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Inpgi PREVIDENZA E SALUTE

Accesso agevolato al credito: accordo Inpgi 2 con Bnl

Tra le esigenze prioritarie del mondo del lavoro autonomo e dei liberi professionisti che emergono nella situazione di difficoltà determinata dall’emergenza Covid-19, vi è quella di fronteggiare la crisi di liquidità derivante dalla contrazione dell’attività professionale. Per tale ragione, il Comitato amministratore della Gestione separata Inpgi ha adottato, lo scorso 27 marzo, un provvedimento che – oltre a consentire ai colleghi che hanno in corso un piano di rateizzo per il rimborso di un finanziamento erogato dalla predetta gestione, la sospensione fino ad un massimo di 12 mesi, senza alcun onere, del pagamento delle rate dovute – ha introdotto la possibilità di richiedere un prestito, a tasso zero, con piano di rateizzo della durata fino a 36 mesi, per gli iscritti che hanno subito una contrazione significativa, pari almeno al 33%, dei loro compensi. I dettagli informativi e il modulo di richiesta sono consultabili qui .

Di pari passo, anche un primario Istituto di credito (Bnl) ha avviato un programma di finanziamento, a condizioni vantaggiose, dell’attività dei liberi professionisti e dei lavoratori autonomi, di cui possono avvalersi anche i giornalisti. Le condizioni e i termini dell’iniziativa sono consultabili qui .

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Lavoro SINDACATO

Fnsi, servono nuove misure per sostenere l’informazione

La Giunta Esecutiva della FNSI e la Consulta delle Associazioni regionali di stampa, alla luce delle misure prese dal governo per affrontare l’emergenza Covid-19, chiedono con forza all’esecutivo e ai ministeri competenti di prevedere nuove e più incisive misure di sostegno, intervenendo in maniera coerente e decisa sul settore dell’informazione. Se l’informazione, come riconosciuto dal governo, è un bene pubblico essenziale, vanno previsti interventi mirati per consentire la prosecuzione dell’attività e garantire il futuro degli organi di stampa e la salvaguardia dell’occupazione dei giornalisti e degli altri addetti. Per questa ragione, la FNSI chiede al governo di partecipare, nelle forme che saranno ritenute opportune, ai tavoli di confronto e concertazione con le parti sociali.

Prevedere la definizione di uno strumento speciale, come la Cassa integrazione in deroga, per affrontare la situazione di crisi non può significare, automaticamente, che l’emergenza COVID-19 debba pesare sulle retribuzioni e sul percorso previdenziale dei singoli giornalisti. Le risorse per la contribuzione figurativa, anche in questo frangente, devono essere destinate all’ente previdenziale di categoria, l’INPGI. Poiché l’attuale normativa prevedel’assegnazione di contributi figurativi alla gestione INPS anche per i giornalisti che accedono agli ammortizzatori COVID, la FNSI chiede al Governo di definire in via normativa l’assegnazione all’Istituto di previdenza dei giornalisti italiani delle risorse per la contribuzione figurativa.

I giornalisti italiani dicono no alla strategia di agevolazioni o sospensioni dei pagamenti degli oneri contributivi alle aziende editoriali, se queste iniziative non saranno accompagnate dalle stesse misure di tutela e ristoro economico a sostegno dell’INPGI che il Governo sarà costretto ad attivare per l’INPS.

È inoltre apprezzabile che il Governo abbia voluto riconoscere il ruolo delle parti sociali definendo, con la circolare INPS n. 8 dell’8 aprile 2020, che gli ammortizzatori sociali speciali COVID-19 debbano essere autorizzati solo con accordo sindacale. Un impegno che va ribadito anche in altre iniziative da assumersi nelle singole aziende per gestire l’emergenza, come per esempio, l’utilizzo delle ferie, arretrate e correnti.

Il sindacato dei giornalisti non è disponibile ad assecondare gli editori e le loro organizzazioni datoriali in iniziative unilaterali, in forzature interpretative delle norme e nella rincorsa strumentale a ogni forma di sussidio pubblico per fare cassa e tagliare il costo del lavoro.

L’eventuale accesso ad ammortizzatori speciali per la gestione dell’emergenza Covid-19 deve passare casomai attraverso la definizione di un protocollo fra ministeri competenti, sindacato dei giornalisti ed editori, che fissi criteri univoci per tutto il territorio nazionale e possa essere immediatamente recepito da Regioni e Province autonome.

In assenza di regole valide su tutto il territorio nazionale, la Federazione Nazionale della Stampa Italiana sottoscriverà accordi di ammortizzatori speciali COVID-19 esclusivamente in presenza di garanzia diretta dell’azienda ad assumersi il rischio, retributivo e contributivo, del periodo di ammortizzazione richiesto. Soltanto così, infatti, si potranno garantire i giornalisti nel caso in cui la domanda, per qualsiasi motivo, venisse sospesa e/o non approvata. Per la stessa ragione, la Federazione Nazionale della Stampa Italiana sottoscriverà accordi in presenza di riduzione accertata dell’attività, correlata all’emergenza Covid-19, solo con la formula della rotazione fra tutti i giornalisti e non asseconderà la richiesta di CIG al cento per cento senza la contestuale sospensione totale di ogni attività.

Il sindacato dei giornalisti ritiene condivisibile la scelta del Governo di vietare la distribuzione dei dividendi alle aziende che hanno avuto accesso ai prestiti garantiti dallo Stato fino a quando i prestiti stessi non saranno restituiti. Questa è la via maestra anche per il riconoscimento a qualsiasi titolo degli ammortizzatori sociali anche alle aziende editoriali: non potranno essere concessi alle aziende che chiudono bilanci in utile, distribuiscono dividendi e pagano super stipendi e bonus ai manager.

La Federazione Nazionale della Stampa Italiana ritiene che agli ammortizzatori sociali COVID-19 non possano essere riconosciuti alle agenzie di stampa nazionali, già titolari di convenzioni pubbliche per le quali percepiscono contributi che non risulta siano stati sospesi. L’eventuale riconoscimento della CIG-Covid a siti web e testate on line avverrà solo in presenza di un accordo sindacale sulla tracciabilità degli articoli e dei servizi pubblicati.

In ogni caso, la Federazione Nazionale della Stampa Italiana ritiene che alla Cig con causale Covid- 19 debbano avere accesso prioritariamente le piccole aziende editoriali, e non quelle che appartengono a gruppi quotati in borsa. Anche alla luce della citata circolare del ministero del Lavoro dell’8 aprile, la FNSI ritiene, inoltre, che l’applicazione di tale misura debba riguardare in via prioritaria quelle realtà che non sono coperte dalla legge 416/81 oppure quelle che, pur rientrando nel suo perimetro, hanno esaurito gli ammortizzatori sociali specifici per il settore, nonché quelle con meno di 5 dipendenti.

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FREELANCE Lavoro

Sostegno al reddito anche ai giornalisti lavoratori autonomi

La ministra Catalfo, di concerto con il ministro delle finanze Roberto Gualtieri, ha firmato il decreto che fissa le modalità di attribuzione del Fondo istituito con il decreto legge “Cura Italia”. Il bonus di 600 euro, che va a sommarsi alle misure già deliberate dall’istituto, va richiesto all’Inpgi. Il segretario Fnsi: «I limiti di reddito fissati permetteranno di soddisfare una platea ampia di colleghi».

Anche professionisti e lavoratori autonomi iscritti alle casse di previdenza private, e dunque anche i giornalisti lavoratori autonomi iscritti alla Gestione separata Inpgi, avranno un indennizzo di 600 euro per il mese di marzo. La ministra del Lavoro e delle politiche sociali, Nunzia Catalfo, di concerto con il ministro delle Finanze, Roberto Gualtieri, ha firmato il decreto interministeriale che fissa le modalità di attribuzione del Fondo per il reddito di ultima istanza per chi ha subito danni all’attività dalla diffusione del coronavirus istituito con il decreto legge ‘Cura Italia’.

«Lo stanziamento del bonus per il sostegno al reddito dei professionisti autonomi e precari iscritti agli istituti previdenziali privati è un importante segnale di attenzione nei confronti di lavoratori privi di adeguati strumenti di tutela. I limiti di reddito fissati per accedere al contributo di 600 euro permetteranno di soddisfare una platea ampia di giornalisti», osserva Raffaele Lorusso, segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana.

«Come auspicato dalla Fnsi – prosegue – il contributo statale sarà erogato attraverso l’Inpgi e le altre casse professionali e, aspetto non secondario, per un numero significativo di giornalisti andrà a sommarsi alle misure di sostegno già deliberate dallo stesso Inpgi. È un risultato importante per il cui raggiungimento è stato fondamentale il confronto costante fra la Fnsi e il governo».

Un confronto, conclude Lorusso, «che continuerà per far sì che al comparto dell’informazione, ai giornalisti e a tutti gli addetti, che stanno dimostrando di svolgere con professionalità, spirito di sacrificio e abnegazione il ruolo di servizio pubblico essenziale, vengano assicurate anche nelle settimane a venire misure di sostegno adeguate per continuare a fornire ai cittadini gli strumenti di conoscenza necessari per affrontare la difficile emergenza che vivono il Paese e il mondo».

La ministra Catalfo, intanto, ha già anticipato che «si tratta di un primo intervento per fronteggiare immediatamente la situazione di emergenza», ribadendo che «siamo già al lavoro sulle nuove misure per il decreto di aprile, dove l’obiettivo è di prevedere, per queste categorie di lavoratori, un indennizzo di importo superiore».

LA SCHEDA
Il bonus va richiesto, a partire dal 1° aprile 2020, alla Cassa di previdenza lo schema predisposto dai singoli enti previdenziali. La domanda deve essere corredata dalla dichiarazione del lavoratore interessato, da copia del documento d’identità e del codice fiscale, dalle coordinate bancarie o postali per l’accreditamento dell’importo.

Sarà erogato:

  • ai lavoratori che abbiano percepito nell’anno di imposta 2018 un reddito non superiore a 35.000 euro la cui attività sia stata limitata dai provvedimenti restrittivi emanati in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da Covid-19;
  • ai lavoratori che abbiano percepito nell’anno di imposta 2018 un reddito compreso tra 35.000 e 50.000 euro e abbiano cessato o ridotto o sospeso la loro attività in conseguenza dell’emergenza epidemiologica.0


L’indennità verrà corrisposta a condizione che il soggetto richiedente abbia adempiuto agli obblighi contributivi previsti con riferimento all’anno 2019.

Per i giornalisti che hanno i requisiti, il bonus andrà a sommarsi alle misure di sostegno già deliberate dal Comitato amministrato dell’Inpgi.

PER APPROFONDIRE

Dal seguente link è possibile scaricare il modulo per richiedere il bonus

Al collegamento, le FAQ predisposte dalla Federazione nazionale della stampa sulle misure di sostegno per i lavoratori autonomi (scaricabili anche di seguito)

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Inpgi PREVIDENZA E SALUTE

Inpgi stanzia 42 milioni di euro per i giornalisti autonomi

Al fine di ampliare ed estendere il perimetro degli iscritti beneficiari di misure economiche compensative dello stato di difficoltà determinato dall’emergenza in atto, con specifico riferimento a coloro che svolgono la professione in forma autonoma, oggi il Comitato amministratore dell’istituto Inpgi ha adottato un primo pacchetto di provvedimenti che consentono di offrire, in via straordinaria, un articolato sistema di tutele che incidono sui temi della genitorialità, della salvaguardia della liquidità, del sostegno al reddito e dell’accesso al credito.

«Le iniziative adottate – ha spiegato la Presidente Marina Macelloni – costituiscono un insieme di misure che integrano i provvedimenti già adottati dal Governo e quelli che lo saranno in seguito, incidendo su diversi aspetti e mirano, quindi, a offrire – in un’ottica solidaristica – un quadro di tutele quanto più ampio possibile e comportano, sul piano finanziario, un impegno non banale, quantificabile in circa 42 milioni di euro. Naturalmente nelle prossime settimane valuteremo eventuali ulteriori misure che possano rispondere alle esigenze dei colleghi in difficolta».

Sono state introdotte le seguenti iniziative:

CONGEDI PARENTALI

E’ stata estesa anche in favore dei giornalisti iscritti alla Gestione separata la facoltà – già prevista dall’esecutivo per i lavoratori autonomi iscritti presso la Gestione separata dell’INPS – di usufruire di un numero di giornate di permesso per congedo parentale, fino ad un massimo di 15, per le quali è prevista l’erogazione di una indennità economica. Il beneficio è riservato agli iscritti con figli fino a 12 anni ovvero anche di età superiore, se disabili. Il provvedimento acquisirà efficacia operativa non appena interverrà la relativa approvazione ad opera dei Ministeri vigilanti.

DIFFERIRE IL PAGAMENTO DEL CONTRIBUTO MINIMO 2020 E DEI CONTRIBUTI A SALDO SUI REDDITI 2019

Al fine di preservare la situazione di liquidità degli iscritti, è stata prevista la facoltà – per i colleghi che nell’anno 2019 abbiano conseguito un reddito esclusivamente da lavoro autonomo non superiore a 30 mila euro – di effettuare il pagamento del contributo minimo 2020 anche successivamente alla scadenza del 31 luglio 2020 e fino alla scadenza del saldo, prevista per il 31 ottobre 2021, senza applicazione di sanzioni e avvalendosi, ove richiesto, di una rateazione semestrale. Inoltre, sempre in favore della medesima categoria di colleghi, il pagamento del contributo a saldo sui redditi 2019, la cui scadenza è prevista per il 31 ottobre 2020, potrà essere effettuato in modalità rateale, senza aggravio di interessi, fino a un massimo di 12 mesi.

La misura sarà efficace subito dopo la relativa approvazione da parte dei Ministeri vigilanti.

INDENNITA’ ECONOMICA PER CONTRAZIONE DELL’ATTIVITA’

Tra le conseguenze più evidenti della situazione di emergenza vi è la sospensione di una serie di attivtà sociali, culturali e sportive, che hanno determinato il venir meno di una serie di incarichi da parte dei colleghi che operano nei rispettivi settori interessati. Fermo restando che, sul piano generale, il Governo ha previsto una misura di sostegno all’attività dei lavoratori autonomi con un indennizzo economico (600 euro una tantum) a beneficio dei soli iscritti alle gestioni autonomi INPS, mentre è stata demandata ad un successivo decreto ministeriale l’eventuale adozione di incentivi economici per il resto dei lavoratori autonomi (inclusi quelli iscritti agli enti e casse previdenziali dei professionisti) costituendo a tal fine un fondo dotato di uno stanziamento di 300 milioni.

Il Comitato amministratore dell’Inpgi ha comunque previsto l’erogazione di un assegno una tantum, dell’importo pari a 500 euro, in favore dei colleghi iscritti in via esclusiva alla Gestione separata dell’Istituto che, nell’ultimo triennio, abbiano conseguito un reddito compreso tra 2.100 euro e 30.000 euro e che abbiano registrato, nel trimestre marzo-maggio 2020, un calo dei compensi di almeno il 33% rispetto a quelli conseguiti nell’ultimo trimestre (ottobre – dicembre) del 2019.
La misura trova la propria copertura finanziaria nei residui dello stanziamento per l’attuazione del programma di assistenza sanitaria integrativa avviato in collaborazione con la CASAGIT e, pertanto, l’accesso all’indennità è riservato ai colleghi che non abbiano già usufruito di detto vantaggio.

Qui è possibile scaricare il modulo “richiesta indennita 500 euro emergenza coronavirus”

SOSPENSIONE DEL PAGAMENTO DELLE RATE DEI PRESTITI E ACCESSO AGEVOLATO AL CREDITO

Per non penalizzare la situazione di liquidità derivante dalla contrazione dell’attività professionale, i colleghi che hanno in corso un piano di rateizzo per il rimborso di un finanziamento erogato dalla gestione separata dell’Istituto potranno, autocertificando la situazione di difficoltà conseguente all’emergenza sanitaria in atto, ottenere la sospensione, fino ad un massimo di12 mesi e senza sgravio di interessi, del pagamento delle rate dovute.

Inoltre, gli iscritti alla gestione separata che, a causa dell’emergenza, abbiano visto ridotti i propri compensi nel trimestre marzo-maggio 2020 in misura almeno pari al 33% rispetto ai compensi percepiti nel trimestre ottobre-dicembre 2019, potranno richiedere un prestito, a tasso zero, con piano di rateizzo della durata fino a 36 mesi, per un importo variabile in funzione dell’entità della riduzione del volume dei compensi e dell’anzianità contributiva presso la predetta Gestione previdenziale, in un range comunque compreso tra 2.000 euro e 25.000 euro.

Qui è scaricabile il modulo richiesta sospensione pagamento rate prestito GS

Qui è scaricabile il modulo per la domanda prestito solidale GS

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Lavoro SINDACATO

Covid-19, Fnsi in videoconferenza con Martella: ‘Sostenere l’informazione’

«L’impegno straordinario dei professionisti dell’informazione, nonostante il calo conclamato dei fatturati pubblicitari stia creando problemi di liquidità e di tenuta per le aziende, richiede un intervento del governo che, attraverso misure mirate, possa sostenere lo sforzo di tutto il mondo dei media per assicurare ai cittadini un’informazione corretta e veritiera». Lo ha detto Raffaele Lorusso, segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana, nel corso di un incontro in videoconferenza, questa mattina, con il sottosegretario con delega all’Editoria, Andrea Martella.

«La fase di emergenza che vivono l’Italia e un numero sempre più alto di Paesi nel mondo – ha osservato Lorusso – rende sempre più chiaro il ruolo fondamentale e insostituibile dell’informazione nell’aiutare i cittadini a conoscere, comprendere e formarsi delle opinioni. La quasi totalità dei mezzi di informazione ha moltiplicato gli spazi dedicati alle notizie, ai reportage e agli approfondimenti». Uno sforzo più volte riconosciuto dallo stesso sottosegretario Martella e da numerosi esponenti del governo e del Parlamento.

Per questo il segretario generale della Fnsi ha espresso al sottosegretario l’auspicio che nei prossimi decreti che saranno adottati dal governo vengano previste ulteriori misure di sostegno per tutta la filiera dell’informazione. «Giornali, televisioni e siti web – ha detto Lorusso – stanno soffrendo per il calo della raccolta pubblicitaria dovuta alla chiusura di numerose attività produttive e commerciali. L’informazione è stata inserita fra i servizi pubblici essenziali, e di questo va dato atto al governo, ma adesso è necessario che quel flusso quotidiano di notizie e approfondimenti continui ad essere garantito. Per questo sono auspicabili nuove misure di sostegno che, partendo dallo sblocco degli 80 milioni dovuti alla Rai, possano garantire la sopravvivenza delle aziende e la salvaguardia dell’occupazione nella carta stampata e nell’emittenza radiotelevisiva locale. Nessuno pensa a interventi a pioggia. Sono però necessarie risorse legate al rispetto da parte delle singole testate del ruolo di servizio pubblico essenziale e del pluralismo delle voci, oltre che degli obblighi contrattuali nei confronti di giornalisti e dipendenti».

Il segretario generale della Fnsi ha ribadito la necessità di mettere a punto procedure che riconoscano come soggetti a rischio anche i giornalisti e gli operatori in prima linea nell’emergenza Covid-19. «Per questi colleghi – ha sottolineato – è auspicabile che le autorità sanitarie valutino le situazioni di maggiore esposizione e dispongano, per mutua protezione, l’effettuazione dei tamponi».

Si è parlato anche dei giornalisti freelance e precari. «Nel prendere atto della volontà del governo di sbloccare entro pochi giorni i contributi anche per i liberi professionisti iscritti agli istituti di previdenza privati previa presentazione di una domanda – ha rilevato Lorusso – è necessario che i prossimi decreti coinvolgano nel percorso di individuazione delle misure anche le singole casse professionali, alcune delle quali, Inpgi compreso, si stanno già attivando per investire risorse proprie in favore degli iscritti alle gestioni separate».

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FREELANCE Lavoro

Cura Italia, Fnsi: ‘Accolte richieste su sgravi e autonomi, ora nuove misure’

«Vanno accolte con favore le prime misure di sostegno della filiera dell’informazione che il governo ha inserito nel decreto ‘Cura Italia’. È però necessario che ai provvedimenti adottati ne seguano altri perché, nella fase di eccezionale emergenza che attraversa il Paese, i media professionali rappresentano l’unico e insostituibile canale di informazione certificata per i cittadini e l’argine contro le fake news e i troppi ciarlatani che imperversano nella rete». Lo afferma, in una nota, Raffaele Lorusso, segretario generale della FNSI.

«L’interlocuzione del sindacato dei giornalisti con il governo – afferma – prosegue perché vengano messe in campo nuove e più incisive misure di sostegno per la stampa. Oltre agli sgravi sulla pubblicità e al credito di imposta per le edicole, occorre individuare interventi che consentano a tutte le realtà della carta, della radio, della televisione e del web che stanno impegnando i giornalisti su tutto il territorio nazionale nel racconto dell’emergenza di proseguire nella loro attività, facendo fronte al calo dei ricavi. Va riconsiderata la decisione di non assegnare alla Rai le risorse che le spettano e affrontata la situazione dei giornali e delle radio e delle TV locali, che senza aiuti concreti rischiano di interrompere i prodotti informativi e di licenziare i giornalisti. Nessuno invoca contributi a pioggia: è necessario legare le misure di sostegno, dirette o indirette, alla salvaguardia dei livelli occupazionali e al rispetto da parte delle aziende degli obblighi retributivi, previdenziali e contrattuali».

Il lavoro della FNSI va avanti anche sul versante della tutela dei lavoratori autonomi e precari. «Contrariamente a quanto sta circolando in rete in queste ore, ad opera di chi neanche in una situazione come questa rinuncia alla propaganda e alla demagogia – sottolinea Lorusso – le risorse per sostenere i giornalisti lavoratori autonomi e le partite Iva non sono immediatamente disponibili, ma dovranno essere inserite in un decreto del ministero del Lavoro che sarà adottato nei prossimi trenta giorni. Come preannunciato dal governo alla FNSI nelle numerose interlocuzioni dei giorni scorsi, i giornalisti sono stati assimilati a tutte le altre categorie di professionisti che fanno riferimento alle Casse previdenziali private. È quindi plausibile che le misure saranno individuate di concerto con le singole Casse, Inpgi compreso, in tempi auspicabilmente brevi».

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Lavoro SINDACATO

Fnsi in videoconferenza con Martella: «L’informazione non si ferma, tutelare i più deboli»

L’impegno dei giornalisti continua, pur fra difficoltà sempre più diffuse. «È necessario che le aziende si attrezzino per tutelare la salute sia dei colleghi che lavorano nelle redazioni sia di quelli, collaboratori, autonomi e precari compresi, che continuano a seguire l’emergenza sul campo», ha evidenziato il segretario Lorusso, auspicando che gli operatori dei media siano inseriti fra le categorie a rischio. Il sostegno e la solidarietà del sindacato a quanti «hanno sopperito con grande abnegazione alla chiusura delle redazioni». Il sottosegretario Martella in Fnsi

«L’informazione non si ferma. L’impegno dei giornalisti italiani continua, pur fra difficoltà sempre più diffuse e visibili. È però opportuno che anche le aziende facciano la loro parte, mettendo i giornalisti nelle condizioni di lavorare in condizioni di sicurezza». Lo ha detto il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, in una videoconferenza, questa mattina, fra i vertici del sindacato dei giornalisti e il sottosegretario con delega all’Editoria, Andrea Martella.

«I giornalisti italiani stanno dando dimostrazione di grande professionalità e senso del dovere – ha sottolineato Lorusso -. Anche in situazioni di grande precarietà, come la chiusura di alcune redazioni per il verificarsi di alcuni casi di positività al Covid-19, non è mai venuto meno il flusso di informazioni corrette per i cittadini. A tutti i colleghi che, dal Piemonte al Veneto alla Puglia, hanno sopperito con grande abnegazione alla chiusura delle redazioni, vanno il sostegno e la solidarietà della Fnsi. Il protocollo per la sicurezza riguarda anche tutti i lavoratori dell’informazione. Per questo è necessario che tutte le aziende si attrezzino per tutelare la salute sia dei giornalisti che lavorano nelle redazioni sia di quelli, collaboratori, autonomi e precari compresi, che continuano a seguire l’emergenza sul campo. Il confronto con i comitati di redazione, che in alcune realtà non c’è mai stato, deve essere costante e nessuna azienda può sottrarsi: ne va della salute di chi lavora e della qualità dell’informazione. Da questo punto di vista, sarebbe auspicabile che i giornalisti e gli operatori dell’informazione fossero inseriti fra le categorie a rischio, individuando strutture sanitarie ad hoc dove effettuare eventuali controlli medici».

Il segretario generale della Fnsi è tornato a sollecitare la necessità di mettere in campo misure di tutela, soprattutto reddituale, per i giornalisti autonomi e precari. «Anche su questo aspetto – ha sottolineato – l’auspicio è che il governo possa sostenere, nella stessa misura delle altre categorie di professionisti lavoratori autonomi, anche i giornalisti non contrattualizzati. È una richiesta che la Fnsi ha avanzato già nelle primissime ore dell’emergenza. In questa situazione è chiaro che i giornalisti meno tutelati sono i più esposti. Dal loro impegno in questa fase si dovrà partire, conclusa l’emergenza, per riprendere il confronto sul contrasto al lavoro precario e la valorizzazione della dignità del lavoro e delle persone, troppo spesso calpestati da politiche aziendali all’insegna dei tagli. La sensibilità a questi temi più volte dimostrata dal sottosegretario Martella lascia ben sperare».

Di seguito, alleghiamo il protocollo di accordo per contrasto del coronavirus raggiunto dai sindacati e dal Governo:

Fonte: FNSI

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FREELANCE Lavoro

Lorusso: ‘Il Governo sostenga il settore, soprattutto i lavoratori autonomi e precari’

«Il telegiornale Rai della Puglia trasmesso da una postazione mobile in piazza per la temporanea chiusura della redazione a causa della positività di un collega al Covid-19, sedi svuotate, giornalisti costretti a lavorare in condizioni disagiate, spesso con turni massacranti, sono l’immagine emblematica dell’informazione al tempo del Coronavirus. I giornalisti italiani, a tutte le latitudini e senza distinzione di testata, stanno dando prova di grande professionalità, orgoglio e senso di responsabilità. Garantire il diritto dei cittadini ad essere informati, nello spirito dell’articolo 21 della Costituzione, è l’imperativo di tutti i giornalisti, a prescindere dalle difficoltà oggettive e dai rischi per la salute. Tutto andrà bene anche grazie all’informazione professionale che, in una fase come questa, è come una luce nel buio. Per questa ragione, fondamentale è il riconoscimento di servizio pubblico essenziale disposto dal governo per tutta la filiera dell’informazione. Un passaggio, sostenuto dalla FNSI, al quale dovranno auspicabilmente seguire provvedimenti di sostegno al settore, ma anche e soprattutto ai lavoratori autonomi e precari, che sono già i più colpiti sotto il profilo economico. L’interlocuzione fra FNSI e governo è costante. La disponibilità dell’esecutivo a farsi carico delle difficoltà dei giornalisti, al pari di quelle delle altre categorie di professionisti, nei provvedimenti annunciati per le prossime ore è un segnale importante ed è auspicabile che rappresenti la premessa per affrontare seriamente – a emergenza conclusa – il tema della lotta al precariato». Lo afferma, in una nota, Raffaele Lorusso, segretario generale della FNSI.

(Fonte: FNSI)

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SINDACATO

#Controcorrente: FNSI in contatto con il Governo per sostenere la professione

La tutela del lavoro giornalistico autonomo è un punto centrale nella politica sindacale della Fnsi. Come gli avvocati, i commercialisti e molte altre categorie di professionisti, anche i lavoratori autonomi giornalisti possono andare incontro ad una riduzione del reddito dovuta per esempio alla riduzione di pagine dei quotidiani o alle difficoltà nella mobilità. Il miglior sostegno al reddito resta il lavoro e per questo la Fnsi è impegnata non soltanto ad assistere tutti i comitati di redazione per far sì che tutte le testate giornalistiche possano continuare ad operare in condizioni di sicurezza, senza subire limitazioni o penalizzazioni, ma anche a tenere aperto un canale diretto di comunicazione con il governo per garantire che l’informazione professionale e di qualità resti accessibile a tutti. Per questo ha sostenuto l’inserimento di tutta la filiera dell’informazione, dai centri stampa alle edicole, fra le attività essenziali e di pubblica utilità.

L’interlocuzione della FNSI con il Governo punta ad assicurare ai giornalisti la maggior copertura e il maggior sostegno possibili. Per le categorie professionali, come quella giornalistica, il governo con il primo decreto ha deciso che debbano essere le casse previdenziali private a farsi carico del sostegno al reddito e dei necessari interventi straordinari a carico dei lavoratori non dipendenti. Proprio in queste ore l’Inpgi è in attesa delle risposte ad una serie di quesiti, posti attraverso l’Adepp (l’Associazione delle casse previdenziali e delle professioni), per mettere a punto provvedimenti di sostegno.

#Controcorrente

(Immagine: Simone Ramella, Wikimedia commons)

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Lavoro SINDACATO

Martella: ‘Emergenza spinga l’Europa a tornare a pensare e agire in grande’

«I giornali svolgono un servizio essenziale, perchè attraverso la trasmissione di notizie utili e veritiere forniscono a tutti una bussola aggiornata sui passi da compiere per uscire da questa situazione. Per questo la stampa va aiutata e sostenuta». Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’editoria, Andrea Martella, in un’intervista rilasciata al quotidiano Il Messaggero.

«Soprattutto in momenti come questo, la stampa ha un ruolo decisivo, e lo Stato ha il dovere costituzionale di mettere i giornalisti nelle condizioni di svolgere al meglio le loro funzioni. Va tenuta in piedi l’intera filiera: editori, stampatori, distributori fino alle edicole», ha affermato Martella.

«Se c’è una lezione da assimilare da questa nuova epidemia, è che l’informazione di qualità, quella che dimostra di avere fonti credibili, deve essere considerata a pieno titolo parte integrante della strategia complessiva di risposta alle emergenze. Per questo non esito a parlare di presidio essenziale. – ha quindi proseguito il sottosegretario. – L’opinione pubblica, intimorita da quanto sta accadendo, chiede buona informazione, credibile, di servizio, si aspetta indicazioni utili, voci autorevoli ed affidabili, con la massima trasparenza e senza sensazionalismi. Insieme ai siti del governo e della protezione civile, la stampa ha anche il compito di contrastare il dilagare di fake news che mirano al caos, a turbare l’ordine pubblico».

«Il settore editoriale – ha poi specificato – nel corso di questi anni, ha sicuramente sofferto. Ora si tratta di innescare una svolta e il governo farà quanto nelle sue possibilità per accompagnarla. Alcuni provvedimenti sono già stati adottati. Altri potrebbero trovare posto nel decreto economico che il governo si appresta a varare. In ogni caso, stiamo preparando una riforma organica, che ho battezzato Editoria 5.0 e che presenteremo non appena possibile».

Martella è intervenuto nel merito anche attraverso una lettera inviata al quotidiano Il Sole 24Ore, auspicando che «questa nuova e comune emergenza europea sia occasione e ragione per un’Europa che torni a pensare e ad agire in grande».

Secondo quanto dichiarato dal sottosegretario, il Governo «ha chiari gli obiettivi: difendere il lavoro, sostenere la liquidità delle imprese, agire sul versante fiscale, sbloccare buoni investimenti pubblici», ed «ha confermato la sostenibilità della finanza pubblica e la ripresa del percorso di aggiustamento e di crescita dopo il superamento della fase emergenziale. Operiamo, inoltre, mantenendo un confronto saldo e costruttivo con le istituzioni europee».