Veneto e ad Articolo 21, per riaffermare il ruolo sociale di presidio di libertà e di democrazia del SJG.
Voglio concludere questo mio intervento ribadendo un concetto a me caro, ovvero che nella mia vita professionale e sindacale mi sono sempre sentito e considerato un privilegiato per avere avuto la possibilità prima di lavorare in RAI ed adesso, avendo concluso la mia attività professionale, di potere continuare a rappresentare i colleghi e le colleghe della Regione.
Chiedo a voi tutti di rinnovare questo consenso e questa fiducia nei confronti della squadra di colleghe e colleghi che, riconoscendosi nello spirito del Sindacato di servizio espresso da Controcorrente hanno espresso la disponibilità di mettersi a disposizione della categoria. Perchè credo sia nel DNA del Sindacato Giornalisti del Trentino Alto Adige fin dal 1972 quello di interpretare al meglio il sindacato di servizio che ha caratterizzato la nostra attività in questi anni.
Un ringraziamento sentito e di cuore a Carmen, Barbara e Monica per il grande lavoro svolto a favore di tutti iscritti e non iscritti al sindacato, per le pratiche Casagit, Inpgi e gli altri enti di categoria: costituiscono uno dei pilastri del Sindacato dei Giornalisti; l’altro pilastro è rappresentato dal Tesoriere Heinrich Pernter. Senza di loro il sindacato non esisterebbe.
Vi chiederei di rivolgere a loro quattro un sentito applauso.
Grazie a tutti voi.
Vielen dank!

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Il Festival del giornalismo Leali delle Notizie dedicato a Cristina Visintini

Il Festival del Giornalismo di Leali delle Notizie di Ronchi dei Legionari si conferma ancora una volta una delle manifestazioni più qualificate a carattere giornalistico-informativo e culturale capace di catalizzare l’opinione pubblica su argomenti di stringente attualità. Il corposo programma prevedeva 130 ospiti nazionali e internazionali, 43 incontri, 23 panel di discussione, 2 mostre, una masterclass, 2 letture sceniche e 14 presentazioni letterarie nell’arco di dieci giorni (anche in altre città del Friuli) e per cinque di questi a Ronchi dei Legionari dove sono intervenuti giornalisti di tutte le testate: a dimostrazione di come sia indispensabile dare voce a tutti gli orientamenti, senza distinzioni di sorta. Dedicato a Cristina Visintini scomparsa di recente, sul palco del palatenda si sono avvicendati Giancarlo Tartaglia già direttore della Federazione nazionale della stampa italiana e segretario generale della Fondazione sul Giornalismo “Paolo Murialdi”, Mariano Giustino giornalista e corrispondente di Radio Radicale, (in collegamento) Lucia Goracci inviata Rai e corrispondente della sede Rai di Instanbul, Dario Fabbri giornalista e analista, consigliere scientifico e coordinatore America di Limes, Peppe dell’Acqua psichiatra, Gennaro Sangiuliano direttore del Tg2 della Rai, Barbara Schiavulli direttrice di Radio Bullets e corrispondente di guerra, Sandro Ruotolo giornalista e senatore, Fabiana Pacella, giornalista e portavoce di Articolo21 della Puglia, Fabiana Martini giornalista e portavoce di Articolo21 Friuli Venezia Giulia, Luciana Borsatti giornalista e già corrispondente Ansa dal Cairo e da Teheran.

A siglare la settima edizione del Festival che gode dell’alto patrocinio del Parlamento Europeo e del Ministero della Cultura, oltre a quello del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, è intervenuto anche Giuseppe Giulietti presidente della Federazione nazionale della stampa per testimoniare l’affetto, la stima e la riconoscenza del lavoro svolto di Cristina Visintini, scomparsa di recente, vicepresidente di Leali delle Notizie, indimenticabile promotrice e instancabile attivista per la libertà di stampa e di pensiero. La sua assenza non poteva non essere notata e il tributo a lei assegnato durante il discorso di Giulietti ne è stata la prova.

Giuseppe Giulietti e Luca Perrino (crediti foto Barbara Trivani) 

Una commozione palpabile tra tutti i presenti e in particolare quella del padre Amerigo Visintini e del compagno di Cristina, Sergio Pisaniello. Le parole di Giulietti, semplici, dirette e mirate al lavoro prezioso, sensibile e appassionato di una collega che ha affiancato per tanti anni il presidente dell’associazione promotrice del Festival, Luca Perrino, hanno colto lo spirito che la animava , la cui sorte infausta è stata un duro colpo per tutta la città . Cristina creava con le sue mani le panchine della libertà di stampa e pensiero collocate a Ronchi dei Legionari, al ghetto di Roma, a Sant’Anna di Stazzema, simboli di un’ideale etico che verrà perseguito e il prossimo 23 ottobre si svolgerà un’iniziativa proprio a Ronchi in sua memoria dove le sarà dedicata una creata appositamente per lei.

La testimonianza del valore di questa iniziativa nasce dalla volontà di Luca Perrino e Cristina Visintini che da sette anni propone un festival del giornalismo capace di portare a Ronchi personalità della cultura e giornalisti che si distinguono per l’impegno etico nel militare nelle file di una professione rivolta a contrastare ogni forma di illegalità, discriminazione, e manifestazioni d’odio. Un giornalismo che si basa sull’accertamento della verità e delle notizie contrastando ogni forma di falsificazione e manipolazione. Per cinque giorni è stato un susseguirsi di incontri e dibattiti dove lo scambio delle idee è avvenuto tramite un confronto serrato tra i protagonisti accolti sul palco creato all’interno di una tensostruttura bianca: un’agorà vivace dove il pensiero intellettuale si è potuto manifestare in tutta la sua drammaticità per i contenuti stessi del programma. L’evento più importante che ha concluso sabato 11 settembre la settima edizione, è sicuramente la cerimonia di consegna del premio della quarta edizione del Premio Leali delle Notizie, in memoria di Daphne Caruana Galizia, assegnato a Paolo Berizzi giornalista di Repubblica, alla presenza di Corinne Vella sorella di Daphne Carauna Galizia. Berizzi segue da vent’anni come cronista l’evoluzione di attività e manifestazioni neofasciste, e a causa del suo impegno vive sotto scorta dal 2019, unico giornalista Europeo sotto scorta per le minacce e atti intimidatori ricevute. La consegna del premio (opera  realizzata dall’artista Fabio Rinaldi) è stata l’occasione per affrontare il tema della mafia ai tempi della pandemia e quali sono stati gli effetti che ne sono conseguiti a favore delle organizzazioni criminali.

Sono intervenuti (oltre a Paolo Berizzi e Sandro Ruotolo) Lirio Abbate giornalista, saggista e vicedirettore de L’Espresso, (uno dei 24 giornalisti scortati), Floriana Buffon giornalista di Repubblica e L’Espresso, Dina Lauricella di Rai 3 e Salvo Palazzolo di Repubblica. Il dibattito è stato moderato da Cristiano Degano presidente dell’Ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia. Al Festival si è parlato anche di giornalismo e precariato con Luciana Borsatti, Fabiana Martini, Fabiana Pacella, Barbara Schiavulli (in partenza per Kabul) e la moderazione del portavoce di Articolo21 Trentino Alto Adige, Roberto Rinaldi. Le relatrici del dibattito hanno potuto raccontare le loro esperienze personali e professionali segnate da una carriera che le ha viste sempre in condizioni di provvisorietà e retribuzioni non corrispondenti all’impegno profuso. Cosa impedisce una riforma e un’approvazione di una legge organica che sani la crisi del giornalismo in cui il lavoro precario è una componente mai sanata? La domanda non è scontata: esiste una legge organica già stata votata dal Parlamento nel 2012 sull’equo compenso per i giornalisti. Per essere applicata deve però essere presa in carico dalla Commissione Equo compenso e convocata dal sottosegretario all’editoria (ora è Moles nel governo di Mario Draghi) . La Federazione nazionale della stampa ha presentato una sua proposta nella quale si auspica di fissare un limite oltre al quale le singole collaborazioni individuali con un singolo editore non possono essere considerate lavoro autonomo. In questo caso il giornalista diventa un dipendente a tutti gli effetti. Diversamente da collaborazioni saltuarie. Ci sono precari retribuiti con pochi euro ad articoli che a volte pubblicano anche gratuitamente

da www.articolo21.org

Il Festival del giornalismo Leali delle Notizie dedicato a Cristina Visintini – Articolo21