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Lavoro SINDACATO

‘TRENTINO’, SJG e cdr rappresenteranno anche i colleghi precari

La chiusura del “Trentino”, avvenuta senza alcun preavviso da parte dell’azienda lo scorso 15 gennaio, priva del lavoro anche i numerosi giornalisti collaboratori che, quotidianamente, aiutavano i redattori nell’elaborazione del giornale. Si tratta di lavoratori privi di ammortizzatori sociali che da un giorno all’altro si trovano senza reddito, in uno dei momenti più drammatici della crisi economica e lavorativa causata dalla pandemia. Lo afferma, in una nota, il Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige SJG-FNSI, al termine di un incontro organizzato oggi dal segretario regionale Rocco Cerone e dal vicesegretario Lorenzo Basso con i collaboratori strategici del quotidiano e il Cdr.   

Assieme ai 19 redattori con contratto regolare, il giornale Trentino poteva contare su diversi professionisti precari, che, ogni giorno, sabato e domenica compresi, erano impegnati nella raccolta e nella redazione di articoli giornalistici, raccogliendo notizie dal territorio e assicurando un flusso continuo di notizie da ogni ambito del territorio provinciale. Questi lavoratori, spesso titolari di contratti atipici rinnovati in modo automatico da diversi anni a questa parte, non devono essere abbandonati a se stessi. Pertanto, SJG-FNSI e Cdr, hanno assunto l’incarico di rappresentare formalmente anche i colleghi precari agli incontri in corso con l’azienda e di portare la loro situazione all’attenzione dell’amministrazione provinciale.

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Lavoro SINDACATO

‘TRENTINO’: SJG, lettera di Cgil, Cisl, Uil, Acli e Arci rileva mancaza di una voce

“La lettera aperta di Cgil, Cisl, Uil, Acli ed Arci  del Trentino testimonia come la chiusura del Trentino non costituisce solo un problema per la categoria dei giornalisti e per i 19 colleghi rimasti senza lavoro ma per l‘intera società civile trentina che sta prendendo consapevolezza e coscienza della mancanza di una voce prima come Alto Adige, poi come Trentino, che hanno accompagnato la crescita e lo sviluppo di questa terra per 75 anni”. Lo afferma in una nota il Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige SJG-FNSI.

Il segretario Rocco Cerone ricorda inoltre che il tema è stato sollevato questa mattina con il Vescovo di Bolzano Bressanone Ivo Muser nel corso dell‘incontro con Ordine, Assostampa e Federazione della Stampa in occasione della ricorrenza del patrono dei giornalisti San Francesco di Sales.

Di seguito riportiamo la lettera inviata all’editore Michl Ebner nel pomeriggio di oggi .

Lettera apertaa Michl Ebner e al consiglio d’amministrazione della Sie

La storia del nostro Paese ci ha insegnato che esistono due categorie di imprenditori: quelli che costruiscono e quelli che distruggono. Quelli che creano valore per la propria azienda e per la società e quelli che, al contrario, privatizzano i profitti e socializzano le perdite. Ci sono insomma gli Olivetti e quelli per cui il capitale umano, l’identità e la storia di un’impresa (in questo caso, un’impresa particolare com’è un giornale) sono null’altro che circostanze minute e trascurabili.Crediamo che la proposta che giovedì 28 gennaio i rappresentanti della Sie porteranno al tavolo della trattativa con il sindacato e i lavoratori del Trentino definirà senza equivoci da quale parte intende collocarsi la lunga storia imprenditoriale del gruppo Athesia e quella della Sie, che di Athesia è parte integrante. Costruttori o distruttori: è questa la scelta.Tagliare, licenziare (perché cassa integrazione a zero ore significa licenziamento), cancellare 75 anni di storia del giornale Trentino è sicuramente la decisione più facile che si potesse adottare. Ma è anche la decisione più pigra, meno lungimirante, più freddamente ragionieristica di fronte a un ventaglio di possibilità che, in un gruppo che vanta oltre mille addetti, potevano e dovevano essere vagliate e costruite, come del resto era stato più volte assicurato alla redazione del Trentino, sia in documenti ufficiali, sia verbalmente, dal presidente e da autorevoli esponenti del consiglio d’amministrazione Sie.Ad esempio, nel mondo tedesco, a cui Athesia è culturalmente vicina, è stata sperimentata già da numerose aziende la settimana corta. Con la benedizione del ministro del Lavoro tedesco Hubertus Heil, gruppi come Bosch, Zf Friedrichshafen e Daimler hanno concluso accordi per ridurre l’orario di lavoro e salvaguardare l’occupazione. In un settore come quello dei giornali, in cui si lavora su sette giorni, l’operazione sarebbe anche più agevole e avrebbe la conseguenza, non secondaria, di migliorare la qualità della vita dei lavoratori.Ma l’argomento più importante è di un altro tipo: l’editoria europea di successo ci ha dimostrato che la logica difensiva dei tagli alla lunga si rivela miope e controproducente. L’informazione ha bisogno di investimenti, di piani editoriali innovativi, che sappiano far fruttare il digitale: l’esempio di Le Monde, il secondo quotidiano francese, che deve la sua solidità economica alla crescita degli abbonamenti, soprattutto digitali, dovrebbe indicare una strada che è sicuramente difficile e tuttavia è praticabile. Esistono ancora giornali e siti d’informazione (aperti 24 ore su 24), capaci di fidelizzare i lettori con una lettura della realtà scrupolosa e approfondita. Ma di sicuro non si fanno senza giornalisti: il sito internet del Trentino senza giornalisti è un contenitore vuoto, che fa rimbalzare in home page curiosità stantie, amenità ininfluenti, fatti già raccontati da altri mille siti internet. Un sito internet senza giornalisti non dà notizie e non fa informazione libera, curiosa, scomoda.In questi anni di tagli continui al personale, si sta perdendo l’essenza di questo lavoro, che è quella di raccontare il mondo anche nei suoi anfratti più nascosti e nelle sue asperità. Solo in questo modo il giornale risponde alla sua responsabilità precipua, che è quella di essere un presidio della democrazia.Auspichiamo che, giovedì prossimo, la proposta della Sie ai giornalisti del Trentino possa diventare un esempio positivo e indicare una strada da seguire non solo nel mondo editoriale, viste le difficoltà economiche che si prospettano a causa della congiuntura della pandemia. Crediamo che Athesia e Sie abbiano la forza e le capacità imprenditoriali per costruire un progetto lungimirante, che poggi le sue fondamenta non sul sacrificio occupazionale, ma sull’innovazione organizzativa, sulle idee e su nuovi contenuti editoriali.Auspichiamo anche che la Provincia di Trento si faccia interprete della necessità di salvaguardare un patrimonio di competenze e professionalità per continuare a mantenere sul nostro territorio un sistema dell’informazione dinamico e di qualità, che solo un’ampia e diversificata offerta informativa può garantire. Per questa ragione sollecitiamo l’assessore Achille Spinelli ad attivarsi subito con l’editore perché vengano percorse tutte le strade possibili per arrivare ad una ripresa dell’attività, anche con la creazione di prodotti editoriali alternativi, e al mantenimento dell’occupazione tutelandone la professionalità.

Andrea Grosselli Michele Bezzi Walter Alotti
Cgil del Trentino Cisl del Trentino Uil del Trentino

Luca Oliver Enrico Paissan Andrea La Malfa
Acli del Trentino Anpi del Trentino Arci del Trentino

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SINDACATO

Stipendio da fame: SJG e Ordine dei giornalisti contro il Comune di Brentonico

Il Comune di Brentonico non tiene conto dell’articolo 36 della Costituzione Italiana, che “sancisce il diritto per ogni lavoratore ad una retribuzione proporzionata a quantità e qualità del suo lavoro sufficiente ad assicurare a sé ed alla sua famiglia un’esistenza libera e dignitosa”.
Lo denunciano il Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige SJG-FNSI insieme ad Asspstampa Trento e all’Ordine dei giornalisti della Regione, che chiedono il ritiro del bando per un giornalista, retribuito 5.000 euro lordi all‘anno.

L’amministrazione comunale ha approvato una selezione per un addetto stampa prevedendo un compenso inadeguato rispetto all’incarico e alle mansioni richieste.

Il Sindacato regionale dei Giornalisti FNSI, Assostampa Trento e l’Ordine dei giornalisti del Trentino Alto Adige ritengono inaccettabile che un’amministrazione pubblica offra 5.000 euro lordi all’anno per la gestire i rapporti degli organi di governo con gli organi di informazione; redigere, diffondere e archiviare note e comunicati stampa; curare i rapporti con giornalisti e operatori di testate giornalistiche e radiofoniche; organizzazione conferenze stampa; redigere testi per il sito istituzionale del Comune; curare la comunicazione di eventi istituzionali di interesse per l’Ente e la Comunità locale, anche con riguardo agli eventi organizzati dal Parco naturale locale del Monte Baldo; partecipare ad eventi anche in orario serale e festivo; curare la comunicazione tramite il social network istituzionale (pagina Facebook).

L’attività richiesta dal Comune, oltre a gettare un’ombra sulla capacità amministrativa dell’ente (dato che alcune mansioni sconfinano nella segreteria comunale), rappresenta uno svilimento della professione giornalistica e della dignità del lavoratore, ma anche uno sfregio dei principi fondanti della Repubblica Italiana, che al primo rigo della Carta Costituente ricorda che “la Repubblica è fondata sul lavoro”.
Si chiede pertanto all’amministrazione comunale di Brentonico di ritirare immediatamente il bando in questione e si invitano i colleghi a disertare il bando medesimo che non rispetta i minimi principi costituzionali.

(Foto di copertina: Nicolò Caranti, Wikimedia)

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SINDACATO

Chiusura del Trentino: nessuna apertura da parte della società editrice Sie Spa

Sulla cessazione del quotidiano Trentino, va denunciata la chiusura totale da parte della società editrice SIE SPA dell‘editore Michl Ebner a qualsiasi possibilità di riassorbimento di 18 giornalisti in altre testate della stessa azienda o dello stesso gruppo editoriale o di testate di società controllate. Lo affermano in una nota il comitato di redazione del Trentino insieme con il Sindacato Giornalisti del Trentino Alto Adige e la Federazione Nazionale della Stampa Italiana.

L‘unica concessione riguarda un giornalista che già lavora al sito web del Trentino, che rimane aperto.

L‘azienda è stata sorda ed ha respinto tutte le proposte presentate dalle rappresentanze sindacali dei giornalisti, compresa la proposta del cdr di un reinserimento in azienda con una sensibile riduzione dello stipendio, insistendo sulla richiesta di cassa integrazione a zero ore, già inoltrata due giorni fa con procedura d‘urgenza al Servizio Lavoro della Provincia Autonoma di Trento, ancora prima che si avviasse la procedura di consultazione sindacale e senza comunicarlo alle rappresentanze sindacali, con una evidente forzatura procedurale, continua la nota di Cdr, SJG ed FNSI.

La società editrice dei quotidiani Trentino, Alto Adige, l‘Adige ritiene praticabile come unica soluzione l‘immediata sospensione dal lavoro dell‘intero organico redazionale, annunciando di procedere unilateralmente con la richiesta di Cig a zero ore, anticamera del licenziamento, chiedendo contestualmente l’immediata restituzione dei computer aziendali usati per il lavoro da remoto e le sim aziendali utilizzati nei telefoni cellulari, nonostante i 19 giornalisti possano essere richiamati in qualsiasi momento in servizio per esigenze produttive dal gruppo. In aggiunta, la Sie Spa ha invitato in alternativa i giornalisti a dimettersi al più presto in cambio delle mensilità obbligatorie già dovute dal contratto giornalistico in caso di licenziamento, ha proseguito il comunicato del sindacato dei giornalisti.

Nel corso dell‘infruttuoso incontro, le rappresentanze sindacali dei giornalisti hanno stigmatizzato le reiterate violazioni contrattuali e di legge che potrebbero configurare plurimi comportamenti antisindacali sui quali azienda e FIEG hanno glissato, ritenendoli orpelli inutili che non modificano in alcun modo la decisione di cessazione dell‘attività del Trentino e la contestuale sospensione dell‘organico redazionale, violazioni che saranno poste all’attenzione nelle sedi deputate. Di fatto, l‘azienda ha considerato carta straccia l‘accordo sindacale firmato due mesi fa in occasione della fusione per incorporazione (18 novembre 2020), nel quale si impegnava a non dichiarare ulteriori esuberi rispetto a quelli già certificati nell‘ultimo anno. 

Da ultimo, le rappresentanze sindacali dei giornalisti hanno ricordato alla delegazione aziendale che quello del gruppo Athesia è un comportamento inaccettabile, anche sotto il profilo etico: soltanto lo scorso anno il quotidiano di lingua tedesca Dolomiten, di proprietà dello stesso Ebner, ha percepito oltre sei milioni di euro di contributi pubblici del fondo per le minoranze linguistiche, accaparrandosi oltre il 60 per cento delle risorse messe a disposizione dal governo centrale.

Il Sindacato dei giornalisti SJG ha invitato l‘azienda a tornare sui propri passi ed a presentare un piano degno di questo nome con delle proposte alternative. La Sie Spa si è impegnata a formalizzare una nuova proposta scritta.

Il sindacato proseguirà la mobilitazione al fianco dei colleghi per scongiurare la perdita dei posti di lavoro.

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Consiglio nazionale Ungp: solidarieta ai colleghi del ‘TRENTINO’

Il Consiglio nazionale dell’Unione nezionale dei giornalisti pensionati (Ungp) ha approvato oggi una mozione, presentata dai colleghi Mauro Lando e Giuseppe Sgambellone, per esprimere solidarieta ai 19 giornalisti del quotidiano “Trentino” messi da un giorno all’altro in cassa integrazione a zero ore per l’imporovvisa chiusura del giornale. Riportiamo di seguito il testo del documento.

o o o

Il Consiglio nazionale dell’Ungp ha preso atto della repentina, e non sindacalmente concordata, decisione dell’editrice Athesia di Bolzano di chiudere da un giorno all’altro il quotidiano “Trentino” di Trento.

Esprime solidarietà ai colleghi e vicinanza ai giornalisti del quotidiano, il quale può vantare una storia gloriosa durata 75 anni.

Sottolinea che la sconcertante e improvvisa decisione dell’editore, praticamente monopolista della carta stampata in Trentino Alto Adige, ha come conseguenza immediata la scomparsa di 19 posti di lavoro.

Ritiene necessario operare unitamente, a livello nazionale e regionale, con la FNSI, il sindacato regionale e il Cdr del “Trentino” per garantire ai colleghi il pieno reinserimento nelle altre testate del gruppo Athesia, salvaguardando la loro professionalità e i livelli occupazionali.

Sollecita l’editore, al fine della salvaguardia del lavoro, a mettere fine allo scandalo dei giornalisti pensionati utilizzati in altre testate al posto dei redattori.

Roma, 19 gennaio 2021

Mauro Lando

Giuseppe Sgambellone

– Leggi anche: SJG, Assostampa Trento e FNSI su chiusura quotidiano ‘TRENTINO’

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Chiude il giornale ‘TRENTINO’: da domenica non sarà più in edicola

La chiusura del quotidiano Trentino è una giornata di lutto per l’informazione libera e per la democrazia, che interrompe una storia di 75 anni del giornale nato come Alto Adige, trasformato in Trentino nel 2000, diventata testata autonoma con un proprio direttore tre anni fa. Giornale che ha accompagnato dal secondo dopoguerra fino ad oggi la rinascita, la ricostruzione, le trasformazioni politiche, economiche e culturali di questo territorio specialissimo di confine e di ponte tra il mondo italiano e quello tedesco.

Come scrive oggi il direttore Paolo Mantovan nel suo saluto di commiato: il Trentino è stato un pezzo importante di democrazia, un luogo in cui la comunità si è misurata e costruita. Perdere una voce – ha concluso Mantovan – in un momento in cui la democrazia conosce capitoli come quello del Campidoglio a Washington, dove, graffiato sulle pareti durante l’invasione del 6 gennaio, si leggeva “murder the media” (“uccidi il giornalismo”), perdere una voce è un grave rischio per tutti.

Credo che queste parole racchiudano plasticamente l’amarezza con la quale è stata accolta ieri la decisione repentina della società editrice, proprietaria oltre che dei giornali di lingua italiana Trentino anche dell’Alto Adige, dell’Adige, di Radio Dolomiti, che, senza preavviso ha chiuso il giornale con effetto immediato e annunciato di mettere in cassa integrazione a zero ore tutti i 19 giornalisti.

Rimarrà – di fatto sulla carta – la testata “online”, alimentata dalla redazione infragruppo, che quindi non assorbirà nessuno dei giornalisti rimasti senza lavoro.

Decisione che disattende l’impegno sottoscritto due mesi fa dall’azienda che, in concomitanza con l’annuncio della fusione per incorporazione di SETA Spa in SIE Spa del 18 novembre 2020, dichiarava che si sarebbe impegnata a presentare entro il mese di gennaio 2021, per ogni giornale del gruppo, un nuovo piano editoriale per il mantenimento dell’autonomia delle testate e per il rilancio delle stesse sul mercato e che, dall’operazione aziendale, non si sarebbero avute ricadute occupazionali eccedenti al numero degli esuberi già individuati dall’azienda nell’ultimo anno.

Già la prossima settimana comincerà il confronto sindacale per la ricollocazione dei 19 colleghi.

Secondo il sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige e la Federazione Nazionale della Stampa Italiana la decisione dell’editore è anche la conseguenza di una evidente posizione dominante raggiunta sul mercato editoriale regionale, sulla quale rimane quanto mai necessaria una riflessione in sede politica e parlamentare.

Rocco Cerone Segretario sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige

– Leggi anche: SJG, Assostampa Trento e FNSI su chiusura quotidiano ‘TRENTINO’

– Leggi anche: Chiude il giornale ‘Trentino’. La nota dei giornalisti dell'”Adige

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SINDACATO

SJG, Assostampa Trento e FNSI su chiusura quotidiano ‘TRENTINO’

Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige (Sjg) ed FNSI sono al fianco dei 19 colleghi dello storico quotidiano ‘Trentino‘, che ha appena compiuto 75 anni, e che domani uscirà in edicola per l’ultima volta.

Nell’ultimo accordo sindacale relativo alla fusione per incorporazione di SETA SPA in SIE SPA del 18 novembre 2020, l’azienda dichiarava che si sarebbe impegnata a presentare entro il mese di gennaio 2021, per ogni giornale del gruppo, un nuovo piano editoriale per il mantenimento dell’autonomia delle testate e per il rilancio delle stesse sul mercato e che, dall’operazione aziendale, non si sarebbero avute ricadute occupazionali eccedenti al numero degli esuberi già individuati dall’azienda nell’ultimo anno. La decisione dell’editore, a giudizio del Sindacato dei giornalisti, è anche la conseguenza di una evidente posizione dominante raggiunta sul mercato editoriale regionale, sulla quale rimane quanto mia necessaria una riflessione in sede politica e parlamentare.

SJG e FNSI ricordano inoltre che ogni iniziativa che riguardi la struttura dell’azienda e le redazioni può essere adottata solo al termine delle procedure e dei tempi previsti dalla legge e dal contratto collettivo di lavoro giornalistico.

La richiesta di messa in cassa integrazione a zero ore dei 19 giornalisti del Trentino sarà oggetto del tavolo di confronto che si aprirà mercoledì 20 gennaio.

SJG, Assostampa Trento ed FNSI chiedono sin d’ora garanzie precise sugli esuberi e sul piano di riassorbimento degli stessi, fiduciosi che un grande gruppo editoriale che continua a credere nell’informazione di qualità veicolata attraverso carta, web, radio e tv possa trovare delle soluzioni alternative per i 19 giornalisti o per una parte significativa di essi.

Proprio in questa prospettiva, lunedì 18 gennaio si riunirà il coordinamento dei Cdr di ‘Alto Adige’, ‘Trentino’ e ‘l’Adige’ per decidere insieme a SJG ed FNSI una comune linea di azione.

Rocco Cerone segretario regionale SJG
Raffaele Lorusso segretario generale FNSI

– Leggi anche: Chiusura per Covid del quotidiano “Trentino”, Sindacato e Ordine del Veneto a fianco dei colleghi

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Video33/Sdf: Sjg e Fistel Cisl assicurano continuità e salvaguardia dei posti di lavoro

Sindacato Giornalisti del Trentino Alto Adige-FNSI insieme a Fistel Sgb Cisl di Bolzano hanno firmato con la nuova proprietà di Video33/Sdf, B33, un accordo per la continuità aziendale e la salvaguardia dei 13 posti di lavoro: sette giornalisti e sei tecnici di produzione. Lo rende noto un comunicato congiunto del Sindacato regionale giornalisti FNSI- Fistel Sgb Cisl Bolzano.

Da sottolineare – prosegue la nota – la trasformazione di due contratti Frt in Ccnlg FNSI-Aertanti Corallo e la prosecuzione dei due praticantati giornalistici in contratti a tempo indeterminato. Intesa che rafforza in tal modo le redazioni italiana e tedesca con tutte le tutele tipiche previste dal contratto giornalistico dell’emittenza locale privata.

Soddisfazione è stata espressa dai segretari Rocco Cerone e Bianca Catapano per le garanzie occupazionali e sulle prospettive di sviluppo dell’azienda da parte della nuova proprietà, la Famiglia Baronio, che ha già una significativa presenza professionale nel settore radiotelevisivo in Italia con Telecolor.

Sindacato Giornalisti e Fistel Sgb Cisl sono fiduciosi di potere instaurare con la nuova proprietà future relazioni industriali nell’ottica della reciproca collaborazione e confronto continuo nell’interesse dei lavoratori e dell’azienda, conclude il comunicato sindacale.

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Stipendio da fame: Sindacato e Ordine dei giornalisti contro il Comune di Mezzolombardo

Il Comune di Mezzolombardo non tiene conto dell’articolo 36 della Costituzione Italiana, che “sancisce il diritto per ogni lavoratore ad una retribuzione proporzionata a quantità e qualità del suo lavoro sufficiente ad assicurare a sé ed alla sua famiglia un’esistenza libera e dignitosa”.
Lo denunciano il Sindacato dei Giornalisti del Trentino Alto Adige-FNSI e l’Ordine dei Giornalisti della Regione, che chiedono il ritiro del bando per un giornalista , retribuito 450 euro lordi al mese più Iva.

L’amministrazione comunale ha approvato una selezione che scade lunedì 11 gennaio per un addetto stampa prevedendo un compenso inadeguato rispetto all’incarico e alle mansioni richieste.

Il Sindacato regionale dei giornalisti FNSI e l’Ordine dei giornalisti del Trentino Alto Adige ritengono inaccettabile che un’amministrazione pubblica offra 5.400 euro lordi all’anno oltre all’Iva per la direzione del bollettino comunale, la gestione dei rapporti istituzionali con gli organi di informazione e l’organizzazione di conferenze stampa, la raccolta di informazioni relativa all’attività amministrativa e la rassegna stampa quotidiana (comprensiva del monitoraggio e aggiornamento dei “social-network” istituzionali) ed il controllo continuo dell’Albo della Provincia Autonoma di Trento e della Comunità Rotaliana Koenisberg in relazione a provvedimenti di interesse per l’amministrazione.

L’attività richiesta dal Comune, oltre a gettare un’ombra sulla capacità amministrativa dell’ente (dato che alcune mansioni sconfinano nella segreteria comunale), rappresenta uno svilimento della professione giornalistica e della dignità del lavoratore, ma anche uno sfregio dei principi fondanti della Repubblica Italiana, che al primo rigo della Carta Costituente ricorda che “la Repubblica è fondata sul lavoro”.

Si chiede pertanto all’amministrazione comunale di Mezzolombardo di ritirare immediatamente il bando in questione e si invitano i colleghi a disertare il bando medesimo che non rispetta i minimi principi costituzionali.

(Immagine di copertina: Giskard, Wikimedia commons)

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Inpgi, equo compenso, carcere e bavagli, Lorusso: «Bene il premier Conte, ora soluzioni in tempi brevi»

«Le parole del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sulle questioni più urgenti per il mondo dell’informazione, pronunciate nel corso della conferenza stampa di fine anno, sono incoraggianti. L’auspicio è che i tavoli aperti possano portare a soluzioni in tempi brevi». Lo afferma il segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana, Raffaele Lorusso.

«Il premier – aggiunge – conferma la volontà del governo di mettere in sicurezza l’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani salvaguardandone l’autonomia, senza alimentare ipotesi suggestive, ma attraverso un processo di allargamento della platea degli iscritti ai comunicatori e misure di rafforzamento, su cui è in corso il confronto fra presidenza del Consiglio, ministeri competenti, Inpgi e Fnsi. Allo stesso modo, va affrontato il problema della lotta al precariato e della definizione dell’equo compenso per i giornalisti lavoratori autonomi, oggetto di discussione fra il sottosegretario con delega all’editoria, Andrea Martella, Fnsi e Fieg, sul quale si attendono le prime risposte entro febbraio».

Per il segretario Fnsi, «analoga accelerazione è auspicabile per l’approvazione dei progetti di legge per contrastare le querele bavaglio e cancellare il carcere per i giornalisti. Si tratta di proposte ferme in parlamento. Le stesse Camere non possono più rimandare la riforma del servizio pubblico radiotelevisivo. Su questi temi non sono irrilevanti la volontà politica e l’impulso del governo. Per questo – conclude – la Federazione nazionale della Stampa italiana continuerà a portare avanti le istanze della professione con spirito costruttivo in tutti i tavoli di confronto per favorire le soluzioni».

(Fonte: FNSI)