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SINDACATO

Premio giornalistico “Rossella Minotti” 2020

Il comitato promotore del Premio giornalistico «Rossella Minotti» istituisce e bandisce l’edizione 2020 dell’iniziativa. Possono partecipare gli iscritti ad una delle Associazioni regionali di Stampa federate nella Fnsi. Il termine per inviare gli articoli è il 30 novembre 2020. Il premio assegnerà ai vincitori 3.000 euro complessivi

Il premio giornalistico è intitolato alla memoria di Rossella Minotti, collega prematuramente scomparsa nel 2019. L’iniziativa parte dalla famiglia di Rossella con la partecipazione e il patrocinio di FNSI e ALG. Il comitato promotore è formato da: Raffaele Lorusso (segretario generale FNSI), Paolo Perucchini (presidente ALG) ed Edmondo Rho, giornalista e marito di Rossella Minotti (in rappresentanza della Famiglia).

IN ONORE DI ROSSELLA

Rossella Minotti, nata a Pescara, dopo la laurea svolse il suo praticantato frequentando l’Istituto per la Formazione al giornalismo (IFG) di Milano. Diventata professionista, lavorò ad “Amica” e quindi, per quasi tutta la sua vita, a “Il Giorno”, dove terminò la carriera come caporedattore. Ci ha lasciati, a causa di una malattia crudele, a soli 56 anni d’età, l’11 marzo 2019. Rossella aveva sempre nel suo grande cuore i giovani, in cui credeva molto: come capo cronista e poi capo redattore, ha fatto crescere professionalmente tante colleghe e tanti colleghi. Perciò il premio giornalistico a lei intitolato è riservato ai giovani under 35. Rossella, inoltre, era una giornalista molto impegnata nella difesa dei nostri diritti: ha fatto parte del Consiglio Nazionale Fnsi, a più riprese del Cdr del proprio giornale ed è stata in più mandati nel Collegio dei probiviri e nel Consiglio direttivo dell’ALG. Perciò il comitato promotore ha ritenuto giusto che il premio a lei intitolato sia riservato a chi è iscritta/o al sindacato dei giornalisti, quale prima iniziativa in Italia che premia, tra i soli giovani soci delle Associazioni Regionali di Stampa federate nella FNSI, le colleghe e i colleghi più meritevoli.

A CHI SI RIVOLGE IL PREMIO

Potranno concorrere al ‘Premio giornalistico Rossella Minotti’ tutte le giornaliste e tutti i giornalisti d’Italia (con iscrizione nell’albo dei professionisti o dei pubblicisti o nel registro dei praticanti) purché: – abbiano al massimo 35 anni d’età (nel 2020 possono partecipare le persone nate nel 1985 e anni seguenti); – facciano anche parte di una Associazione Regionale di Stampa e di conseguenza della FNSI. Sono previste due sezioni del ‘Premio giornalistico Rossella Minotti’: – quotidiani, periodici e agenzie di stampa; – web, radio e televisioni. La dotazione del Premio è di 3.000 euro annui, da suddividere nelle due sezioni: quindi andranno 1.500 euro a entrambi i vincitori. I partecipanti dovranno inviare i loro articoli, pubblicati entro il 31 ottobre 2020, alla segreteria del Premio (all’ALG, viale Monte Santo 7, Milano, tramite mail o con consegna diretta) e ciò dovrà avvenire entro il successivo 30 novembre 2020. Dopo di che la giuria proclamerà i vincitori delle due sezioni, con consegna del Premio a gennaio 2021.

Regolamento ‘Premio giornalistico Rossella Minotti’ 2020

Art. 1 – Il ‘Premio giornalistico Rossella Minotti’ (di seguito, ‘Premio’) ha cadenza annuale e si rivolge alle giornaliste e ai giornalisti under 35 (i candidati per l’edizione 2020 non dovranno aver compiuto i 35 anni al 31/12/2020) di cui risulti la regolare iscrizione all’Ordine (elenco professionisti, elenco pubblicisti o registro praticanti) e a una delle Associazioni Regionali di Stampa federate nella FNSI.

Art. 2 – La partecipazione al Premio è gratuita.

Art. 3 – Il tema di questa edizione 2020 del Premio è libero. Gli elaborati dei partecipanti saranno suddivisi in due sezioni: – quotidiani, periodici e agenzie di stampa; – web, radio e televisioni.

Art. 4 – Le giornaliste e i giornalisti interessati a partecipare dovranno far pervenire un lavoro (formato testo, video, audio, web doc) in lingua italiana, pubblicato da una testata registrata entro il 31 ottobre 2020. Gli elaborati non dovranno superare le 9 mila battute di lunghezza e/o i 5 minuti di durata. È possibile partecipare solo agli iscritti al sindacato dei giornalisti.

Art. 5 – Gli elaborati dovranno essere inviati entro il 30 novembre 2020, all’indirizzo mail: premio.rossellaminotti@assogiornalisti.it

oppure consegnati direttamente alla segreteria del Premio, nella sede dell’Associazione Lombarda Giornalisti, in viale Monte Santo 7, Milano. Per informazioni: tel. 02/6375202 oppure 02/6375204.

Ogni partecipante dovrà specificare: nome, cognome, data e luogo di nascita, indirizzo per la corrispondenza, telefono, indirizzo mail, curriculum, numero di tessera di iscrizione all’Ordine e Associazione Regionale della Stampa di appartenenza. A tutti i partecipanti sarà inviata una mail di conferma di ricezione.

Art. 6 – La cerimonia di premiazione si svolgerà entro il mese di gennaio 2021.

Art. 7 – Non si accetteranno servizi firmati con uno pseudonimo.

Art. 8 – I lavori presentati dai partecipanti saranno esaminati da una giuria, che si riunirà entro il 15 gennaio 2021, composta da: – Domenico Affinito (Vicepresidente dell’Associazione Lombarda Giornalisti, in rappresentanza dell’ALG); – Anna Del Freo (Segretario Generale Aggiunto della Federazione Nazionale Stampa Italiana, in rappresentanza della FNSI);

  • Sandro Neri (Direttore de Il Giorno); – Venanzio Postiglione (Vicedirettore del Corriere della Sera); – Edmondo Rho (giornalista, marito di Rossella Minotti, in rappresentanza della Famiglia). Il giudizio della giuria sarà insindacabile. Le motivazioni saranno illustrate nel corso della cerimonia di assegnazione del Premio.

Art. 9 – Ai vincitori delle due sezioni verrà corrisposta la cifra di 1.500 euro ciascuno. La giuria si riserva il diritto di assegnare eventuali menzioni speciali a elaborati meritevoli.

Art. 10 – Le informazioni e gli aggiornamenti sul Premio saranno riportati sui siti:

www.fnsi.it www.alg.it

Il Comitato Promotore del Premio è composto da:

  • Raffaele Lorusso, Segretario generale FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana); – Paolo Perucchini, Presidente ALG (Associazione Lombarda Giornalisti); – Edmondo Rho, giornalista, marito di Rossella Minotti (in rappresentanza della Famiglia).

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Formazione SINDACATO

La passione per la verità. Come contrastare le fake news e la manipolazione attraverso internet e social

«La passione per la verità. Come contrastare le fake news e la manipolazione attraverso internet e social ed arrivare ad una corretta informazione e diffondere un sapere inclusivo». Corso deontologico promosso dalla Libera università di Bolzano insieme a Ordine, Sindacato dei Giornalisti del Trentino Alto Adige e del Veneto, FNSI ed Articolo21.

Introdurranno il corso il presidente del’Ordine dei giornalisti Mauro Keller ed il segretario del Sindacato dei gionalisti del Trentino Alto Adige/Südtirol Rocco Cerone. È previsto un saluto della segretaria del Sindacato dei giornalisti del Veneto Monica Andolfatto.

I relatori sono i curatori del libro «La passione per la verità», Laura Nota e Roberto Reale, dell’Università di Padova. Il libro è edito da Franco Angeli, mentre l’iniziativa editoriale suggella una collaborazione tra l’ateneo patavino e la Federazione Nazionale della Stampa Italiana.

Interverranno:

  • i professori Federico Boffa e Francesco Ravazzolo, della LUB, animatori del corso di giornalismo insieme a Sindacato e Ordine dei Giornalisti;
  • il giornalista Patrick Rina, della redazione di Bolzano della televisione austriaca pubblica ORF;
  • il presidente della FNSI Giuseppe Giulietti.

Il corso sarà moderato dal giornalista Roberto Rinaldi, referente di Bolzano dell’associazione Articolo21.

I lavori saranno ospitati lunedì 28 settembre dalle ore 9 alle ore 13 alla Kolpinghaus (50 i posti a disposizione); l’accettazione comincerà alle 8.30, per cominciare puntuali alle 9. Si potrà accedere alla Kolpinghaus previa misurazione della temperatura, disinfezione delle mani ed indossando la mascherina. Il corso sarà visibile in diretta streaming sul canale Youtube della facoltà. La partecipazione prevede sei crediti deontologici

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SINDACATO

Attacco alla libertà di stampa da parte del presidente del Consiglio provinciale di Trento

Il Sindacato dei Giornalisti del Trentino Alto Adige-Südtirol Journalisten Gewerkschaft e l’Ordine dei giornalisti del Trentino-Alto Adige stigmatizzano il grave attacco all’esercizio della libertà di stampa mosso dal presidente del Consiglio provinciale di Trento Walter Kaswalder che questa mattina, all’ingresso della buvette dell’aula, ha spintonato e strattonato i colleghi giornalisti Marika Giovannini, del quotidiano Corriere del Trentino, Giampaolo Tessari, del quotidiano Trentino, e Nicola Marchesoni, del quotidiano l’Adige, pronunciando nei loro riguardi espressioni decisamente censurabili, il tutto sotto gli occhi di alcuni consiglieri provinciali. 

Si tratta di un atteggiamento del tutto intollerabile che lede in profondità la dignità dei tre colleghi e dell’intera categoria professionale. 

Nell’esprimere piena solidarietà a Marika Giovannini, Giampaolo Tessari e Nicola Marchesoni, Sindacato FNSI ed Ordine manifestano piena disponibilità a sostenerli in ogni iniziativa che intenderanno assumere a tutela della loro dignità professionale.

Rocco Cerone – Segretario del Sindacato Regionale dei giornalisti Fnsi 

Mauro Keller – Presidente del Consiglio dell’Ordine dei giornalisti del Trentino-Alto Adige 

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#Controcorrente SINDACATO

#ControCorrente: «Elezioni dell’Ordine, rinvio è sospensione della democrazia»

Il presidente del Cnog Carlo Verna scommette sul virus contro i colleghi di tutta Italia che, a partire dal 27 settembre, sono pronti ad andare alle urne per dare una nuova governance all’Ordine dei giornalisti. Verna lo fa in solido con i presidenti dell’ordine Lombardo e Campano, Alessandro Galimberti e Ottavio Lucarelli, che hanno manifestato l’intenzione di non voler organizzare le elezioni regionali nelle date indicate. Per il rischio Covid, sostengono. E mentre l’Italia sta tornando alla vita normale, il presidente del Cnog, giocando di sponda con i presidenti suoi sodali di Lombardia e Campania, prova a rinviare a data da destinarsi l’apertura delle urne: l’ennesima sceneggiata offerta dall’Ordine dei giornalisti.

Il 20 e il 21 settembre 50 milioni di italiani andranno a votare per le elezioni regionali e per il referendum, compresi gli abitanti di Lombardia e Campania. Ma il 27 settembre secondo Verna, Galimberti e Lucarelli 10 o 12 mila giornalisti (la percentuale di votanti nella categoria non supera il 10% degli aventi diritto) non possono andare a votare per il rinnovo dei consigli regionali dell’Ordine e neppure per il collegio nazionale unico. Il rischio Covid ed elezioni rinviate all’autunno inoltrato (quando davvero l’epidemia potrebbe rialzare la testa) o magari sine die, conserverebbero per qualche altro mese la poltrona a presidenti che, evidentemente, hanno avuto sentore di avviso di sfratto.

#ControCorrente si augura che su questa sospensione della democrazia nell’Ordine nazionale dei Giornalisti voglia intervenire il ministro di Grazia e Giustizia, usando i poteri sostitutivi che la legge gli conferisce.

Per #ControCorrente la riforma dell’Ordine dei Giornalisti, dall’accesso alla professione ai collegi di disciplina, non è più materia rinviabile. Si è già perso molto tempo in questioni bagatellari e di autoconservazione, mentre la professione si sta riorganizzando da sola superando le azioni incerte dell’ordine.

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SINDACATO

Chiusura estiva degli uffici del Sindacato, dal 5 al 25 agosto 2020

Gli uffici del Sindacato dei giornliasti del Trentino Alto Adige, compresi quelli dei fiduciari regionali di Inpgi e Casagit, rimarranno chiusi al pubblico per la pausa estiva da mercoledì 5 a martedì 25 agosto 2020.

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SINDACATO

Il sostegno della FNSI, Lorusso: «Lo sciopero atto di denuncia forte e perentorio»

«È auspicabile che questa vertenza, che la Fnsi continuerà a sostenere e per la quale torna a chiedere all’editore di avviare un confronto nel merito senza pregiudiziali e inutili esibizioni muscolari, possa segnare l’inizio di una più ampia mobilitazione», ammonisce il segretario generale. Il presidente Clan, Mattia Motta: «Valiamo più di 7 euro ad articolo». La solidarietà ai collaboratori delle Assostampa regionali e dei Coordinamenti di precari.

«Lo sciopero dei collaboratori del Messaggero ha fatto cadere il velo di ipocrisia che, fino ad oggi, ha permesso agli editori e agli stessi organi di informazione, fatte salve poche eccezioni, di ignorare le gravi condizioni di precarietà lavorativa in cui versano numerosi giornalisti. Il rifiuto opposto dai collaboratori ad un nuovo taglio dei già esigui compensi, che l’editore sta cercando di imporre con la formula “prendere o lasciare”, è un atto di denuncia forte e perentorio, che ci auguriamo possa essere ascoltato soprattutto dal governo». Così il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, sulla mobilitazione dei giornalisti non dipendenti del quotidiano di via del Tritone.

«Pensare di affrontare le numerose criticità strutturali del settore dell’informazione, aggravate dall’emergenza sanitaria, soltanto con il taglio continuo a sistematico del costo e dei posti di lavoro, come purtroppo avviene da più di un decennio, dimostra l’incapacità di elaborare una visione e una strategia di sistema che, partendo da riforme necessarie e ineludibili, avvii il rilancio di un settore vitale per la vita pubblica e la tenuta delle istituzioni democratiche», aggiunge Lorusso.

«È pertanto auspicabile – incalza il segretario generale – che questa vertenza, che la Fnsi continuerà a sostenere e per la quale torna a chiedere all’editore di avviare un confronto nel merito senza pregiudiziali e inutili esibizioni muscolari, possa segnare l’inizio di una più ampia mobilitazione.

«Lo sciopero dei collaboratori del Messaggero ha fatto cadere il velo di ipocrisia che, fino ad oggi, ha permesso agli editori e agli stessi organi di informazione, fatte salve poche eccezioni, di ignorare le gravi condizioni di precarietà lavorativa in cui versano numerosi giornalisti. Il rifiuto opposto dai collaboratori ad un nuovo taglio dei già esigui compensi, che l’editore sta cercando di imporre con la formula “prendere o lasciare”, è un atto di denuncia forte e perentorio, che ci auguriamo possa essere ascoltato soprattutto dal governo». Così il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, sulla mobilitazione dei giornalisti non dipendenti del quotidiano di via del Tritone.

«Pensare di affrontare le numerose criticità strutturali del settore dell’informazione, aggravate dall’emergenza sanitaria, soltanto con il taglio continuo a sistematico del costo e dei posti di lavoro, come purtroppo avviene da più di un decennio, dimostra l’incapacità di elaborare una visione e una strategia di sistema che, partendo da riforme necessarie e ineludibili, avvii il rilancio di un settore vitale per la vita pubblica e la tenuta delle istituzioni democratiche», aggiunge Lorusso.

«È pertanto auspicabile – incalza il segretario generale – che questa vertenza, che la Fnsi continuerà a sostenere e per la quale torna a chiedere all’editore di avviare un confronto nel merito senza pregiudiziali e inutili esibizioni muscolari, possa segnare l’inizio di una più ampia mobilitazione.

L’informazione e la tutela della dignità della persona e del lavoro devono tornare al centro del confronto con il governo e con gli editori. La crescita delle diseguaglianze, che mette sempre più a rischio la tenuta sociale del Paese, interessa da tempo anche il mondo dell’informazione: ne prendano atto anche i cosiddetti giornalisti garantiti, per alcuni dei quali la precarietà da sbattere in prima pagina è sempre e soltanto quella di altre categorie di lavoratori».

LE REAZIONI

Mattia Motta, segretario generale aggiunto Fnsi e presidente Clan: «Tutti i giornalisti non dipendenti devono uscire dall’invisibilità. Valiamo più di 7 euro»
«Immaginate un’azienda in cui il datore di lavoro decide di fare il “padrone” e taglia gli stipendi del 30%, non accetta il benché minimo dialogo e impone di decidere entro un mese: “prendere o lasciare, quella è la porta”. Aggiungete che a questi lavoratori – colleghi che fanno lo stesso mestiere, quotidianamente, da anni – non viene riconosciuto né il contratto di lavoro corretto né la dignità della piena rappresentanza sindacale. Quella che stiamo vivendo è una pagina veramente triste dell’editoria italiana e non riguarda solo giornalisti ed editori: lo sciopero dei collaboratori del Messaggero parla a tutti: alle istituzioni, per dire che i co.co.co. sono una forma di sfruttamento legalizzato e vanno abrogati e che l’equo compenso non è più rinviabile; ai cittadini si rivolge per far capire che il lavoro di cronisti e corrispondenti che informano milioni di persone vale molto di più di sette euro a notizia». Così Mattia Motta, segretario generale aggiunto Fnsi e presidente Clan, commenta lo sciopero indetto dall’Assemblea dei collaboratori della testata di via del Tritone e dalla Federazione nazionale della Stampa italiana.
«Danno “voce” a milioni di cittadini e oggi, per farsi sentire, devono chiudere i taccuini. Stiamo parlando di giornalisti che, di fatto, fanno i corrispondenti, i cronisti e sono riferimenti per i propri territori: lo sciopero è loro diritto ed è l’unica arma per mandare un segnale all’arroganza dell’editore che non apre alcuna trattativa. Giornalisti senza tutele, sottopagati, e sottoposti a un ultimatum irricevibile. Rinnovo l’invito all’editore ad aprire un tavolo con il sindacato e congelare i tagli previsti per il 14 luglio. Oggi i collaboratori del Messaggero sono usciti dalla condizione di invisibilità comune a tutti giornalisti precari in Italia: tutti i giornalisti non dipendenti devono uscire dall’invisibilità, facciamoci sentire: valiamo più di 7 euro ad articolo».

Lorenzo Basso, lavoratore autonomo componente della Giunta esecutiva Fnsi: «Solidarietà e vicinanza ai colleghi»
«È d’obbligo oggi esprimere solidarietà e vicinanza ai collaboratori de “Il Messaggero”, che incrociano le braccia di fronte ad un ultimatum inaccettabile da parte dell’azienda. Da anni costretti a lavorare sottopagati e privi di tutele, questi nostri colleghi, tra i primi in Italia, hanno portato alla ribalta – assieme alla Fnsi – un tema di cui si parla da troppo tempo, il compenso dei giornalisti di quotidiani e delle agenzie di stampa impiegati con contratti precari. I collaboratori scioperano contro una diminuzione ulteriore del compenso per ciascun articolo. Bisogna ricordare come i compensi dei collaboratori de “Il Messaggero” (7 euro lordi a pezzo) non garantiscano in ogni caso una vita libera e dignitosa per i lavoratori, come invece sancisce la Carta costituzionale. In un momento in cui i collaboratori di diverse testate sono in stato di agitazione per paventati tagli ai compensi dei più deboli, lo sciopero dei colleghi rappresenta un segnale importante per tutti i collaboratori e i lavoratori del comparto giornalistico, e sollecita il Governo a riprendere al più presto i lavori del tavolo per l’applicazione della legge dell’equo compenso. L’iniziativa mette inoltre in evidenza il problema della mancata applicazione del contratto di categoria, che negli ultimi vent’anni ha portato all’affermazione di una fascia sempre più estesa di lavoratori poveri.

Ordine e Sindacato giornalisti del Veneto: «Solidarietà ai colleghi»
#nonvalgo7euro: no al taglio unilaterale di compensi già al limite della soglia di sopravvivenza. Sindacato e Ordine dei giornalisti del Veneto esprimono solidarietà ai collaboratori giornalisti non dipendenti del Messaggero di Roma da oggi venerdì 10 luglio in sciopero per tre giorni fino domenica 12 luglio.
L’astensione dal lavoro è stata decisa dall’Assemblea dei giornalisti non dipendenti del quotidiano edito da Caltagirone (lo stesso che pubblica Il Gazzettino) che si è costituita nella sede della Fnsi sotto l’egida della Commissione lavoro autonomo nazionale (Clan) della stessa Federazione nazionale della stampa italiana, e che lo scorso 23 giugno aveva dichiarato lo stato di agitazione chiedendo inutilmente un tavolo di confronto.
Al centro della protesta la comunicazione via mail ricevuta lo scorso 15 giugno a ogni giornalista non dipendente con cui l’azienda intimava all’interessato di firmare entro il 14 luglio l’accettazione “prendere o lasciare” della decurtazione media del 20% del tariffario in essere.
La lotta dei giornalisti non dipendenti del Messaggero di Roma è una lotta di tutti perché fotografa lo stato di grave precariato in cui sono costretti a lavorare, per la stragrande maggioranza, i giornalisti non dipendenti in tutte le regioni, anche la nostra. Un fenomeno che l’Ordine e il Sindacato dei giornalisti del Veneto hanno denunciato e continuano a denunciare in tutte le sedi anche quelle istituzionali. Contrastare lo sfruttamento e il precariato dei giornalisti non dipendenti significa tutelare anche i giornalisti dipendenti e l’intero settore dell’editoria in crisi ben prima del Covid, e spesso a causa di editori incapaci di visioni strategiche di rilancio e capaci solo di tagliare il costo del lavoro – dentro e fuori le redazioni – incuranti del ruolo fondamentale che l’informazione di qualità e professionale ricopre per la crescita e lo sviluppo democratico della società.
Editori pronti a invocare libertà, autonomia, indipendenza, autorevolezza, credibilità del “prodotto giornale” pagando a cottimo in media da 7 a 20 euro a pezzo i giornalisti non dipendenti – fondamentali per la raccolta delle notizie sul territorio – e costringendo i giornalisti dipendenti a compiti di desk e con organici ridotti all’osso. Ecco perché la lotta dei collaboratori del Messaggero di Roma per diritti e tutele va sostenuta e condivisa perché in ballo c’è il futuro della professione, della sua dignità, del suo valore, della sua specificità.

La solidarietà dell’Asva
Dopo la comunicazione unilaterale dell’editore del taglio dei compensi dei collaboratori, il neonato coordinamento dei collaboratori del quotidiano Il Messaggero è arrivato alla proclamazione di uno sciopero. È un segnale forte, soprattutto da parte di un gruppo di giornalisti senza tutele, che lavorano sul campo e che “costruiscono” il giornale portando ogni giorno notizie, immagini, video. Anche se si tratta di una realtà geograficamente lontana dalla Valle d’Aosta, l’Associazione Stampa Valdostana esprime vicinanza e solidarietà in questa lotta ai colleghi e li supporterà in tutte le loro battaglie.

Il sostegno del Coordinamento giornalisti non contrattualizzati Rai
Il Coordinamento dei giornalisti non contrattualizzati della Rai, ancora operativo in attesa della conclusione dei tempi tecnici di concretizzazione dell’accordo concluso e concordato, esprime la propria completa solidarietà ai collaboratori del Messaggero in lotta; invita la Fnsi a proporre concrete soluzioni di regolamentazione del ruolo e dell’attività dei giornalisti freelance che, a legislazione e contratto vigenti, superino l’attuale giungla di comportamenti illegali o immorali da parte di quegli editori che calpestano e disprezzano la dignità dei lavoratori e delle proprie famiglie; si impegna a sostenere eventuali ulteriori azioni di lotta che la Federazione dovesse ritenere utili e opportune a sostegno delle componenti più deboli della categoria.
Riteniamo sia giunto il tempo di porre un freno agli abusi sui contratti atipici e all’attacco alle tutele e ai diritti dei lavoratori che oggi colpisce le fasce meno garantite ma che, come tutti vediamo, ha come obiettivo finale quelle garantite.
Non esiste Stato democratico dove i giornalisti siano ricattabili e non possano esprimere le loro opinioni in piena libertà nel rispetto delle leggi e delle norme che regolano la vita delle nostre società.
L’attacco alla libertà della stampa, quale che sia la forma che assume e quali che siano le categorie contrattuali o gli istituti che colpisce, è un attacco contro la libertà di tutti, contro i nostri principi costituzionali e contro le basi su cui si fonda lo stare insieme della nostra società.
Il tempo dell’arretramento è finito.

Il coordinamento dei collaboratori del quotidiano Libertà di Piacenza: «Forte solidarietà»
Il coordinamento dei collaboratori del quotidiano Libertà di Piacenza esprime forte solidarietà nei confronti dei colleghi del Messaggero a cui è stato a proposto un inaccettabile taglio dei compensi che ancora una volta umilia e svilisce il lavoro dell’intera categoria facendo peraltro ricadere, come troppo spesso succede, il peso di certe scelte sulla parte più debole e meno tutelata del settore.@fnsisocial

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SINDACATO

Video33/Sdf verso la cessione. SJG: ‘Rassicurazioni su occupazione’

«L’accordo non è stato ancora formalizzato, in attesa dello sblocco del piano nazionale delle frequenze in via di definizione al ministero dello Sviluppo Economico. Il passaggio potrebbe avvenire in tempi brevi», spiega il segretario del Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige (SJG), Rocco Cerone

Si è tenuto nei giorni scorsi a Bolzano, presso la sede del Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige (SJG), un incontro sul futuro di Video33/Sdf, al quale hanno partecipato l’amministratore di Rosengarten media Albino Leonardi, Pierluigi e Simone Baronio, titolari della rete televisiva Telecolor di Cremona, i segretari regionali del Sindacato dei giornalisti Rocco Cerone e di Sgb Cisl Michele Buinerba. Lo rende noto un comunicato congiunto dei sindacarti.

«L’accordo – spiegano le sigle sindacali – non è stato ancora formalizzato, in attesa dello sblocco del piano nazionale delle frequenze in via di definizione al ministero dello Sviluppo Economico a Roma. Il passaggio potrebbe avvenire in tempi brevi».

SGJ ed Sgb Cisl hanno ricevuto rassicurazioni sulla continuità aziendale e sul mantenimento degli attuali 14 dipendenti. Il prossimo incontro avverrà entro il mese di luglio.

(Fonte: FNSI)

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Lavoro SINDACATO

La Fnsi agli Stati generali. Il premier ringrazia la stampa: ‘Ruolo centrale durante l’emergenza’

Nell’introdurre il segretario generale Lorusso, il presidente Conte ha sottolineato l’importanza dei media nel periodo della pandemia. «Riconoscimento importante, ma per garantire la funzione essenziale dell’informazione occorrono interventi mirati e riforme di sistema e garantire la qualità del lavoro dei giornalisti», rileva il vertice del sindacato. Un momento dell’incontro al Casino del Bel Respiro di Parco di Villa Pamphilj.

Seconda giornata degli Stati generali dell’economia dedicata al confronto con gli enti locali e le parti sociali. Al tavolo, con i rappresentanti di Regioni, Comuni e Province, anche Vittorio Colao e alcuni componenti del Comitato di esperti e gli esponenti di sindacati e associazioni di categoria. Per la Federazione nazionale della Stampa italiana è intervenuto il segretario generale Raffaele Lorusso, accompagnato dal direttore Tommaso Taquanno.

Nell’introdurre l’intervento del segretario generale della Fnsi, il presidente Conte ha sottolineato l’importanza del ruolo degli organi di informazione, in particolare in questa fase di emergenza «con tutti i cittadini a casa, tutti chiamati a rispettare le misure di distanziamento fisico e a rinunciare alle normali abitudini di vita. Se abbiamo raggiunto un risultato è perché tutta la comunità nazionale, in ciascuna delle sue componenti, ha fatto la sua parte. Per questo voglio dare atto pubblicamente del ruolo che hanno avuto la stampa e gli organi di informazione», ha detto Conte.

«Il riconoscimento del ruolo degli organi di informazione durante la fase dell’emergenza da parte del presidente del Consiglio ribadisce l’importanza e il ruolo strategico della stampa. Un ruolo fondamentale per consentire la formazione di un’opinione pubblica matura e consapevole e per rafforzare le istituzioni democratiche, che deve essere sostenuto con interventi mirati e riforme di sistema», è il commento del segretario generale Lorusso al termine dell’audizione nel corso degli Stati generali.

«Siamo grati al presidente del Consiglio per aver ricordato il ruolo fondamentale svolto dalla stampa nel periodo dell’emergenza sanitaria e per l’attenzione che il governo riserva al settore – sottolinea Lorusso -. Un’attenzione dimostrata anche dall’invito del sindacato dei giornalisti agli Stati generali dell’economia, insieme con le altre parti sociali».

Nel corso dell’intervento, il segretario generale della Fnsi ricorda le criticità del settore, già al centro del confronto con il sottosegretario all’Editoria, Andrea Martella. La crisi strutturale dell’editoria, che dura da più di un decennio, è aggravata dal ruolo sempre più preponderante esercitato dai colossi della rete, a partire da Google e Facebook, che dopo aver di fatto prosciugato il mercato della pubblicità negli Stati Uniti, stanno stravolgendo anche il mercato europeo. «La direttiva europea sul diritto d’autore va recepita con urgenza nel nostro ordinamento – dice Lorusso –. Chi utilizza gli investimenti degli editori e il lavoro dei giornalisti per fare profitti deve essere chiamato a riconoscere la giusta remunerazione. I giganti della rete devono pagare le tasse, i cui proventi vanno destinati a sostenere l’informazione».

Il segretario generale della Fnsi fa poi riferimento alle incursioni in Italia di organizzazioni straniere, in particolari russe e cinesi, come documentato da Ue e Nato, che utilizzano le fake news per provare a condizionare l’opinione pubblica italiana. «Per questo – osserva – occorre sostenere la buona informazione e proteggere la privacy digitale dei cittadini».

I mesi della pandemia hanno inciso pesantemente sui bilanci delle aziende editoriali: senza interventi di sostegno c’è il rischio di effetti deleteri per l’occupazione. Per la Fnsi è necessario sostenere i processi di trasformazione digitale già in atto nel mondo dell’informazione, a patto che siano legati alla tutela dell’occupazione e alla lotta al precariato. «Bisogna superare – rileva Lorusso – la logica dei finanziamenti erogati al solo fine di favorire l’esodo anticipato dei giornalisti dal mondo del lavoro. In un quadro generale di lotta alle disuguaglianze, è necessario affrontare il tema della dignità del lavoro giornalistico e del contrasto alla precarietà dilagante. L’informazione di qualità presuppone qualità del lavoro, quindi diritti, tutele e garanzie oggi assenti per migliaia di giornalisti. L’informazione di qualità non si può difendere lasciando che il perimetro del lavoro subordinato venga progressivamente ridotto per aprire la strada al lavoro precario, attraverso il ricorso massiccio a forme di lavoro atipico che offendono la dignità delle persone».

(Fonte: FNSI; foto: governo.it)

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SINDACATO

Alto Adige compie 75 anni, auguri da Mattarella e dai colleghi

Il quotidiano Alto Adige 75 anni. Fondato dal Cnl, è uscito per la prima volta in edicola il 24 maggio del 1945. Per l’anniversario il giornale pubblica uno speciale con un editoriale del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che sottolinea il «ruolo positivo, di dialogo, di fattiva costruzione di una comunità moderna e aperta». Come ribadisce il direttore Alberto Faustini, «oggi la convivenza faticosamente conquistata ci pare un diritto quotidiano quasi scontato, ma rileggendo il giornale di oltre cinquant’anni fa e mettendosi nei panni del lettore, possiamo davvero immaginare una situazione ben diversa. Non che oggi prevalgano le buone notizie, ma sul fronte della convivenza abbiamo fatto passi da gigante. Certo il giornale ora si occupa dell’endemico ‘disagio’ degli italiani, di proposte provocatorie legate ancora e sempre, ma non solo, alla toponomastica, talora tendenti ancora a rilanciare l’autodeterminazione. Ma la dinamite sembra sotterrata per sempre».

Per il presidente Mattarella, «la storia – e l’attualità – dei giornali e dell’editoria locale è parte vitale di quel tessuto democratico che ha consentito al nostro Paese di progredire nel benessere e nei diritti». Nel suo saluto in un occasione del 75° anniversario di fondazione del quotidiano Alto, il capo dello Stato ribadisce anche che «l’essenziale principio di libertà, sancito dall’articolo 21 della Costituzione, trova necessaria attuazione proprio nella ricchezza che deriva dalle diversità e dalla molteplicità».

«L’Alto Adige-Sud Tirol, nato per iniziativa di chi aveva combattuto per la Liberazione dal nazifascismo, si è trovato nella sua vita a presidiare un altro fondamento costituzionale: la tutela delle minoranze, solennemente affermata dall’articolo 6. Le vicende di questi decenni non ci hanno risparmiato momenti di difficoltà, ormai lontani, ma possiamo ben dire che l’Italia, nel percorso che prese avvio dall’accordo De Gasperi-Gruber, è diventata un modello di integrazione e di convivenza per l’intera Europa», prosegue il presidente della Repubblica.

«L’Unione Europea – conclude Mattarella – ha avuto la significativa ispirazione di definirsi come ‘unione di minoranze’. In questo cammino l’Alto Adige e il Trentino hanno svolto un ruolo positivo, di dialogo, di fattiva costruzione di una comunità moderna e aperta. Ogni giorno sono stati capaci di descrivere e dare voce a forze sociali, civili, economiche, a cittadini che operavano per lo sviluppo e per una sua migliore qualità».

Gli auguri del Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige
«Non possiamo che sottoscrivere le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha ricordato il duplice ruolo dell’Alto Adige Trentino che hanno accompagnato i 75 anni di storia dell’Alto Adige Sued Tirol», commenta il segretario del Sindacato Giornalisti del Trentino Alto Adige Journalisten Gewerkschaft, Rocco Cerone.
«Buon compleanno Alto Adige Trentino: l’augurio più sincero – prosegue – è di continuare a portare alta la bandiera dei valori costituzionali racchiusi nell’articolo 21 sulla libertà di stampa e nell’articolo 6 sulla tutela delle minoranze linguistiche, che sono nel Dna dei due giornali. È importante celebrare questa ricorrenza soprattutto in un momento di crisi accentuata nel settore dell’editoria, che costituisce uno sprone a continuare per almeno altri 75 anni. Auguri Alto Adige Trentino».

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Fase 2: ecco la guida ragionata per i giornalisti

Come avvenuto in occasione delle disposizioni introdotte per il contrasto all’epidemia da Covid-19 – dai Dpcm, ai decreti legge ai decreti e circolari mini-steriali – gli uffici della Federazione nazionale della stampa italiana hanno individuato le misure riguardanti il settore e predisposto un documento di agevole lettura. Le domande più frequenti rivolte alla Fnsi e le risposte, già pubblicate sul sito federale, vengono adesso raccolte anche in una guida ragionata in formato pdf (presente al link o scaricabile in calce all’articolo).

Il rinnovo del bonus per i lavoratori autonomi anche per i mesi di aprile e maggio, per la cui eroga-zione occorre comunque attendere un decreto inter-ministeriale. La proroga dei contratti delle agenzie di stampa. La proroga al 31 dicembre del termine per il riequilibrio dell’Inpgi. Il rifinanziamento de-gli ammortizzatori sociali e l’accredito all’Istituto di previdenza dei giornalisti dei contributi figurativi per la Cig in deroga con causale “Covid 19”. Tra conferme e novità, sono queste alcune delle numerose misure previste dal decreto ‘Rilancio’, pubblicato in Gazzetta Ufficiale martedì 19 maggio 2020, che riguardano anche i giornalisti e, più in generale, il settore dell’informazione. Si tratta di misure che sosterranno, sia pure in modo non esaustivo, il comparto e la professione e vanno nella direzione auspicata dalla FNSI nel corso dei numerosi confronti intercorsi con il Governo durante il periodo dell’emergenza. È un’interlocuzione che dovrà proseguire nelle settimane e nei mesi a venire. L’informazione, della cui importanza tutti hanno do-vuto prendere atto in queste settimane, deve essere sostenuta. Occorre valorizzare il lavoro dei giornali-sti, contrastando la precarietà e il lavoro irregolare.