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Fnsi, servono nuove misure per sostenere l’informazione

La Giunta Esecutiva della FNSI e la Consulta delle Associazioni regionali di stampa, alla luce delle misure prese dal governo per affrontare l’emergenza Covid-19, chiedono con forza all’esecutivo e ai ministeri competenti di prevedere nuove e più incisive misure di sostegno, intervenendo in maniera coerente e decisa sul settore dell’informazione. Se l’informazione, come riconosciuto dal governo, è un bene pubblico essenziale, vanno previsti interventi mirati per consentire la prosecuzione dell’attività e garantire il futuro degli organi di stampa e la salvaguardia dell’occupazione dei giornalisti e degli altri addetti. Per questa ragione, la FNSI chiede al governo di partecipare, nelle forme che saranno ritenute opportune, ai tavoli di confronto e concertazione con le parti sociali.

Prevedere la definizione di uno strumento speciale, come la Cassa integrazione in deroga, per affrontare la situazione di crisi non può significare, automaticamente, che l’emergenza COVID-19 debba pesare sulle retribuzioni e sul percorso previdenziale dei singoli giornalisti. Le risorse per la contribuzione figurativa, anche in questo frangente, devono essere destinate all’ente previdenziale di categoria, l’INPGI. Poiché l’attuale normativa prevedel’assegnazione di contributi figurativi alla gestione INPS anche per i giornalisti che accedono agli ammortizzatori COVID, la FNSI chiede al Governo di definire in via normativa l’assegnazione all’Istituto di previdenza dei giornalisti italiani delle risorse per la contribuzione figurativa.

I giornalisti italiani dicono no alla strategia di agevolazioni o sospensioni dei pagamenti degli oneri contributivi alle aziende editoriali, se queste iniziative non saranno accompagnate dalle stesse misure di tutela e ristoro economico a sostegno dell’INPGI che il Governo sarà costretto ad attivare per l’INPS.

È inoltre apprezzabile che il Governo abbia voluto riconoscere il ruolo delle parti sociali definendo, con la circolare INPS n. 8 dell’8 aprile 2020, che gli ammortizzatori sociali speciali COVID-19 debbano essere autorizzati solo con accordo sindacale. Un impegno che va ribadito anche in altre iniziative da assumersi nelle singole aziende per gestire l’emergenza, come per esempio, l’utilizzo delle ferie, arretrate e correnti.

Il sindacato dei giornalisti non è disponibile ad assecondare gli editori e le loro organizzazioni datoriali in iniziative unilaterali, in forzature interpretative delle norme e nella rincorsa strumentale a ogni forma di sussidio pubblico per fare cassa e tagliare il costo del lavoro.

L’eventuale accesso ad ammortizzatori speciali per la gestione dell’emergenza Covid-19 deve passare casomai attraverso la definizione di un protocollo fra ministeri competenti, sindacato dei giornalisti ed editori, che fissi criteri univoci per tutto il territorio nazionale e possa essere immediatamente recepito da Regioni e Province autonome.

In assenza di regole valide su tutto il territorio nazionale, la Federazione Nazionale della Stampa Italiana sottoscriverà accordi di ammortizzatori speciali COVID-19 esclusivamente in presenza di garanzia diretta dell’azienda ad assumersi il rischio, retributivo e contributivo, del periodo di ammortizzazione richiesto. Soltanto così, infatti, si potranno garantire i giornalisti nel caso in cui la domanda, per qualsiasi motivo, venisse sospesa e/o non approvata. Per la stessa ragione, la Federazione Nazionale della Stampa Italiana sottoscriverà accordi in presenza di riduzione accertata dell’attività, correlata all’emergenza Covid-19, solo con la formula della rotazione fra tutti i giornalisti e non asseconderà la richiesta di CIG al cento per cento senza la contestuale sospensione totale di ogni attività.

Il sindacato dei giornalisti ritiene condivisibile la scelta del Governo di vietare la distribuzione dei dividendi alle aziende che hanno avuto accesso ai prestiti garantiti dallo Stato fino a quando i prestiti stessi non saranno restituiti. Questa è la via maestra anche per il riconoscimento a qualsiasi titolo degli ammortizzatori sociali anche alle aziende editoriali: non potranno essere concessi alle aziende che chiudono bilanci in utile, distribuiscono dividendi e pagano super stipendi e bonus ai manager.

La Federazione Nazionale della Stampa Italiana ritiene che agli ammortizzatori sociali COVID-19 non possano essere riconosciuti alle agenzie di stampa nazionali, già titolari di convenzioni pubbliche per le quali percepiscono contributi che non risulta siano stati sospesi. L’eventuale riconoscimento della CIG-Covid a siti web e testate on line avverrà solo in presenza di un accordo sindacale sulla tracciabilità degli articoli e dei servizi pubblicati.

In ogni caso, la Federazione Nazionale della Stampa Italiana ritiene che alla Cig con causale Covid- 19 debbano avere accesso prioritariamente le piccole aziende editoriali, e non quelle che appartengono a gruppi quotati in borsa. Anche alla luce della citata circolare del ministero del Lavoro dell’8 aprile, la FNSI ritiene, inoltre, che l’applicazione di tale misura debba riguardare in via prioritaria quelle realtà che non sono coperte dalla legge 416/81 oppure quelle che, pur rientrando nel suo perimetro, hanno esaurito gli ammortizzatori sociali specifici per il settore, nonché quelle con meno di 5 dipendenti.

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Covid-19, Fnsi in videoconferenza con Martella: ‘Sostenere l’informazione’

«L’impegno straordinario dei professionisti dell’informazione, nonostante il calo conclamato dei fatturati pubblicitari stia creando problemi di liquidità e di tenuta per le aziende, richiede un intervento del governo che, attraverso misure mirate, possa sostenere lo sforzo di tutto il mondo dei media per assicurare ai cittadini un’informazione corretta e veritiera». Lo ha detto Raffaele Lorusso, segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana, nel corso di un incontro in videoconferenza, questa mattina, con il sottosegretario con delega all’Editoria, Andrea Martella.

«La fase di emergenza che vivono l’Italia e un numero sempre più alto di Paesi nel mondo – ha osservato Lorusso – rende sempre più chiaro il ruolo fondamentale e insostituibile dell’informazione nell’aiutare i cittadini a conoscere, comprendere e formarsi delle opinioni. La quasi totalità dei mezzi di informazione ha moltiplicato gli spazi dedicati alle notizie, ai reportage e agli approfondimenti». Uno sforzo più volte riconosciuto dallo stesso sottosegretario Martella e da numerosi esponenti del governo e del Parlamento.

Per questo il segretario generale della Fnsi ha espresso al sottosegretario l’auspicio che nei prossimi decreti che saranno adottati dal governo vengano previste ulteriori misure di sostegno per tutta la filiera dell’informazione. «Giornali, televisioni e siti web – ha detto Lorusso – stanno soffrendo per il calo della raccolta pubblicitaria dovuta alla chiusura di numerose attività produttive e commerciali. L’informazione è stata inserita fra i servizi pubblici essenziali, e di questo va dato atto al governo, ma adesso è necessario che quel flusso quotidiano di notizie e approfondimenti continui ad essere garantito. Per questo sono auspicabili nuove misure di sostegno che, partendo dallo sblocco degli 80 milioni dovuti alla Rai, possano garantire la sopravvivenza delle aziende e la salvaguardia dell’occupazione nella carta stampata e nell’emittenza radiotelevisiva locale. Nessuno pensa a interventi a pioggia. Sono però necessarie risorse legate al rispetto da parte delle singole testate del ruolo di servizio pubblico essenziale e del pluralismo delle voci, oltre che degli obblighi contrattuali nei confronti di giornalisti e dipendenti».

Il segretario generale della Fnsi ha ribadito la necessità di mettere a punto procedure che riconoscano come soggetti a rischio anche i giornalisti e gli operatori in prima linea nell’emergenza Covid-19. «Per questi colleghi – ha sottolineato – è auspicabile che le autorità sanitarie valutino le situazioni di maggiore esposizione e dispongano, per mutua protezione, l’effettuazione dei tamponi».

Si è parlato anche dei giornalisti freelance e precari. «Nel prendere atto della volontà del governo di sbloccare entro pochi giorni i contributi anche per i liberi professionisti iscritti agli istituti di previdenza privati previa presentazione di una domanda – ha rilevato Lorusso – è necessario che i prossimi decreti coinvolgano nel percorso di individuazione delle misure anche le singole casse professionali, alcune delle quali, Inpgi compreso, si stanno già attivando per investire risorse proprie in favore degli iscritti alle gestioni separate».

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Sindacato: solidarietà ai colleghi del Corriere dell’Alto Adige

Il Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige esprime solidarietà e vicinanza al cdr e a tutti i colleghi del Corriere dell’Alto Adige in quarantena per il Coronavirus.

«Questo caso di contagio, al pari degli altri che si sono verificati in tutta Italia – afferma il segretario regionale Rocco Cerone – dimostra che i giornalisti (dipendenti, collaboratori, free-lance) sono da considerarsi categorie a rischio, che mettono a repentaglio la loro salute per garantire ai cittadini una corretta e costante informazione, bene primario e irrinunciabile, anche e soprattutto nel bel mezzo di questa drammatica emergenza sanitaria».

Il Sindacato regionale giornalisti auspica che l’azienda metta a disposizione dei colleghi gli strumenti adeguati per il telelavoro.

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Fnsi in videoconferenza con Martella: «L’informazione non si ferma, tutelare i più deboli»

L’impegno dei giornalisti continua, pur fra difficoltà sempre più diffuse. «È necessario che le aziende si attrezzino per tutelare la salute sia dei colleghi che lavorano nelle redazioni sia di quelli, collaboratori, autonomi e precari compresi, che continuano a seguire l’emergenza sul campo», ha evidenziato il segretario Lorusso, auspicando che gli operatori dei media siano inseriti fra le categorie a rischio. Il sostegno e la solidarietà del sindacato a quanti «hanno sopperito con grande abnegazione alla chiusura delle redazioni». Il sottosegretario Martella in Fnsi

«L’informazione non si ferma. L’impegno dei giornalisti italiani continua, pur fra difficoltà sempre più diffuse e visibili. È però opportuno che anche le aziende facciano la loro parte, mettendo i giornalisti nelle condizioni di lavorare in condizioni di sicurezza». Lo ha detto il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, in una videoconferenza, questa mattina, fra i vertici del sindacato dei giornalisti e il sottosegretario con delega all’Editoria, Andrea Martella.

«I giornalisti italiani stanno dando dimostrazione di grande professionalità e senso del dovere – ha sottolineato Lorusso -. Anche in situazioni di grande precarietà, come la chiusura di alcune redazioni per il verificarsi di alcuni casi di positività al Covid-19, non è mai venuto meno il flusso di informazioni corrette per i cittadini. A tutti i colleghi che, dal Piemonte al Veneto alla Puglia, hanno sopperito con grande abnegazione alla chiusura delle redazioni, vanno il sostegno e la solidarietà della Fnsi. Il protocollo per la sicurezza riguarda anche tutti i lavoratori dell’informazione. Per questo è necessario che tutte le aziende si attrezzino per tutelare la salute sia dei giornalisti che lavorano nelle redazioni sia di quelli, collaboratori, autonomi e precari compresi, che continuano a seguire l’emergenza sul campo. Il confronto con i comitati di redazione, che in alcune realtà non c’è mai stato, deve essere costante e nessuna azienda può sottrarsi: ne va della salute di chi lavora e della qualità dell’informazione. Da questo punto di vista, sarebbe auspicabile che i giornalisti e gli operatori dell’informazione fossero inseriti fra le categorie a rischio, individuando strutture sanitarie ad hoc dove effettuare eventuali controlli medici».

Il segretario generale della Fnsi è tornato a sollecitare la necessità di mettere in campo misure di tutela, soprattutto reddituale, per i giornalisti autonomi e precari. «Anche su questo aspetto – ha sottolineato – l’auspicio è che il governo possa sostenere, nella stessa misura delle altre categorie di professionisti lavoratori autonomi, anche i giornalisti non contrattualizzati. È una richiesta che la Fnsi ha avanzato già nelle primissime ore dell’emergenza. In questa situazione è chiaro che i giornalisti meno tutelati sono i più esposti. Dal loro impegno in questa fase si dovrà partire, conclusa l’emergenza, per riprendere il confronto sul contrasto al lavoro precario e la valorizzazione della dignità del lavoro e delle persone, troppo spesso calpestati da politiche aziendali all’insegna dei tagli. La sensibilità a questi temi più volte dimostrata dal sottosegretario Martella lascia ben sperare».

Di seguito, alleghiamo il protocollo di accordo per contrasto del coronavirus raggiunto dai sindacati e dal Governo:

Fonte: FNSI

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#Controcorrente: FNSI in contatto con il Governo per sostenere la professione

La tutela del lavoro giornalistico autonomo è un punto centrale nella politica sindacale della Fnsi. Come gli avvocati, i commercialisti e molte altre categorie di professionisti, anche i lavoratori autonomi giornalisti possono andare incontro ad una riduzione del reddito dovuta per esempio alla riduzione di pagine dei quotidiani o alle difficoltà nella mobilità. Il miglior sostegno al reddito resta il lavoro e per questo la Fnsi è impegnata non soltanto ad assistere tutti i comitati di redazione per far sì che tutte le testate giornalistiche possano continuare ad operare in condizioni di sicurezza, senza subire limitazioni o penalizzazioni, ma anche a tenere aperto un canale diretto di comunicazione con il governo per garantire che l’informazione professionale e di qualità resti accessibile a tutti. Per questo ha sostenuto l’inserimento di tutta la filiera dell’informazione, dai centri stampa alle edicole, fra le attività essenziali e di pubblica utilità.

L’interlocuzione della FNSI con il Governo punta ad assicurare ai giornalisti la maggior copertura e il maggior sostegno possibili. Per le categorie professionali, come quella giornalistica, il governo con il primo decreto ha deciso che debbano essere le casse previdenziali private a farsi carico del sostegno al reddito e dei necessari interventi straordinari a carico dei lavoratori non dipendenti. Proprio in queste ore l’Inpgi è in attesa delle risposte ad una serie di quesiti, posti attraverso l’Adepp (l’Associazione delle casse previdenziali e delle professioni), per mettere a punto provvedimenti di sostegno.

#Controcorrente

(Immagine: Simone Ramella, Wikimedia commons)

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Martella: ‘Emergenza spinga l’Europa a tornare a pensare e agire in grande’

«I giornali svolgono un servizio essenziale, perchè attraverso la trasmissione di notizie utili e veritiere forniscono a tutti una bussola aggiornata sui passi da compiere per uscire da questa situazione. Per questo la stampa va aiutata e sostenuta». Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’editoria, Andrea Martella, in un’intervista rilasciata al quotidiano Il Messaggero.

«Soprattutto in momenti come questo, la stampa ha un ruolo decisivo, e lo Stato ha il dovere costituzionale di mettere i giornalisti nelle condizioni di svolgere al meglio le loro funzioni. Va tenuta in piedi l’intera filiera: editori, stampatori, distributori fino alle edicole», ha affermato Martella.

«Se c’è una lezione da assimilare da questa nuova epidemia, è che l’informazione di qualità, quella che dimostra di avere fonti credibili, deve essere considerata a pieno titolo parte integrante della strategia complessiva di risposta alle emergenze. Per questo non esito a parlare di presidio essenziale. – ha quindi proseguito il sottosegretario. – L’opinione pubblica, intimorita da quanto sta accadendo, chiede buona informazione, credibile, di servizio, si aspetta indicazioni utili, voci autorevoli ed affidabili, con la massima trasparenza e senza sensazionalismi. Insieme ai siti del governo e della protezione civile, la stampa ha anche il compito di contrastare il dilagare di fake news che mirano al caos, a turbare l’ordine pubblico».

«Il settore editoriale – ha poi specificato – nel corso di questi anni, ha sicuramente sofferto. Ora si tratta di innescare una svolta e il governo farà quanto nelle sue possibilità per accompagnarla. Alcuni provvedimenti sono già stati adottati. Altri potrebbero trovare posto nel decreto economico che il governo si appresta a varare. In ogni caso, stiamo preparando una riforma organica, che ho battezzato Editoria 5.0 e che presenteremo non appena possibile».

Martella è intervenuto nel merito anche attraverso una lettera inviata al quotidiano Il Sole 24Ore, auspicando che «questa nuova e comune emergenza europea sia occasione e ragione per un’Europa che torni a pensare e ad agire in grande».

Secondo quanto dichiarato dal sottosegretario, il Governo «ha chiari gli obiettivi: difendere il lavoro, sostenere la liquidità delle imprese, agire sul versante fiscale, sbloccare buoni investimenti pubblici», ed «ha confermato la sostenibilità della finanza pubblica e la ripresa del percorso di aggiustamento e di crescita dopo il superamento della fase emergenziale. Operiamo, inoltre, mantenendo un confronto saldo e costruttivo con le istituzioni europee».

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Coronavirus, uffici del Sindacato disponibili solo via telematica e telefonica

In coerenza con le ultime disposizioni governative, la segreteria del Sindacato Giornalisti Journalisten Gewerkschaft rimane aperta e fornisce informazioni per Sindacato CASAGIT e INPGI esclusivamente in via telefonica e mail, fino al prossimo 3 aprile.

Gli uffici del Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige rimangono aperti regolarmente, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12. Tuttavia, in linea con le recenti disposizioni del Governo, e con le raccomandazioni delle autorità sanitarie per contenere la diffusione del Covid-19 (coronavirus), il Sindacato invita gli iscritti a NON presentarsi personalmente negli uffici. Tale invito, valido anche per le pratiche di Inpgi e Casagit, è valido fino al prossimo 3 aprile. Per il periodo di validità del decreto ministeriale, non sarà attivo il consueto sportello del martedì mattina presso l’Ordine dei giornalisti di Trento.

Per quanto riguarda la Casagit, come comunicato dall’azienda nei giorni scorsi, non vi sono problemi imminenti, in quanto il termine della consegna delle pratiche per il rimborso – riferite al quarto trimestre del 2019 – è stato prorogato al 30 aprile. Si consiglia, limitatamente al periodo dell’emergenza, di spedire per posta le pratiche di rimborsi e di chiedere eventuali spiegazioni o chiarimenti per telefono o attraverso posta elettronica.

Uguali misure precauzionali riguardano le consulenze (legale, fiscale e del lavoro) che il sindacato fornisce gratuitamente agli iscritti. I consulenti saranno comunque raggiungibili telefonicamente o attraverso posta elettronica.

Il sindacato invita i colleghi ad adottare misure di precauzione anche nelle redazioni e sui luoghi di lavoro.

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Iscrizioni al Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige 2020

Se vuoi dare forza all’azione del Sindacato dei giornalisti a favore delle fasce più deboli della categoria, dentro e fuori le redazioni, e contribuire alla difesa della professione, sei ancora in tempo per iscriverti al Sindacato giornalisti Trentino Alto Adige.

Tutte le quote d’iscrizione restano invariate: 65 € per i professionali e i freelance; 50 € per i collaboratori.

Sono state confermate anche le agevolazioni per i nuovi iscritti praticanti e collaboratori: per il primo anno, i praticanti non dovranno, quindi, versare la quota annuale, ma solo la quota di servizio dello 0,30%. La quota annuale verrà versata dai praticanti nuovi iscritti solamente a partire dal secondo anno. Per i giornalisti collaboratori nuovi iscritti, la quota annuale versata all’atto dell’iscrizione avrà valore per i primi due anni di iscrizione.

Ecco un riepilogo delle quote 2020: 

  • Professionali: quota di servizio dello 0,30% più quota annuale di 65 €;
  • Pensionati: quota di servizio dello 0,30%;
  • Freelance (professionali cui non può essere applicata la quota dello 0,30%): quota fissa di 65 €;
  • Collaboratori: quota annuale di 50 €.

Potrai pagare la quota:

  • nei nostri uffici di Bolzano, in Via dei Vanga 22, o presso l’Ordine dei Giornalisti a Trento, in via Grazioli 5;
  • con bonifico bancario intestato al Sindacato giornalisti Trentino Alto Adige al seguente IBAN: IT95 O 060 4511 6020 0000 0238 000, Cassa di Risparmio di Bolzano, Agenzia 2, Corso Libertà 84.

Informazioni e servizi sui siti www.fnsi.it e www.sindacatogiornalistitnbz.it, presso i nostri uffici e al numero di telefono 0471 971438.

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Coronavirus, Sindacato chiede atteggiamento responsabile

Sul coronavirus, facciamo proprio l’appello ai giornalisti del presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti a mantenere un atteggiamento responsabile e a non propalare fake news. Lo afferma un comunicato congiunto di sindacato regionale giornalisti, Assostampa Trento ed Ordine dei Giornalisti.


In questo momento di massima attenzione – prosegue la nota – l’opinione pubblica ha bisogno di notizie professionali di qualità, continua la nota.
Notizie incontrollate e non verificate possono ingenerare il panico, conclude il comunicato.

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Lorusso: ‘Ridurre le disuguaglianze per disinnescare il clima d’odio’

Il segretario Fnsi ha aperto nella sede della Civiltà Cattolica la tre giorni di iniziative dedicate all’importanza di promuove una informazione responsabile e inclusiva. Con lui il presidente Giulietti, il segretario del Cnog, Guido D’Ubaldo, il sottosegretario all’Editoria Martella, i rappresentati di Articolo21 e delle confessioni religiose. Padre Spadaro: «Usiamo le parole per costruire insieme la nostra democrazia».

Religiosi, politici e giornalisti a confronto sui temi dell’informazione e su come veicolare messaggi in grado di costruire ponti e non muri. Questo il filo conduttore della prima giornata di “Parole non pietre”, la manifestazione promossa dall’associazione Articolo21 con la Federazione nazionale della Stampa italiana, l’Usigrai, l’Ordine dei giornalisti del Lazio, il Centro Astalli, la Civiltà Cattolica e numerose altre realtà, in programma da venerdì 28 febbraio a domenica 1 marzo. All’apertura dei lavori, nella sede della Civiltà Cattolica, insieme con il direttore della rivista, padre Antonio Spadaro, erano presenti, fra gli altri, il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti; la portavoce e il coordinatore del comitato scientifico di Articolo21, Elisa Marincola e Roberto Natale; il segretario del Cnog, Guido D’Ubaldo; il sottosegretario all’Editoria, Andrea Martella; padre Mauro Gambetti, custode del Sacro Convento di San Francesco; Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero delle Comunicazioni della Santa Sede; Ruth Dureghello, presidente della Comunità Ebraica di Roma; Alessandra Trotta, moderatora della Tavola Valdese; Abdellah Redouane, segretario generale del Centro islamico culturale d’Italia; il disegnatore Mauro Biani, che ha donato all’iniziativa la vignetta “Parole non pietre”. La senatrice a viva Liliana Segre e Muhammad Abd al-Salam, segretario dell’Alto Comitato per l’attuazione documento sulla fratellanza, hanno inviato un video messaggio di saluto.

«Occorre una riflessione nella categoria che parta dal rispetto delle persone per contrastare la demagogia e i linguaggi dell’odio, anche affinché i giornalisti recuperino il loro ruolo nella costruzione dell’opinione pubblica. E occorre usare le parole con responsabilità, raccontando i fatti per quello che sono. Così come è necessario contrastare gli algoritmi dell’odio e della paura», ha affermato il segretario generale Lorusso, dopo l’introduzione di Elisa Marincola.

«Il confronto – ha aggiunto – può e a volte deve essere aspro, ma non può diventare una chiamata alle armi. E non si può cadere nell’inganno che la mancanza di regole nella rete si possa tradurre in libertà di offendere o nel superamento del ruolo dei professionisti dell’informazione, perché profilare gli utenti, creare le camere dell’eco significa aprire le porte alla diffusione di paure e rancori. Al contrario, il confronto è necessario per superare gli steccati e aprire la società, anche per superare quelle disuguaglianze che contribuiscono a creare il clima che genera odio. E il ruolo dell’informazione nel superare le disuguaglianze, le discriminazioni e fake news è fondamentale. L’inclusione e l’attenzione agli ultimi devono essere punti cardine di un percorso per creare una società più giusta e far sì che le parole possano tornare ad avere il loro significato e a non essere usate come pietre».

Guido D’Ubaldo ha ribadito la necessità di prendere le distanze da polemiche violente e di scegliere le parole giuste per disinnescare linguaggio di odio e per costruire ponti e non muri. Roberto Natale si è soffermato sui concetti della Carta di Assisi e ha ribadito che l’articolo 21 della Costituzione non può essere preso a pretesto per sdoganare insulti e incitamento all’odio.

«Si rovesci la tendenza in atto sul dilagare delle fake news come in questi giorni» e si punti ad un «valore dell’informazione che parta dalla attendibilità delle fonti», ha chiesto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Andrea Martella. «La stampa – ha aggiunto – ha un ruolo decisivo e il governo ha il dovere di mettere i giornalisti nelle condizioni di svolgere al meglio le loro funzioni. Momenti come questo hanno a che fare con la qualità della nostra convivenza. Imprescindibile il ruolo dell’informazione: le parole possono essere mezzo per ferire,  attaccare, mortificare le diversità, alzare muri, separare, creare nemici». E dunque è necessario, «un atto, che sviluppi un codice di linguaggio allontanando le parole d’odio», ha concluso.

«Vogliamo comunicare un messaggio di coesione sociale, cioè vogliamo essere uniti per costruire la nostra società. Questo incontro, in particolare, questa prima sessione, mette insieme giornalisti, politici, religiosi perché tutti noi insieme abbiamo parole per costruire insieme la nostra democrazia», ha evidenziato Antonio Spadaro.

«La sintesi delle differenze crea qualcosa di bello. La cifra della comunicazione è una contaminazione vicendevole, un’arte sviluppata attraverso la parola viva», ha osservato padre Gambetti, puntando l’attenzione sull’importanza di educare ed educarsi. Paolo Ruffini ha ricordato l’interesse della Santa Sede per i temi della manifestazione e nello specifico per il tema dell’etica degli algoritmi. Mentre Abdellah Redouane e Alessandra Trotta hanno evidenziato l’importanza di aver voluto raccogliere i punti di vista delle diverse confessioni religione.

In chiusura il monito di Giuseppe Giulietti a dar vita ad una informazione capace di costruire, anziché distrugge, ribadendo il ruolo centrale dell’intermediazione nella formazione dell’opinione pubblica e le responsabilità dei media nella costruzione di dialogo e confronto. Al termine della mattinata i presenti hanno firmato il manifesto “Parole non pietre”, realizzato dalla illustrazione di Mauro Biani.