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SINDACATO

Sindacato e FNSI: ‘Seguiamo la vicenda giudiziaria tra Athesia e Salto.bz’

Il Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige, Assostampa Bolzano e la Federazione nazionale della Stampa italiana «stanno seguendo la vicenda giudiziaria in sede civile che vede contrapposti il gruppo editoriale Athesia della famiglia Ebner al portale informativo online Salto.bz per una presunta diffamazione a mezzo stampa, riservandosi di approfondire gli aspetti giuridici da parte del dipartimento sindacale della Fnsi». Lo rende noto un comunicato congiunto del sindacato regionale, dell’Assostampa Bolzano e della Federazione della Stampa.

«Sindacato regionale giornalisti, Assostampa Bolzano e Fnsi – prosegue il comunicato –, nel ribadire il valore costituzionalmente garantito della libertà di informazione sancito dall’articolo 21 della carta fondamentale, ricordano le sollecitazioni al Parlamento italiano ed europeo per l’approvazione del Media Freedom Act».

La nota si conclude ricordando «il monito del presidente della Repubblica Sergio Mattarella il quale ha recentemente affermato: “È diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà di informazione e di critica, limitata dall’osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui ed è loro obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti”».

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SINDACATO

Costante: pronti a mobilitarci per tutela informazione, basta cococo

«La priorità è far capire al governo che l’informazione è un bene pubblico indispensabile per la democrazia e come tale va trattata. Abbiamo bisogno di nuovi strumenti perché la legge sull’editoria è del 1981. È necessario anche rinnovare la legge professionale e daremo sostegno all’Ordine dei giornalisti affinché venga modernizzata. Parliamo ancora di professionisti e pubblicisti quando nelle nostre redazioni sta entrando l’intelligenza artificiale, che non ci fa paura, ma deve essere controllata dai giornalisti, perché altrimenti è un pericolo per la tenuta democratica». Alessandra Costante, eletta nuova segretaria della Federazione Nazionale della Stampa al Congresso di Riccione, seconda donna alla guida del sindacato dei giornalisti, indica in un’intervista con l’Ansa le priorità della sua azione.

«Abbiamo bisogno di illuminare sempre di più il lavoro, perché questo Paese ha un problema con i diritti sociali, soprattutto con il lavoro, compreso quello giornalistico – afferma -. Non è possibile che solo la professione giornalistica e quella medica abbiano ancora i co.co.co., che sono i rider dell’informazione, gli schiavi degli editori. Il lavoro autonomo deve essere garantito come quello dipendente, anche se oggi anche quest’ultimo lo è meno. Va pagato in maniera giusta e per questo chiediamo con forza al governo l’equo compenso, che tutti i governi hanno lasciato nel dimenticatoio».

Costante, ligure e giornalista del Secolo XIX, ricorda lo sciopero dei giornalisti del Gruppo Gedi di venerdì 17 febbraio 2023. «Durante il Congresso abbiamo scoperto che di fatto siamo tutti in vendita – sottolinea -. Le aziende hanno diritto di fare le aziende, ma il governo e lo Stato hanno il dovere di tutelare l’informazione. Chiediamo che sulla questione di Gedi ci sia un forte intervento per capire in che condizioni siamo, anche da parte del governo. I giornali Gedi sono un presidio di democrazia nel Nord Est e in tutto il Paese. L’azienda può decidere di vendere, ma servono garanzie occupazionali e sulla qualità di eventuali acquirenti».

Tra le emergenze anche il rinnovo contrattuale, che non avviene dal 2014. «La Federazione negli ultimi anni ha più volte portato al tavolo editori le sue proposte, ma non si può fare un contratto al ribasso – spiega -. Noi agli editori abbiamo chiesto garanzie sull’inclusione dei collaboratori e per tutta risposta loro non hanno proseguito la trattativa».

«Abbiamo un problema di bavagli striscianti – sottolinea ancora -. Sulle querele temerarie da anni chiediamo a un governo dopo l’altro di intervenire, abbiamo ricevuto molte promesse ma nessun passo avanti. Anche sulle regole contenute nel provvedimento sulla presunzione di innocenza chiediamo che si intervenga per modificarle perché sono un bavaglio. Siamo pronti a mobilitare la categoria sulla questione della tutela della libertà di informazione e il diritto di essere informati, perché sono temi molto sentiti».

Focus anche sulla necessità di rinnovare il sindacato e includere i giovani. «Il sindacato, come tutti i corpi intermedi, sta scontando la trasformazione della società – argomenta Costante -. I sindacati dei metalmeccanici, con la chiusura delle industrie, contano meno. Allo stesso modo, se le redazioni si smaterializzano, anche grazie ad uno smart working che in realtà è concepito come lavoro da remoto, e aumenta la precarizzazione è più difficile andare a trovare i colleghi. Non per questo ci arrendiamo e cercheremo di usare tutti i mezzi per riportare i colleghi che sono fuori nell’alveo del sindacato». (Ansa).

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SINDACATO

Alessandra Costante nuova segretaria generale della FNSI

Alessandra Costante, giornalista del Secolo XIX, è la nuova segretaria generale della Federazione nazionale della Stampa italiana. Lo hanno deciso i delegati al 29° Congresso della Fnsi riuniti a Riccione dal 14 al 16 febbraio 2023. Per la seconda volta in oltre cento anni di storia, una donna alla guida del sindacato dei giornalisti. Ligure, vicesegretaria uscente della Fnsi e, prima, per due mandati segretaria dell’Associazione Ligure dei Giornalisti, prende il posto di Raffaele Lorusso.

Costante ha ottenuto 196 preferenze. All’altro candidato alla segreteria, Paolo Perucchini, presidente dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti, sono andati 88 voti. «Ci aspettano anni di sfide difficili. In questo Paese il lavoro è ‘il’ problema. La Fnsi, come ha fatto in questi anni, lo metterà sempre al centro della sua attività. La difesa del diritto al lavoro e la difesa dell’articolo 21 vanno di pari passo», il primo commento della neoeletta segretaria generale.

Vittorio Di Trapani, napoletano, 47 anni, è invece il nuovo presidente della Fnsi. L’elezione al termine della prima riunione del Consiglio nazionale dopo la chiusura dei lavori del 29° Congresso della Fnsi svoltosi a Riccione dal 14 al 16 febbraio.

Giornalista di RaiNews24, già segretario dell’Usigrai e segretario generale aggiunto uscente della Fnsi, Di Trapani succede a Giuseppe Giulietti.

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SINDACATO

Eletti 4 delegati del TAA nel Consiglio nazionale FNSI

I giornalisti Gianna Zortea, Patrick Rina, Rocco Cerone e Lorenzo Basso sono i nuovi consiglieri nazionali del Trentino Alto Adige Suedtirol nel parlamentino della Federazione Nazionale della Stampa Italiana.

Sono stati eletti nella notte dal XXIX congresso FNSI a Riccione, che ha votato Alessandra Costante segretaria generale del sindacato unitario dei giornalisti italiani.

Lo rende noto un comunicato del sindacato regionale.

Entrano nel collegio nazionale dei probiviri della FNSI i colleghi Augusto Goio e Chiara Bert, nel collegio dei revisori dei conti Marika Caumo.

Nel corso della notte, il consiglio nazionale ha poi eletto presidente della FNSI Vittorio di Trapani.

La delegazione regionale che ha partecipato alle assise formula i migliori auguri di buon lavoro ad Alessandra Costante, seconda donna in oltre un secolo di storia della FNSI ad essere eletta segretaria generale, e a Vittorio Di Trapani, che dirigeranno la FNSI nel prossimo quadriennio.

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CONTRATTI SINDACATO

Congresso FNSI, approvata mozione uffici stampa

Nell’ambito del XXIX Congresso generale della FNSI, svoltosi a Riccione, è stata approvata una mozione riguardante gli uffici stampa pubblici. Il testo, che riportiamo di seguito, impegna impegna la nuova dirigenza federale a lavorare per migliorare il contratto di lavoro per questi professionisti.

XXIX Congresso nazionale FNSI
Riccione 14- 16 febbraio 2023

MOZIONE
Regolamentazione del profilo del giornalista pubblico
e Istituzione di un Gruppo di lavoro per il rinnovo dei contratti del Pubblico impiego

PREMESSO CHE:

è necessario ribadire, con forza, la centralità strategica degli uffici stampa pubblici composti da giornalisti iscritti all’Ordine, che garantiscono la trasparenza della Pubblica amministrazione e il diritto dei cittadini ad essere informati, così come sancito dalla Legge 150/2000 e s.m.i. per una partecipazione consapevole al processo democratico, in coerenza al dettato costituzionale (artt. 21 e 97 della Costituzione).
il ruolo del sindacato è quello di tutelare la categoria, inclusi i “giornalisti pubblici – specialisti dell’informazione” prevista dal contratto del pubblico impiego del 2018 (art. 18 bis del contratto collettivo del comparto “Funzioni locali”), art.13 del contratto Sanità, art.59 del contratto di Scuola e Ricerca, art. 95 degli Statali.
In un’ottica di rafforzamento della funzione, si rende necessario ribadire l’obbligatorietà dell’iscrizione all’OdG del personale inquadrato come giornalista pubblico, la netta separazione con il personale amministrativo e la non fungibilità delle mansioni svolte dalle due figure;
La comunicazione e informazione istituzionale nella P.A. è disciplinata dalla Direttiva del Dipartimento della Funzione pubblica sulle “Attività di comunicazione delle Pubbliche Amministrazioni” del 7 febbraio 2002;
ai sensi dell’art. 9 comma 5 della Legge 150/2000 e s.m.i., del punto 6 della “Direttiva Frattini” del 7 febbraio 2002 e della sentenza del Tribunale di Roma del 28/10/2005 n. 28626, Sezione Lavoro, Giudice Michelini, “Inpgi contro Aran” passata in giudicato nel 2006, la FNSI è soggetto titolato a intervenire nella stipula dei contratti del Pubblico impiego con ARAN e le altre organizzazioni sindacali per la disciplina contrattuale che riguarda gli uffici stampa pubblici e i giornalisti che prestano servizio nei quattro comparti della Pubblica Amministrazione.
Che la FNSI è intervenuta alla stipula dell’accordo del 7 aprile 2022 tra Aran, le Confederazioni rappresentative nei comparti di contrattazione per la specifica regolazione di raccordo del personale del profilo informazione.
Che la contrattazione collettiva dei quattro comparti Aran prevede un livello decentrato per la regolamentazione del salario accessorio per il quale la Fnsi non viene riconosciuta quale rappresentante negoziale, con conseguente possibile esclusione dei giornalisti pubblici da benefici o istituti specifici che a quel tavolo possono essere codificati;
Che l’art. 21 dello Statuto FNSI è stato approvato prima della istituzione della figura del giornalista pubblico;
che occorre regolamentare, anche con un accordo integrativo, il regime di esclusività previsto dall’art.9 della Legge 150/2000 per i giornalisti pubblici;

PRESO ATTO

Che l’Aran e le altre organizzazioni sindacali del Pubblico impiego hanno sottoscritto le ipotesi d’accordo dei contratti 2019-2021
che la regolamentazione del profilo professionale del “giornalista pubblico” impiegato nelle pubbliche amministrazioni (art. 1 c. 2 d.lgs 165/2001) è ancora da definire, e che occorre lavorare nei prossimi anni per la nuova piattaforma per il triennio 2022-2025;
che alla stragrande maggioranza dei giornalisti pubblici che hanno incarichi sindacali non viene riconosciuta l’agibilità sindacale;

SI CHIEDE

al 29° Congresso Nazionale FNSI di impegnare il prossimo Segretario Generale, la Giunta Esecutiva e il Consiglio Nazionale

a convocare, di concerto con le associazioni stampa regionali, un nuovo Gruppo di lavoro permanente, composto da giornalisti in servizio rappresentativi dei quattro comparti del pubblico impiego, che supporti l’attività della Giunta esecutiva nelle fasi preparatoria e di negoziazione per il rinnovo dei prossimi contratti collettivi Aran, nell’ambito del Dipartimento nazionale uffici stampa, con la partecipazione di un rappresentante del GUS nazionale e ai sensi dell’art. 21 dello Statuto FNSI;
ad avviare un’interlocuzione con Aran e il Governo, e un’attività di sensibilizzazione, anche con il legislatore nazionale, per la modifica degli strumenti previsti dalla legislazione vigente per il riconoscimento dell’agibilità sindacale ove non già previsto, ai giornalisti pubblici che hanno incarichi nel Sindacato e per la piena titolarità di rappresentanza delle Associazioni regionali ad essere soggetti attivi nella contrattazione integrativa aziendale;
a riprendere il confronto con Aran e le altre organizzazioni sindacali al fine di completare i contenuti del profilo professionale di giornalista pubblico, potenziare i diritti e dare più forza alle retribuzioni di tutti i colleghi giornalisti che lavorano nella PA: dal riconoscimento, ove non già previsto, del diritto agli straordinari, alla reperibilità, ai festi e ai domenicali, a indennità funzionali (sul modello dell’indennità di agenzia ex art. 10 del contratto Fnsi-Fieg), ed ogni altro strumento che ne garantisca la massima autonomia e dignità lavorativa; sull’inserimento dei giornalisti della Pubblica amministrazione nell’area delle elevate professionalità, per la proiezione esterna e la responsabilità che si accompagna al ruolo, al pari di altre figure iscritte agli ordini professionali che prestano servizio nella Pubblica Amministrazione; con adeguamento economico anche per chi, vincitore di bando pubblico, emanato prima del maggio 2018 e che prevedeva l’applicazione del contratto Fnsi-Fieg, si è poi visto applicare il contratto del Pubblico impiego o per chi ha perso il contratto Fnsi-Fieg prima del maggior 2018;
a riprendere il confronto con Aran, insieme alle altre organizzazione sindacali per individuare uno strumento per accelerare il riassorbimento degli “assegni ad personam” definiti con l’accordo Aran-Fnsi del 7 aprile 2022, che potrebbe essere quello dei differenziali stipendiali previsti dal nuovo Ccnl 2019-2021, dando ulteriore seguito alla disposizione dell’accordo citato, che ha previsto che l’attribuzione della posizione economica di questi lavoratori sia fatta “in modo tale da minimizzare l’importo dell’assegno ad personam attribuito”.
A regolamentare, anche con un accordo integrativo, il regime delle collaborazioni esterne, per dare corso a quanto previsto dall’articolo 9, comma 4, della legge 150/2000 per i giornalisti pubblici.

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SINDACATO

Ex Trentino, il giudice del lavoro condanna l’azienda a pagare il mancato preavviso a 4 giornalisti

Il giudice del lavoro di Trento Giorgio Flaim ha condannato la società SIE SPA, che fa capo all’editore Michl Ebner, al pagamento delle mensilità di mancato preavviso a 4 ex giornalisti del quotidiano Trentino, rappresentati in giudizio dai legali di SJG ed FNSI Bruno Del Vecchio e Simona D’Arpino dei Fori di Roma e Trento, giornale chiuso senza preavviso il 15 gennaio 2021, ribadendo la validità degli articoli 36 della legge 416 del 1981 sull’editoria e 28 del contratto di lavoro giornalistico FIEG-FNSI. La sentenza depositata ieri sera avrà ripercussioni per altri 7 ex colleghi del giornale Trentino. Lo rende noto un comunicato congiunto di Sindacato Giornalisti del Trentino Alto Adige e della FNSI.

La sentenza riafferma un principio legislativo e contrattuale finora, e per 42 anni, mai messo in discussione da nessuna azienda editoriale.
Dopo la sentenza per comportamento antisindacale del 18 giugno 2021, è la seconda condanna emessa dalla magistratura del lavoro di Trento a carico di SIE Spa, il cui maggiore azionista Michl Ebner è al vertice di una conglomerata con oltre 1200 dipendenti, floridi bilanci, e che non fa onore al suo ruolo pubblico di presidente della Camera di Commercio di Bolzano, dopo essere stato per 25 anni deputato italiano ed europeo.

Sindacato regionale giornalisti e Federazione della Stampa auspicano che l’editore Michl Ebner voglia ristabilire corrette relazioni sindacali interrotte e riavviare una trattativa per risolvere pacificamente gli altri 7 contenziosi dei giornalisti che si sono dimessi dal giornale Trentino.

La SIE spa ha preannunciato, con una nota, il ricorso in appello, sottolineando “come la giustizia civile costituisca l’ambito naturale nel quale si confrontano e si dirimano posizioni divergenti tra le parti”.

Il testo della sentenza è riportato di seguito

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Presunzione di innocenza, Lorusso: ‘Non impedire il lavoro dei cronisti’

«Dire che il problema della privacy o della presunzione di innocenza si risolve impedendo ai cittadini di conoscere e impedendo ai giornalisti di scrivere rappresenta sicuramente una violazione dell’articolo 21 della Costituzione». Così Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi, a margine del convegno “Magistratura e stampa. Democrazia, informazione, giurisdizione”, organizzato a Bari dall’Associazione nazionale magistrati in collaborazione con il Comune, l’Ordine degli avvocati di Bari e l’Ordine dei giornalisti di Puglia.

«La stampa – ha evidenziato Lorusso – esercita un controllo democratico e quindi dare notizie, anche coperte da segreto, quando c’è un evidente interesse collettivo a conoscerle, significa fare gli interessi dell’opinione pubblica e soddisfare il diritto dei cittadini a essere informati. Anche perché, come più volte sottolineato dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, il principio di presunzione di innocenza è rispettato dalla stampa nel momento in cui nell’ambito dell’articolo o del servizio si dice chiaramente qual è lo stato del procedimento».

Per il segretario Fnsi, inoltre, è «pretestuosa e ideologica la battaglia che si sta cercando di condurre in Italia per impedire ai giornalisti di pubblicare notizie sulle indagini», mentre ad esempio «l’inchiesta in corso sul cosiddetto Qatargate sta dimostrando come anche negli altri Paesi si faccia esattamente la stessa cosa».

Del resto, ha evidenziato ancora, «che ci sia qualche problema lo ha riconosciuto l’altro giorno anche il ministro della Giustizia, dicendo che siamo passati da un diluvio di informazioni a un’assenza totale di informazioni. È chiaro che deve esserci una via di mezzo. Lui ha aperto a un confronto per il cambiamento e noi siamo pronti a confrontarci con lui».

Al seminario era presente, fra gli altri, anche il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, che, incontrando i giornalisti, si è soffermato su un altro tema “caldo”: quello delle intercettazioni. «Le intercettazioni hanno due problemi – ha rilevato – uno riguarda la pubblicazione e l’altro i costi. Sul primo ci vorrà qualche intervento per evitare questa corsa al gossip».

Dal canto suo, il segretario Lorusso ha poi posto in evidenza i «tanti altri modi con cui la stampa viene colpita in Italia, come quello delle cosiddette liti temerarie o querele bavaglio che servono a intimidire il giornalista che vuole fare giornalismo investigativo e illuminare determinate situazioni. L’altro, sempre più preoccupante – ha aggiunto –, è andare a colpire le fonti dei giornalisti attraverso atti fortemente invasivi come il sequestro degli strumenti di lavoro, l’acquisizione di tabulati telefonici, se non proprio pedinamenti, come recentemente si è dimostrato in due casi che hanno riguardato Report».

Fonte: FNSI

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FNSI, tira una brutta aria per l’informazione

Consiglio nazionale in piazza, nei pressi della Rai a Roma, per ribadire il no del sindacato ad ogni forma di bavaglio insieme, fra gli altri, con i colleghi di Report, PresaDiretta, Domani, Usigrai, Ordine. Lorusso e Giulietti: «Non è una questione di corporazione, in ballo c’è il diritto ad essere informati».

Querele bavaglio, libertà di informazione, tutela delle fonti e del diritto dei cittadini ad essere informati. Questi i temi portati in piazza dal Consiglio nazionale della Fnsi, mercoledì 14 dicembre 2022, per ribadire l’esigenza non più rinviabile di norme stringenti a difesa del giornalismo e della qualità del lavoro dei giornalisti. Il ritrovo in via Teulada, nei pressi del Centro di produzione Rai, insieme, fra gli altri, con i colleghi di Usigrai, Ordine, Report, Domani, PresaDiretta, Articolo21, associazione amici di Roberto Morrione, Sant’Egidio, Arci, Libera.

«Siamo qui per essere vicini anche fisicamente alla redazione di Report, una delle più colpite dall’attacco alla tutela delle fonti e al diritto di cronaca, ma siamo qui per le giornaliste e i giornalisti di tutti i giornali e le trasmissioni che ogni giorno devono fare i conti con le querele bavaglio, con le conseguenze delle norme sulla presunzione di innocenza, con i divieti di avvicinarsi ai migranti che sbarcano dalle navi. Siamo qui per rimarcare il nostro no a qualunque forma di bavaglio all’informazione», ha esordito il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti.

«La situazione era già precaria – ha aggiunto – e ora tra prefetti che intervengono nei porti, questori, giudici che vogliono valutare la rilevanza sociale e querele bavaglio di governo, precipitosamente lasceremo quel 58° posto nelle graduatorie internazionali per la libertà di stampa per raggiungere rapidamente Polonia e Ungheria. Questo non è un problema dei giornalisti, è un problema dell’ordinamento democratico».

Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi, ha evidenziato la necessità che tutti prendano coscienza del fatto che «si sta creando in questo Paese un clima ostile nei confronti dell’informazione e di chi fa informazione. Sequestri degli strumenti di lavoro, pedinamenti, azioni legali bavaglio sono diversi aspetti di un unico tentativo di indebolire il giornalismo anche attraverso atti concreti per smantellare i diritti dei lavoratori».

Ad esempio, ha spiegato, «in queste ore si sta parlando di stanziare 100 milioni per distruggere occupazione senza alcuna intenzione di pensare a come creare lavoro, senza alcuna attenzione per i giornalisti precari. Si vuole un’informazione sempre più debole, che non sia in grado di nuocere o dare fastidio. Per questo si punta ad avere una categoria di giornalisti altrettanto debole. Questo vale per il diritto di cronaca, ma ancor di più sul fronte della tutela del diritto del lavoro».

Fra le testimonianze anche quelle del direttore del quotidiano Domani, Stefano Feltri e del conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, di Elisa Marincola, portavoce di Articolo21, del segretario dell’Usigrai, Daniele Macheda, che ha ricordato che «c’è bisogno di verità, ma non ci sono tutele a difesa del segreto professionale o contro le querele temerarie».

Per Walter Massa, presidente nazionale dell’Arci, «questi sono temi di libertà che interessano non solo i giornalisti ma tutti i cittadini. Si parla di lavoro, diritti, democrazia: argomenti che riguardano ciascuno di noi». Patrick Boyle e Marinela Diaz della rete Free Assange Italia hanno illustrato le ragioni della mobilitazione a sostegno del giornalista fondatore di WikiLeaks.

«Querele e minacce fanno ancora più male se sei un giornalista precario, senza tutele, senza garanzie», ha detto quindi Mattia Motta che, in chiusura, insieme con Tiziana Tavella e Valerio Tripi dell’Assostampa Siciliana, ha presentato l’iniziativa lanciata a Palermo dell’albero di Natale precario. «La categoria – hanno rilevato – deve avere il coraggio di parlare dei problemi dei colleghi precari, delle condizioni di lavoro. Non è una questione corporativa, ma riguarda il diritto dei cittadini ad essere informati da giornalisti liberi e indipendenti».

Fonte: FNSI

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Eletta la delegazione che parteciperà al 29° Congresso FNSI

Sono stati eletti i delegati che parteciperanno al 29esimo Congresso della Federazione nazionale della stampa italiana, che si svolgerà a Riccione dal 14 al 16 febbraio 2023.

Per i professionali sono stati eletti: Rocco Cerone (65 voti), Cinzia
Toller (57), Ubaldo Cordellini (50), Brigitta Willeit (48), Diana Benedetti (47), Patrick Rina e Paolo Silvestri con (40) preferenze, Gianna Zortea (23), Paolo Gaiardelli (16). Il primo dei non eletti è Marco Angelucci (11 voti).

Per i collaboratori risultano eletti Lorenzo Basso (8 voti( e Marika Caumo (3).

Eletti anche i tre delegati all’ottavo Congresso UNGP del 23 e 25 gennaio 2023. Sono Fulvio Gardumi con 27 preferenze, Franz Volgger (24), Sandra Bortolin (22). Primo dei non eletti Giancarlo Riccio, con un voto.

I risultati dello scrutinio elettorale sono stati comunicati dalla
Commissione elettorale, composta da Giuseppe Sgambellone, Fulvio Gardumi e Mauro Lando, con l’assistenza di Carmen Amadori Giardini, della segreteria del Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige.

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Fisdir, selezione per addetto stampa e Social manager

La Fisdir (Federazione italiana sport paralimpici degli intellettivo relazionali) ricerca su tutto il territorio nazionale 2 risorse da inserire all’interno dell’ufficio stampa federale per il conferimento di incarichi libero professionali per le attività di addetto stampa e “Social media manager”.

Le domande di partecipazione dei soggetti interessati alla selezione dovranno pervenire presso la sede della Fisdir in via Flaminia Nuova 830 – 00191 Roma, entro le ore 12 del giorno 10 novembre 2022.

I dettagli nel documento di seguito: Avviso di selezione per Addetto stampa e Social media manager