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PREVIDENZA E SALUTE

Ministeri tagliano stipendi e pensioni giornalisti. Fnsi: ‘Misura iniqua, si intervenga subito’

Il passaggio dei giornalisti dall’Inpgi all’Inps non può comportare alcun aumento della contribuzione previdenziale. Né per gli attivi né per i pensionati. Se le burocrazie ministeriali fingono di non capire, tocca alla politica rimediare ad una situazione di palese illegittimità. La Fnsi ha già interessato della questione i ministeri competenti, chiedendo di rimediare ad un’ingiustizia che sa di abuso. In caso contrario, il ricorso all’autorità giudiziaria sarà inevitabile. La decisione dei ministeri del Lavoro e dell’Economia di dar corso ad una delibera approvata dal cda dell’Inpgi a giugno 2021, prima dell’approvazione della norma che dispone il passaggio dell’Inpgi all’Inps, rischia di creare un corto circuito.

In pratica, a partire da gennaio 2022 e per i prossimi cinque anni, i giornalisti attivi e pensionati dovranno subire un prelievo previdenziale addizionale dell’uno per cento mensile. Il provvedimento era stato adottato dall’Inpgi nell’ambito delle misure di riequilibrio dei conti sollecitate dal governo. Con il passaggio all’Inps tale maggiorazione è diventata inutile, oltre che iniqua, dal momento che dal primo luglio 2022 i giornalisti sono equiparati a tutti gli iscritti al Fondo pensione lavoratori dipendenti dell’Inps.

Per questo l’Inpgi aveva sospeso l’applicazione della delibera, chiedendo ai ministeri di verificare se il contributo straordinario potesse considerarsi superato in ragione del passaggio all’Inps. Il ministero del Lavoro aveva chiesto un parere all’Avvocatura dello Stato, ma poi ha deciso di dar corso alla delibera senza aspettare la risposta.

Chiarita la forzatura compiuta dalla burocrazia, tocca alla politica intervenire. È quello che la Fnsi ha chiesto ai ministeri, facendo presente che l’applicazione del contributo aggiuntivo dell’uno per cento creerebbe una disparità di trattamento: i giornalisti attivi e pensionati verserebbero all’Inps più di tutti gli altri lavoratori. Senza un provvedimento correttivo, saranno inevitabili i contenziosi. Azioni legali contro lo Stato di cui i solerti dirigenti che hanno ideato questo scempio saranno chiamati a rispondere.

(Fonte: FNSI)

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FREELANCE

Ex fissa: autonomi e precari, c’è chi vive fuori dal mondo

Un «incontro decisivo» utile a individuare una soluzione per risolvere il problema dell’ex fissa. È quanto auspica il deputato e giornalista Emilio Carelli che, dalle colonne del Sole 24 Ore di oggi, venerdì 24 giugno 2022, fa anche sapere di aver incontrato Andrea Orlando e di averne ricevuto «la disponibilità a darci una mano». Il tema era stato affrontato in una interrogazione del parlamentare di Coraggio Italia alla quale il ministro del Lavoro ha risposto a fine aprile. E viene ora rilanciato, alla vigilia del passaggio della gestione principale dell’Inpgi in Inps, ripescando l’ipotesi – si legge sempre sul quotidiano di Confindustria – di attingere alle risorse presenti in alcuni fondi dell’Inpgi che dovrebbero essere riallocate.

Idea cui replicano i giornalisti precari e autonomi della Commissione lavoro autonomo (Clan) della Fnsi, presieduta dal segretario generale aggiunto Mattia Motta. «Siamo allibiti – scrivono in un nota – di fronte all’atteggiamento di alcuni pensionati giornalisti in preda a un egoismo fuori tempo e fuori misura che vogliono drenare risorse per finanziare una prestazione insostenibile economicamente come il fondo “Ex Fissa”, costruito negli anni ’80 con la consapevolezza che il debito sarebbe ricaduto sulle future generazioni, che oggi fanno rima con lavoro povero e precariato. Le poche risorse disponibili per la categoria devono andare all’occupazione e a sostenere il lavoro di chi non avrà mai la pensione». Questa la posizione della Clan Fnsi sull’ipotesi di riallocare parte dei fondi che, come prevede il Cnlg, sono depositati presso l’Inpgi per “far fronte alle esigenze sociali che le parti (Fieg-Fnsi), in esercizio della loro autonomia, valuteranno come meritevoli di tutela”.

«Se in questo momento ci fosse da “riallocare” fondi – prosegue la nota – dovrebbero essere semmai indirizzati a forme di contrasto al precariato e di sostegno al lavoro autonomo, a incentivi all’inclusione e alle tante finalità sociali sindacalmente prioritarie, per aiutare i più deboli piuttosto che per il pagamento dell’iniquo fondo contrattuale “Ex Fissa” destinato a pensionati privilegiati».

«Dalle parole del deputato di Coraggio Italia, Emilio Carelli, che ha avanzato la proposta – incalza la Commissione degli autonomi e freelance della Federazione nazionale della Stampa – emerge anche inaccettabile la posizione del ministro del lavoro, Andrea Orlando. Lo stesso che è stato sollecitato più volte a intervenire con norme di contrasto del precariato giornalistico, non trova di meglio da fare che assecondare le richieste di pensionati iperprivilegiati e ipertutelati. Il deputato Carelli fa il paladino dei ricchi, compreso se stesso, visto che anche lui vorrebbe che gli si pagasse un’ex fissa particolarmente cospicua. Auspichiamo che Fnsi e Inpgi non assecondino le richieste assurde di chi rivendica privilegi del passato a discapito di chi lavora nell’incertezza quotidiana senza alcun diritto e con retribuzioni da fame, con un Equo compenso per i giornalisti inattuato da ormai 10 anni. Un contesto che ci spinge ancora con più forza a chiamare alla mobilitazione la categoria sulla precarietà dell’articolo 21 della Costituzione».

(Fonte: FNSI)

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PREVIDENZA E SALUTE

Bonus 200 euro ai giornalisti, a chi spetta e come ottenerlo

La circolare del direttore della Fnsi, Tommaso Daquanno, con il commento della norma introdotta dal Decreto Aiuti e le indicazioni pratiche per lavoratori dipendenti, pensionati e lavoratori autonomi che, se in possesso dei requisiti, potranno beneficiare della una tantum da erogare nel mese di luglio 2022.

Anche i giornalisti lavoratori dipendenti, pensionati e lavoratori autonomi potranno beneficiare – qualora in possesso dei requisiti previsti – della una tantum di 200 euro prevista dal Decreto Aiuti (Decreto legge 50/2022) che verrà erogata nel mese di luglio 2022.

Le modalità per ottenere l’indennità variano in base alla situazione contrattuale dei potenziali beneficiari e l’erogazione è subordinata al verificarsi di specifiche condizioni (come ad esempio una retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non eccedente l’importo di 2.692 euro lordi nel caso dei lavoratori dipendenti).

Per i dipendenti, inoltre, è previsto che il lavoratore consegni al datore di lavoro una autodichiarazione (allegata in calce) nella quale dichiara, fra l’altro, di non essere titolare di un trattamento pensionistico o del reddito di cittadinanza.

Nessuna richiesta per ottenere il beneficio va inoltrata dai “titolari di uno o più trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria” che abbiano – fra gli altri requisiti previsti – un reddito non superiore per l’anno 2021 a 35mila euro.

Mentre, per quanto riguarda l’erogazione a lavoratori autonomi e professionisti iscritti alle gestioni previdenziali dell’Inps e ai professionisti iscritti agli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza, come la Gestione separata Inpgi, sarà necessario attendere un apposito decreto del ministro del Lavoro, di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze, in corso di emanazione.

I requisiti, il commento della norma, le indicazioni pratiche per ottenere il beneficio sono illustrati nella nota di sintesi redatta dal direttore della Fnsi, Tommaso Daquanno, allegata di seguito.

 Circolare Fnsi – Bonus 200 euro Luglio 2022

 Autocertificazione – Bonus 200 euro Luglio 2022

(Fonte: FNSI)

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SINDACATO

Lorusso a Trento: ‘Esiste la democrazia se esiste un’informazione libera’

Lavoro giornalistico, Lorusso a Trento: «Esiste la democrazia se esiste un’informazione libera» Intervenendo al convegno ‘Pensare al futuro’, organizzato dall’Ucsi regionale, il segretario generale Fnsi è tornato sulle criticità che attanagliano il settore. «Difficile chiedere a un giornalista precario di consumare le suole delle scarpe per illuminare le periferie del mondo se non ha nemmeno i soldi per potersi comprare le scarpe», ha rilevato.

“Riportare il lavoro al centro dell’interesse sociale e dell’agenda politica e con esso la dignità di chi lavora” E’ quanto ha ribadito stamani il segretario della FNSI Raffaele Lorusso intervenendo a Trento al corso di aggiornamento per giornalisti promosso dal’UCSI del Trentino Alto Adige: “ Ascoltare discernere comunicare. Un nuovo stile di fare informazione”.
Ciò vale anche per il mondo del giornalismo, caratterizzato da una pesante crisi, non solo editoriale (ogni anno la carta stampata perde il 10% della sua diffusione) , ma anche delle dinamiche che regolano i rapporti di lavoro: precariato in primo luogo.
Un tema ripreso anche dal presidente nazionale dell’UCSI Vincenzo Varagona che non ha nascosto il timore di un rischio drammatico per il futuro dell’informazione in Italia a causa della diffusione del precariato e della progressiva mancanza di pluralismo.

L’incontro, moderato dal presidente dell’UCSI del Trentino Alto Adige, Giustino Basso e svoltosi alla vigilia della giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che quest’anno ha per tema “Ascoltare con l’orecchio del cuore”, si è sviluppato attraverso tre interventi.
Il primo di Vincenzo Varagona che ha sottolineato come dopo i verbi Vieni e Vedi dello scorso messaggio del Pontefice, l’ascolto rappresenta l’altra grande virtù per fare un buon giornalismo.
Il secondo di Alberto Laggia, inviato di Famiglia Cristiana che ,ha affrontando il delicato tema dell’informazione come testimonianza, ha messo in evidenza l’importanza dell’ascolto di più fonti con umiltà e facendosi prossimo senza fermarsi alla “prima osteria” al fine di offrire un’informazione solida, equilibrata e completa
I lavori sono stati conclusi dall’intervento del segretario della Fnsi Raffaele Lorusso che parlando di crisi dell’editoria e comunicazione omologata , è ritornato sul tema della dignità lavoro più volte sottolineato negli interventi di papa Francesco.
“Le sfide che ci aspettano, tra cui l’innovazione- ha affermato Lorusso- vanno affrontate in termini di politiche del lavoro, perché ora i giornalisti vivono nel ricatto di dover informare senza aver riconosciuti i propri diritti di lavoratori, in una situazione simile a quella di tante altre categorie di lavoratori, come i rider. Forse è bene ricordare che esiste una democrazia e dei diritti sociali e civili perché esiste un’informazione libera e pluralista, non perché è il contrario”,

All’incontro è intervenuto anche il segretario del sindaco dei giornalisti del trentino alto Adige Rocco Cerone, che ha auspicato, su alcune tematiche, uno stretto collegamento fra UCSI e sindaco giornalisti.

In apertura, è stata data lettura di un messaggio di saluto dall’arcivescovo di Trento, Lauro Tisi impossibilitato ad intervenire all’incontro perché trattenuto a Roma alla Conferenza Episcopale.

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PREVIDENZA E SALUTE

Fondo pensione complementare, eletto nuovo Cda e Collegio Sindaci

Entrano in Consiglio di amministrazione (in ordine alfabetico): Giovanni Dragoni, Alessia Marani, Edmondo Rho, Enrico Romagnoli, Tiziana Stella e Vincenzo Varagona. Sindaci effettivi: Renato Pedullà e Andrea Sbardellati; Sindaco supplente: Giuseppe Chianese.

Concluse le operazioni di voto per il rinnovo della componente giornalistica degli organi amministrativi del Fondo di previdenza complementare dei giornalisti italiani.

Al termine delle operazioni di scrutinio, avvenuto con voto elettronico – comunicano gli uffici del Fondo –, il seggio elettorale ha verbalizzato che sono stati eletti, quali componenti del Consiglio di amministrazione (in ordine alfabetico): Dragoni Giovanni, Marani Alessia, Rho Edmondo, Romagnoli Enrico, Stella Tiziana e Varagona Vincenzo.

Eletti quali componenti del Collegio dei Sindaci: Pedullà Renato e Sbardellati Andrea (Sindaci effettivi) e Chianese Giuseppe (Sindaco supplente).

(Fonte: FNSI)

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SINDACATO

Verso un nuovo quotidiano in Trentino, gli auguri di Sjg e FNSI

«Nonostante la crisi che attanaglia il mondo dell’editoria c’è fame di informazione», rileva il segretario Rocco Cerone, che auspica «l’assunzione nella nuova iniziativa di parte dei cento colleghi precari censiti in provincia di Trento, fra cui anche i cassaintegrati del Trentino».

«Auguri di buon lavoro» al nuovo giornale quotidiano, su carta e online, in edicola dal 1° novembre 2022, presentato martedì 24 maggio a Trento. A formularli è il segretario del sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige, Rocco Cerone, anche a nome del segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso e della presidente di Assostampa Trento, Patrizia Belli.

«Nonostante la crisi che sta attanagliando il mondo dell’editoria c’è fame e sete di informazione di prossimità, certificata e di qualità», sottolinea in una nota Cerone, che auspica «l’assunzione di parte dei cento colleghi precari censiti in provincia di Trento nella nuova iniziativa editoriale, tra cui anche i cassaintegrati del Trentino».

Il nuovo quotidiano, il cui nome resta ancora avvolto nel mistero, è un progetto no profit che vede in prima linea una Fondazione i cui soci fondatori sono le principali organizzazioni imprenditoriali del Trentino: Confindustria Trento, Federazione Trentina della Cooperazione (promotori), Associazione Artigiani, Associazione Albergatori, Ance Trento. La società editoriale sarà una srl di proprietà al 100% della Fondazione Synthesis.

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SINDACATO

Il giornalista pubblico in Trentino A.Adige, corso di formazione Fnsi

Si è svolto mercoledì 18 maggio 2022 nella sala Walter Tobagi della Fnsi il corso di formazione su “Il profilo del giornalista pubblico nella Provincia Autonoma di Trento, Regione Trentino Alto Adige, Camere di Commercio di Trento e Bolzano e nella Provincia Autonoma di Bolzano in raffronto con la normativa nazionale, smart working e lavoro da remoto”.

Decine di giornalisti collegati da remoto hanno potuto approfondire il tema e rivolgere domande ai relatori: Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi; Rocco Cerone, segretario del Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige; Alessandra Costante, vicesegretaria Fnsi con delega agli uffici stampa; Tommaso Daquanno, direttore della Fnsi e l’avvocato Bruno Del Vecchio.

Dopo un excursus che dalla legge 150 del 2000 ha portato, nell’ambito di un serrato confronto con l’Aran, alla rinnovata figura del giornalista della pubblica amministrazione, durante l’evento formativo si sono affrontate le specificità dei contratti sottoscritti negli enti locali della regione a statuto speciale.

Dato l’interesse riscosso dal corso, organizzato con il supporto degli uffici del Sindacato giornalisti Veneto, è già in programma una replica: il 14 luglio a Trento in modalità ibrida, in presenza e da remoto.

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PREVIDENZA E SALUTE

Fondo complementare: si vota on line dal 20 al 24 maggio

Fondo previdenza complementare giornalisti: si vota on line, senza interruzioni, dalle 9:00 di venerdì 20 maggio alle 18:00 di martedì 24 maggio. C’è da rinnovare il consiglio di amministrazione e il collegio dei sindaci. Dà diritto al voto l’iscrizione al Fondo alla data del 31 dicembre 2021.

Per tutta la durata delle votazioni si potrà utilizzare l’indirizzo di posta elettronica supporto-eligo@evoting.it per inoltrare richieste di supporto al voto.

Si ricorda che una volta entrati nel sistema di voto bisognerà innanzitutto richiedere il CERTIFICATO ELETTORALE e poi si potrà accedere alla CABINA ELETTORALE, dove si troverà la scheda con l’elenco in ordine alfabetico di tutti i candidati alle cariche di amministratore e di sindaco revisore.

Si potranno indicare 4 (quattro) preferenze per il Consiglio di Amministrazione e 1 (una) sola preferenza per il Collegio dei Sindaci.

Sgv sostiene le candidature espresse dalla maggioranza Fnsi: per il cda, Alessia Marani, Edmondo Rho, Enrico Romagnoli e Vincenzo Varagona; per i revisori, Andrea Sbardellati e Francesco Maria Lupi.

Le altre candidature sono: per il cda, Valerio Boni, Giovanni Dragoni, Marco Lo Conte, Tiziana Stella; per i revisori, Giuseppe Chianese e Renato Pedullà.

Procedura voto online a partire dalle 9:00 venerdì 20 maggio su www.fondogiornalisti.it
1. Codice fiscale e data di nascita e mail per ricevere il certificato elettorale
2. poi ricevuto via mail il certificato, inserisci codice fiscale e numero certificato e poi il cellulare
3. successivamente il codice pin che arriva sul cellulare
4. si inserisce il pin e si può votare

Il nostro welfare
https://assostamparegionali.wordpress.com/2022/04/26/fondo-complementare-il-nostro-welfare/

Info
https://www.fondogiornalisti.it/speciale-elezioni/

(Fonte: Sindacato dei giornalisti del Veneto)

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SINDACATO

‘Professione precario’: un seminario ad Aosta

«L’unica strada per tutelare la qualità dell’informazione passa dall’inclusione contrattuale dei finti giornalisti autonomi», è stato detto durante l’incontro cui hanno partecipato, fra gli altri, Mattia Motta, segretario generale aggiunto Fnsi e presidente Clan; Lorenzo Basso (Giunta Fnsi); Massimiliano Salvo (Coordinamento precari Repubblica e componente Clan-Fnsi) e Nicola Chiarini, consigliere generale Inpgi.

Una tempesta perfetta da cui si esce «con una rinnovata coesione della comunità giornalistica, con l’inclusione contrattuale di quei colleghi formalmente autonomi, in realtà precari, senza diritti e con retribuzioni sotto la soglia minima di dignità e con un equo compenso a tutela dei veri freelance».

Questo il messaggio lanciato dal corso ” Professione precario: il giornalismo ha un futuro di soli freelance e collaboratori?” andato in scena ad Aosta venerdì 6 maggio, organizzato dall’Ordine dei giornalisti della Valle d’Aosta in collaborazione con l’Associazione Stampa Valdostana, con il segretario generale aggiunto Fnsi e presidente Clan Mattia Motta; Lorenzo Basso della Giunta esecutiva Fnsi; Massimiliano Salvo, del Coordinamento precari Repubblica e componente Clan-Fnsi e Nicola Chiarini, consigliere generale Inpgi.

Dopo i saluti di benvenuto del presidente dell’Ordine della Valle d’Aosta, Roberto Moranduzzo, e dell’Asva, Daniele Mammoliti, moderati da Alessandro Mano del direttivo dell’Asva, i relatori si sono confrontati sulle criticità del settore rispetto al mondo del lavoro autonomo. «L’unica strada per tutelare la qualità dell’informazione passa dall’inclusione contrattuale dei finti giornalisti autonomi che oggi rappresentano i due terzi dei colleghi attivi», è stato detto.

Stati di crisi e prepensionamenti hanno svuotato le redazioni, aumentando la pressione e i ritmi di lavoro, a questo si aggiunga un precariato dilagante, l’aumento di minacce e intimidazioni, l’assenza di una norma su equo compenso ed ecco che la tempesta perfetta è servita.

«Da questa china si può risalire tramite l’organizzazione sistematica dei freelance nel sindacato, con una rinnovata vertenzialità e con una mobilitazione nazionale sulla dignità del lavoro» ha detto Motta.

«Occorre una rinnovata rappresentanza dei giornalisti autonomi, sul modello del contratto Anso-Fisc», ha ricordato Basso, mentre Salvo ha ripercorso le tappe che hanno portato ad organizzare i colleghi precari di Repubblica.

Il futuro dell’Inpgi 2, ha detto Chiarini, «passa dall’allargamento del welfare e dalla recente conferma dell’assicurazione sanitaria Casagit Win per gli autonomi con redditi medio bassi».

Carta di Firenze, nuove frontiere del mercato dell’editoria, vertenze individuali e collettive e contratto di lavoro al centro del momento di formazione.

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SINDACATO

Sjg: il Comune di Bolzano assume funzionari al posto dei giornalisti

«Netta opposizione del sindacato dei giornalisti alla conferma della decisione del Comune di Bolzano di smantellare l’ufficio stampa che nel corso degli anni ha visto lavorare quattro giornalisti, ridotti ad uno, e di assumere al posto dei professionisti dell’informazione un funzionario amministrativo». Lo afferma una nota congiunta di Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige Journalisten Gewerkschaft, Assostampa Alto Adige, Gruppo Uffici Stampa del Trentino Alto Adige, d’intesa con la Fnsi.

«Il sindaco-giornalista Renzo Caramaschi – prosegue la nota – si è assunto la gravissima responsabilità dell’impoverimento della fondamentale funzione informativa della cittadinanza. Poiché se è vero che un giornalista iscritto all’albo è in grado, avendo un bagaglio di regole deontologiche da rispettare, di veicolare correttamente le informazioni sulle piattaforme social, ciò non può valere al contrario. Nel senso che un funzionario amministrativo, anche se addetto esclusivamente a gestire la pagina social del Comune, non potrà elaborare notizie giornalistiche ove ne emergesse la necessità».

Inoltre, incalzano i rappresentanti dei giornalisti, «tenuto conto che la Provincia Autonoma di Bolzano dispone di uno strumento contrattuale all’avanguardia in Italia con 4 profili professionali (laureati magistrali, triennali, diplomati e praticanti) che consentono all’amministrazione comunale, in un’ottica di buona gestione delle spese, di scegliere su misura la professionalità digitale confacente alle proprie esigenze, assumere un non giornalista per gestire i profili social del Comune di Bolzano non è il modo migliore per investire le risorse pubbliche. Su questo vigilerà con la massima attenzione il sindacato dei giornalisti» che, conclude la nota, «si riserva infine di denunciare per esercizio abusivo della professione giornalistica chi venisse incaricato di svolgere attività giornalistica non iscritto all’Albo dei giornalisti».

Immagine: comune.bolzano.it