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GRUPPI

Papa Francesco: ‘Abbiamo bisogno di media capaci di costruire ponti e abbattere i muri’

«L’esperienza di questi mesi ha dimostrato quanto sia essenziale la missione dei mezzi di informazione per tenere unite le persone, accorciando le distanze, aprendo le menti e i cuori alla verità», rileva il Pontefice nel messaggio ai membri della Catholic Press Association in occasione della Catholic Media Conference.

«L’esperienza di questi ultimi mesi ha dimostrato quanto sia essenziale la missione dei media per tenere unite le persone, accorciando le distanze, fornendo le informazioni necessarie e aprendo le menti e i cuori alla verità». Lo afferma papa Francesco nel messaggio inviato ai membri della Catholic Press Association in occasione della “Catholic Media Conference”, in programma dal 30 giugno al 2 luglio 2020 sul tema “Together While Apart”.

«Quest’anno, per la prima volta nella storia, l’Associazione della stampa cattolica terrà la sua annuale conferenza in modalità virtuale, a causa dell’attuale situazione sanitaria», spiega il Papa. «Permettetemi innanzitutto – prosegue – di esprimere la mia vicinanza a quanti sono stati colpiti dal virus e a quanti, anche a rischio della propria vita, si sono prodigati e continuano a impegnarsi per assistere i nostri fratelli e sorelle nel momento del bisogno».

Papa Francesco, foto vaticannews.va


Il tema scelto per la Conferenza di quest’anno, “Together While Apart”, osserva il Pontefice, «esprime in modo eloquente il senso di unione emerso, paradossalmente, dall’esperienza della distanza sociale imposta dalla pandemia».

Nel Messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali dello scorso anno, sottolinea ancora Francesco, «riflettevo su come la comunicazione ci permette di essere, come dice San Paolo, ‘membra gli uni degli altri’ chiamati a vivere in comunione all’interno di una rete di relazioni in continua espansione. Una verità che, a causa della pandemia, tutti noi abbiamo apprezzato più pienamente».

E ancora: «’E pluribus unum’, l’ideale dell’unità in mezzo alla diversità, nel motto degli Stati Uniti, deve ispirare anche il servizio che offrite al bene comune», evidenzia papa Francesco nel messaggio.

«Questo bisogno – osserva – è ancora più urgente oggi, in un’epoca caratterizzata da conflitti e polarizzazioni da cui non sembra essere immune neppure la comunità cattolica. Abbiamo bisogno di media capaci di costruire ponti, difendere la vita e abbattere i muri, visibili e invisibili, che impediscono il dialogo sincero e la vera comunicazione tra le persone e le comunità. Abbiamo bisogno di media che possano aiutare le persone, soprattutto i giovani, a distinguere il bene dal male, ad elaborare giudizi corretti, basati su una presentazione dei fatti chiara ed imparziale, a comprendere l’importanza di impegnarsi per la giustizia, la concordia sociale e il rispetto della casa comune. Abbiamo bisogno – conclude il Papa –di uomini e donne di principio che proteggano la comunicazione da tutto ciò che la potrebbe distorcere o piegare ad altri scopi».

(Fonte: FNSI; immagine di copertina: Gabriel Andrés Trujillo Escobedo – Wikipedia)

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SINDACATO

Video33/Sdf verso la cessione. SJG: ‘Rassicurazioni su occupazione’

«L’accordo non è stato ancora formalizzato, in attesa dello sblocco del piano nazionale delle frequenze in via di definizione al ministero dello Sviluppo Economico. Il passaggio potrebbe avvenire in tempi brevi», spiega il segretario del Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige (SJG), Rocco Cerone

Si è tenuto nei giorni scorsi a Bolzano, presso la sede del Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige (SJG), un incontro sul futuro di Video33/Sdf, al quale hanno partecipato l’amministratore di Rosengarten media Albino Leonardi, Pierluigi e Simone Baronio, titolari della rete televisiva Telecolor di Cremona, i segretari regionali del Sindacato dei giornalisti Rocco Cerone e di Sgb Cisl Michele Buinerba. Lo rende noto un comunicato congiunto dei sindacarti.

«L’accordo – spiegano le sigle sindacali – non è stato ancora formalizzato, in attesa dello sblocco del piano nazionale delle frequenze in via di definizione al ministero dello Sviluppo Economico a Roma. Il passaggio potrebbe avvenire in tempi brevi».

SGJ ed Sgb Cisl hanno ricevuto rassicurazioni sulla continuità aziendale e sul mantenimento degli attuali 14 dipendenti. Il prossimo incontro avverrà entro il mese di luglio.

(Fonte: FNSI)

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Inpgi PREVIDENZA E SALUTE

Inpgi, Massimo Marciano eletto rappresentante della Gestione separata

Insieme con Nicola Chiarini sarà anche componente del Consiglio generale dell’ente. L’elezione nel corso della riunione del nuovo Comitato amministratore tenuta oggi a Roma.

Il nuovo Comitato amministrato della Gestione previdenziale separata dell’Inpgi, riunito oggi, mercoledì 24 giugno 2020, a Roma, ha eletto – come da previsione statutaria – i suoi due rappresentanti in seno al Consiglio generale dell’Istituto. Sono il veneto Nicola Chiarini e il romano Massimo Marciano.

Il medesimo Comitato ha poi eletto lo stesso Marciano quale rappresentante della Gestione separata nel Consiglio di amministrazione dell’Ente.

Fonte: FNSI

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Lavoro SINDACATO

La Fnsi agli Stati generali. Il premier ringrazia la stampa: ‘Ruolo centrale durante l’emergenza’

Nell’introdurre il segretario generale Lorusso, il presidente Conte ha sottolineato l’importanza dei media nel periodo della pandemia. «Riconoscimento importante, ma per garantire la funzione essenziale dell’informazione occorrono interventi mirati e riforme di sistema e garantire la qualità del lavoro dei giornalisti», rileva il vertice del sindacato. Un momento dell’incontro al Casino del Bel Respiro di Parco di Villa Pamphilj.

Seconda giornata degli Stati generali dell’economia dedicata al confronto con gli enti locali e le parti sociali. Al tavolo, con i rappresentanti di Regioni, Comuni e Province, anche Vittorio Colao e alcuni componenti del Comitato di esperti e gli esponenti di sindacati e associazioni di categoria. Per la Federazione nazionale della Stampa italiana è intervenuto il segretario generale Raffaele Lorusso, accompagnato dal direttore Tommaso Taquanno.

Nell’introdurre l’intervento del segretario generale della Fnsi, il presidente Conte ha sottolineato l’importanza del ruolo degli organi di informazione, in particolare in questa fase di emergenza «con tutti i cittadini a casa, tutti chiamati a rispettare le misure di distanziamento fisico e a rinunciare alle normali abitudini di vita. Se abbiamo raggiunto un risultato è perché tutta la comunità nazionale, in ciascuna delle sue componenti, ha fatto la sua parte. Per questo voglio dare atto pubblicamente del ruolo che hanno avuto la stampa e gli organi di informazione», ha detto Conte.

«Il riconoscimento del ruolo degli organi di informazione durante la fase dell’emergenza da parte del presidente del Consiglio ribadisce l’importanza e il ruolo strategico della stampa. Un ruolo fondamentale per consentire la formazione di un’opinione pubblica matura e consapevole e per rafforzare le istituzioni democratiche, che deve essere sostenuto con interventi mirati e riforme di sistema», è il commento del segretario generale Lorusso al termine dell’audizione nel corso degli Stati generali.

«Siamo grati al presidente del Consiglio per aver ricordato il ruolo fondamentale svolto dalla stampa nel periodo dell’emergenza sanitaria e per l’attenzione che il governo riserva al settore – sottolinea Lorusso -. Un’attenzione dimostrata anche dall’invito del sindacato dei giornalisti agli Stati generali dell’economia, insieme con le altre parti sociali».

Nel corso dell’intervento, il segretario generale della Fnsi ricorda le criticità del settore, già al centro del confronto con il sottosegretario all’Editoria, Andrea Martella. La crisi strutturale dell’editoria, che dura da più di un decennio, è aggravata dal ruolo sempre più preponderante esercitato dai colossi della rete, a partire da Google e Facebook, che dopo aver di fatto prosciugato il mercato della pubblicità negli Stati Uniti, stanno stravolgendo anche il mercato europeo. «La direttiva europea sul diritto d’autore va recepita con urgenza nel nostro ordinamento – dice Lorusso –. Chi utilizza gli investimenti degli editori e il lavoro dei giornalisti per fare profitti deve essere chiamato a riconoscere la giusta remunerazione. I giganti della rete devono pagare le tasse, i cui proventi vanno destinati a sostenere l’informazione».

Il segretario generale della Fnsi fa poi riferimento alle incursioni in Italia di organizzazioni straniere, in particolari russe e cinesi, come documentato da Ue e Nato, che utilizzano le fake news per provare a condizionare l’opinione pubblica italiana. «Per questo – osserva – occorre sostenere la buona informazione e proteggere la privacy digitale dei cittadini».

I mesi della pandemia hanno inciso pesantemente sui bilanci delle aziende editoriali: senza interventi di sostegno c’è il rischio di effetti deleteri per l’occupazione. Per la Fnsi è necessario sostenere i processi di trasformazione digitale già in atto nel mondo dell’informazione, a patto che siano legati alla tutela dell’occupazione e alla lotta al precariato. «Bisogna superare – rileva Lorusso – la logica dei finanziamenti erogati al solo fine di favorire l’esodo anticipato dei giornalisti dal mondo del lavoro. In un quadro generale di lotta alle disuguaglianze, è necessario affrontare il tema della dignità del lavoro giornalistico e del contrasto alla precarietà dilagante. L’informazione di qualità presuppone qualità del lavoro, quindi diritti, tutele e garanzie oggi assenti per migliaia di giornalisti. L’informazione di qualità non si può difendere lasciando che il perimetro del lavoro subordinato venga progressivamente ridotto per aprire la strada al lavoro precario, attraverso il ricorso massiccio a forme di lavoro atipico che offendono la dignità delle persone».

(Fonte: FNSI; foto: governo.it)

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Inpgi PREVIDENZA E SALUTE

Bonus Covid-19, in arrivo l’indennità di aprile per gli iscritti INPGI 2

Con la pubblicazione del Decreto Interministeriale Lavoro-Economia del 29 maggio 2020, sono state definite le modalità e i termini per l’erogazione del Bonus Covid-19 a sostegno del reddito da lavoro autonomo in favore degli iscritti agli enti e casse dei professionisti che abbiano subito una riduzione dell’attività lavorativa in conseguenza dell’emergenza epidemiologica.

L’indennità in oggetto, prevista dall’art. 44, comma 2, del DL n.18/2020 e dall’art. 76 del DL 34/2020, è riferita al mese di aprile 2020 e l’importo – che non concorre a formare base imponibile a fini fiscali – è pari a 600 euro.

Sulla base di quanto stabilito nel Decreto, l’erogazione del Bonus avviene in via automatica nei confronti di tutti i colleghi che hanno già usufruito dell’analoga indennità riferita al mese di marzo 2020. Questo significa che i 9.074 beneficiari non dovranno effettuare alcun adempimento e riceveranno il nuovo Bonus direttamente mediante accredito sulle medesime coordinate bancarie comunicate in precedenza.

Ci sono, inoltre, importati novità per quanto riguarda i requisiti per accedere al beneficio, che sono stati rivisti in senso estensivo e che consentiranno di ricevere i 600 euro del mese di aprile anche a una parte dei colleghi che, in precedenza, erano esclusi.

Già il Decreto Legge Rilancio aveva eliminato l’obbligo di iscrizione in via esclusiva alla predetta Gestione ai fini della fruizione del Bonus. Con il Decreto Interministeriale viene ulteriormente allargata la platea dei potenziali beneficiari, includendo anche i colleghi che – in possesso degli altri requisiti previsti – hanno in corso un rapporto di lavoro subordinato, purché a tempo determinato, oppure siano titolari di un trattamento di pensione non diretta (vale a dire, i superstiti con pensione indiretta o di reversibilità).

Per quanto riguarda i requisiti reddituali riferiti all’anno 2018, inoltre, viene preso a riferimento – ai fini dei limiti di 35.000 euro oppure di 50.000 euro – esclusivamente il reddito derivante dall’attività professionale (in precedenza assumeva rilevanza il reddito complessivo, al lordo di tutte le componenti fiscalmente attive).

Possono richiedere l’erogazione anche coloro che si sono iscritti alla Gestione Separata nel 2019 o nel 2020 (fino al 23 febbraio), sempre se in possesso dei requisiti consistenti il rispetto dei medesimi limiti di reddito.

Solo i colleghi, quindi, che – a causa dell’esistenza di un elemento ostativo oggi non più presente – non hanno presentato la domanda per ricevere l’indennità del mese di marzo (oppure che, pur avendola presentata, se la sono vista respingere per tali motivi) possono adesso presentare la domanda per beneficiare del Bonus di 600 euro riferito al mese di aprile.

Le istanze potranno essere inviate solo a mezzo mail, a decorrere dalle ore 14:00 del prossimo 8 giugno e fino alle ore 24,00 dell’8 luglio 2020, avvalendosi di un apposito modulo che sarà pubblicato nel sito web dell’Ente www.inpgi.it e il Decreto prevede che alle stesse debba essere assegnato un ordine di priorità in base alla cronologia di presentazione ai fini della successiva liquidazione.

Il modulo – che consiste in un file in formato PDF editabile – deve essere compilato esclusivamente in modalità elettronica ed inviato a mezzo mail avvalendosi della funzione di spedizione automatica presente nello stesso, unitamente alla copia fronte/retro di un documento di identità.

Questa modalità consentirà una gestione automatizzata dei flussi di dati inseriti nei relativi campi, a tutto vantaggio della riduzione dei tempi necessari per l’istruttoria delle istanze. Per questa ragione non saranno in nessun caso presi in considerazione eventuali file stampati e compilati a mano.

Nella tabella sottostante si riporta una sintesi dei requisiti, delle condizioni e delle modalità di accesso al Bonus in esame da parte dei beneficiari.

(Fonte: Inpgi notizie)

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Articolo 21 GRUPPI

‘Journalism Is Not A Crime’, petizione di Articolo21 per dire no al carcere per i giornalisti

Il 9 giugno la Corte Costituzionale si esprimerà sulla legittimità della pena detentiva per chi commette il reato di diffamazione. «Una battaglia storica della Fnsi», ricorda in un editoriale il segretario generale Lorusso, primo firmatario con il presidente Giulietti dell’appello promosso dall’associazione.

Il 9 giugno la Corte Costituzionale si esprimerà sulla legittimità del carcere per i giornalisti, attualmente previsto nel codice penale e dalla legge sulla stampa per chi commette il reato di diffamazione a mezzo stampa. Per dire no al carcere per i giornalisti, l’associazione Articolo21 ha promosso l’appello #JournalismIsNotACrime e una raccolta di firme i cui primi firmatari sono Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana (qui il link diretto alla petizione). Il disegno della campagna #JournalismIsNotACrime è dell’artista e graphic journalist Gianluca Costantini.

Dopo alcune importanti aperture di esponenti del governo nel senso di un accoglimento anche in Italia dei principi più volte ribaditi nelle sentenze della Corte europea dei diritti umani – che ha riconosciuto tanto il carcere quanto sanzioni economiche spropositate come veri e propri ‘bavagli’ ai giornalisti –, in un editoriale pubblicato anche sul articolo21.org, il segretario generale della Fnsi ricorda come la battaglia per l’abolizione della previsione del carcere per i giornalisti è una «battaglia storica» del sindacato, inserita fin «nell’atto costitutivo della Fnsi» risalente al 1908.

Per firmare l’appello e aderire alla mobilitazione basta inviare una mail a redazione@articolo21.info.

Il logo della campagna ‘Journalism Is Not A Crime’ è stato realizzato da Gianluca Costantini per Articolo21.

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Articolo 21 GRUPPI

No al carcere per i giornalisti: battaglia della Fnsi dall’atto costitutivo

  • di Raffaele Lorusso, segretario generale FNSI

Non è ancora tempo di cantare vittoria. L’impegno del governo a cancellare il carcere per i giornalisti, ribadito dai sottosegretari all’editoria e alla giustizia, Andrea Martella e Vittorio Ferraresi, rappresenta un importante elemento di novità. Di qui ad affermare che il risultato è stato raggiunto, però, ce ne passa. Di certo, è a portata di mano. Anche perché, a incalzare il parlamento potrebbe essere la Corte Costituzionale. I giudici della Consulta, com’è noto, il prossimo 9 giugno si pronunceranno sull’eccezione di incostituzionalità dell’articolo 595 del codice penale e dell’articolo 13 della legge sulla stampa, la numero 47 del 48. Entrambe le norme prevedono la pena detentiva per il giornalista che commette il reato di diffamazione a mezzo stampa.

Quale sarà la decisione della Corte Costituzionale – rigetto della questione o accoglimento oppure sentenza interlocutoria con rinvio alle Camere che se ne stanno occupando – diventerà fondamentale il lavoro del Parlamento. Nelle numerose interlocuzioni avviate dalla Fnsi, da sempre in prima linea per la cancellazione del carcere per i giornalisti, governo e forze politiche hanno ribadito la volontà di approvare la proposta di legge sulla cancellazione del carcere insieme con quella, distinta ma collegata, sul contrasto alle querele bavaglio. Quest’ultima, presentata dal senatore Primo Di Nicola, ha già ottenuto il via libera della commissione giustizia del Senato. Per quella sulla diffamazione, che introduce anche nuovi criteri sull’obbligo di rettifica, l’ok dovrebbe arrivare a breve.

Restano da sciogliere alcuni nodi sostanziali. A cominciare dal rischio, tutt’altro che remoto, che la cancellazione del carcere si trasformi in una sorta di resa dei conti con i giornalisti. La voglia di sostituire la pena detentiva con pesanti sanzioni pecuniarie è diffusa trasversalmente fra le forze politiche. Non è una novità, visto che anche nelle passate legislature i disegni di legge di riforma si sono infranti proprio su questo scoglio. Se dovesse prevalere la linea dura, ossia multe salate al posto del carcere, si aprirà un altro caso Italia dinanzi alla Corte europea dei diritti dell’Uomo. I giudici di Strasburgo, infatti, considerano le pene pecuniarie di una certa entità alla stessa stregua del carcere. Ossia una forma di dissuasione per il giornalista. Il rischio di condanna a pagare una somma elevata in caso di diffamazione rappresenta di fatto una compressione della libertà di espressione e del diritto di cronaca.
L’auspicio, allora, è che il legislatore italiano sia riformista fino in fondo e accolga le raccomandazioni della Corte europea. Il carcere può essere sicuramente sostituito da sanzioni pecuniarie. A condizione, però, che venga previsto un minimo e un massimo (comunque contenuti) e che, in caso di condanna, venga data al giudice la possibilità di tener conto delle condizioni economiche del giornalista, delle dimensioni dell’impresa e della diffusione del giornale. In caso contrario, sarà impossibile per l’Italia sottrarsi alle censure dei giudici europei.

Il sindacato dei giornalisti ha portato questi elementi all’attenzione del governo e dei parlamentari che stanno discutendo la proposta di legge in commissione. Se fossero accolti, sarebbe una chiara inversione di tendenza. Un fatto di portata storica, considerato che la cancellazione del carcere per i giornalisti era nell’atto costitutivo della Fnsi. Che – va ricordato a beneficio di chi non conosce la storia o non vuole studiarla – risale al 1908.

(Fonte: Articolo21)

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SINDACATO

Alto Adige compie 75 anni, auguri da Mattarella e dai colleghi

Il quotidiano Alto Adige 75 anni. Fondato dal Cnl, è uscito per la prima volta in edicola il 24 maggio del 1945. Per l’anniversario il giornale pubblica uno speciale con un editoriale del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che sottolinea il «ruolo positivo, di dialogo, di fattiva costruzione di una comunità moderna e aperta». Come ribadisce il direttore Alberto Faustini, «oggi la convivenza faticosamente conquistata ci pare un diritto quotidiano quasi scontato, ma rileggendo il giornale di oltre cinquant’anni fa e mettendosi nei panni del lettore, possiamo davvero immaginare una situazione ben diversa. Non che oggi prevalgano le buone notizie, ma sul fronte della convivenza abbiamo fatto passi da gigante. Certo il giornale ora si occupa dell’endemico ‘disagio’ degli italiani, di proposte provocatorie legate ancora e sempre, ma non solo, alla toponomastica, talora tendenti ancora a rilanciare l’autodeterminazione. Ma la dinamite sembra sotterrata per sempre».

Per il presidente Mattarella, «la storia – e l’attualità – dei giornali e dell’editoria locale è parte vitale di quel tessuto democratico che ha consentito al nostro Paese di progredire nel benessere e nei diritti». Nel suo saluto in un occasione del 75° anniversario di fondazione del quotidiano Alto, il capo dello Stato ribadisce anche che «l’essenziale principio di libertà, sancito dall’articolo 21 della Costituzione, trova necessaria attuazione proprio nella ricchezza che deriva dalle diversità e dalla molteplicità».

«L’Alto Adige-Sud Tirol, nato per iniziativa di chi aveva combattuto per la Liberazione dal nazifascismo, si è trovato nella sua vita a presidiare un altro fondamento costituzionale: la tutela delle minoranze, solennemente affermata dall’articolo 6. Le vicende di questi decenni non ci hanno risparmiato momenti di difficoltà, ormai lontani, ma possiamo ben dire che l’Italia, nel percorso che prese avvio dall’accordo De Gasperi-Gruber, è diventata un modello di integrazione e di convivenza per l’intera Europa», prosegue il presidente della Repubblica.

«L’Unione Europea – conclude Mattarella – ha avuto la significativa ispirazione di definirsi come ‘unione di minoranze’. In questo cammino l’Alto Adige e il Trentino hanno svolto un ruolo positivo, di dialogo, di fattiva costruzione di una comunità moderna e aperta. Ogni giorno sono stati capaci di descrivere e dare voce a forze sociali, civili, economiche, a cittadini che operavano per lo sviluppo e per una sua migliore qualità».

Gli auguri del Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige
«Non possiamo che sottoscrivere le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha ricordato il duplice ruolo dell’Alto Adige Trentino che hanno accompagnato i 75 anni di storia dell’Alto Adige Sued Tirol», commenta il segretario del Sindacato Giornalisti del Trentino Alto Adige Journalisten Gewerkschaft, Rocco Cerone.
«Buon compleanno Alto Adige Trentino: l’augurio più sincero – prosegue – è di continuare a portare alta la bandiera dei valori costituzionali racchiusi nell’articolo 21 sulla libertà di stampa e nell’articolo 6 sulla tutela delle minoranze linguistiche, che sono nel Dna dei due giornali. È importante celebrare questa ricorrenza soprattutto in un momento di crisi accentuata nel settore dell’editoria, che costituisce uno sprone a continuare per almeno altri 75 anni. Auguri Alto Adige Trentino».

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Lavoro SINDACATO

Fase 2: ecco la guida ragionata per i giornalisti

Come avvenuto in occasione delle disposizioni introdotte per il contrasto all’epidemia da Covid-19 – dai Dpcm, ai decreti legge ai decreti e circolari mini-steriali – gli uffici della Federazione nazionale della stampa italiana hanno individuato le misure riguardanti il settore e predisposto un documento di agevole lettura. Le domande più frequenti rivolte alla Fnsi e le risposte, già pubblicate sul sito federale, vengono adesso raccolte anche in una guida ragionata in formato pdf (presente al link o scaricabile in calce all’articolo).

Il rinnovo del bonus per i lavoratori autonomi anche per i mesi di aprile e maggio, per la cui eroga-zione occorre comunque attendere un decreto inter-ministeriale. La proroga dei contratti delle agenzie di stampa. La proroga al 31 dicembre del termine per il riequilibrio dell’Inpgi. Il rifinanziamento de-gli ammortizzatori sociali e l’accredito all’Istituto di previdenza dei giornalisti dei contributi figurativi per la Cig in deroga con causale “Covid 19”. Tra conferme e novità, sono queste alcune delle numerose misure previste dal decreto ‘Rilancio’, pubblicato in Gazzetta Ufficiale martedì 19 maggio 2020, che riguardano anche i giornalisti e, più in generale, il settore dell’informazione. Si tratta di misure che sosterranno, sia pure in modo non esaustivo, il comparto e la professione e vanno nella direzione auspicata dalla FNSI nel corso dei numerosi confronti intercorsi con il Governo durante il periodo dell’emergenza. È un’interlocuzione che dovrà proseguire nelle settimane e nei mesi a venire. L’informazione, della cui importanza tutti hanno do-vuto prendere atto in queste settimane, deve essere sostenuta. Occorre valorizzare il lavoro dei giornali-sti, contrastando la precarietà e il lavoro irregolare.

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SINDACATO

Sindacato Sjg: rinnovato accordo con Cgil-Agb per Caaf 2020

Il Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige ha confermato la convenzione con il CAAF della CGIL di Trento e della CGIL-AGB di Bolzano per la compilazione della dichiarazione dei redditi, ma con modalità diverse a causa dell’emergenza sanitaria in corso.

Bolzano sarà possibile contattare la consulente Sig.ra Loredana Sartor al numero  333/7865808 con la quale potrà concordare un appuntamento presso la Sede di Via Trieste 76 per l’elaborazione della dichiarazione. 

Trento sarà possibile contattare la consulente Sig.ra Valentina Boschele c/o CAAF CGIL al n. 345 4595241, per accordarsi sulla consegna della documentazione e sulla modalità di compilazione della dichiarazione, con orario da lunedì a venerdì 8-18.

Vi preghiamo di allegare alla documentazione la dichiarazione dell’anno scorso (mod. 730/19, UNICO/19), copia di un documento di validità in corso, copia del codice fiscale, un recapito telefonico e copia della convenzione per l’applicazione della tariffa agevolata.
N.B per coloro che desiderano avere copia del CU2020 dell’Inpgi e/o il riepilogo delle spese mediche Casagit, possono farne richiesta ai nostri uffici prima di contattare gli uffici di Bolzano e Trento, specificando a quale indirizzo email spedire la documentazione.

IMPORTANTE: in allegato troverete tre documenti: 
    1. Convenzione tra la CGIL Servizi e il Sindacato regionale Giornalisti TAA; 
    2. Elenco dei documenti necessari per la dichiarazione 730/2020  
Auspichiamo in questo modo di venire incontro alle Vostre esigenze.  

Il segretario regionale  
Rocco Cerone 

                                                                                                                               **************************************************************************

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Liebe Kolleginnen und Kollegen,  
die Journalistengewerkschaft Trentino Südtirol hat die Konvention mit dem Steuerbeistandszentrum des AGB/CGIL erneuert. Das Zentrum übernimmt daher auch heuer das Ausstellen der Steuerklärung. Wegen des Coronavirus verläuft dies jedoch anders als in den vergangenen Jahren.  

In Bozen sollte Frau Loredana Sartor von Steuerbeistandszentrum CGIL-AGB in der Trieststraße Nr. 78 unter der Rufnummer 333/7865808 angerufen werden. Mit Ihr könnt ihr Einzelheiten vereinbaren und wie und wo die Unterlagen abgegeben werden sollen. 

Wer hingegen seine Steuererklärung in Trient ausstellen lassen möchte, sollte Frau Valentina Boschele vom Steuerbeistandszentrum CGIL Trient von Montag bis Freitag von 8 bis 18 Uhr unter der Rufnummer 345 45 95 241 anrufen. Mit ihr könnt ihr Einzelheiten vereinbaren und wie und wo die Unterlagen abgegeben werden sollen. Bitte legt die Steuererklärung des letzten Jahres (mod.730/19, UNICO/19) bei, die Kopie eines gültigen Personalausweises, die Kopie eurer Steuernummer, die Telefonnummer, über die ihr erreichbar seid und die Kopie der Konvention, die euch einen günstigeren Tarif sichert.
Wer eine Kopie des CUD2020 des Inpgi und/oder eine Aufstellung der Arztspesen der CASAGIT möchte, kann dies bei unseren Büros beantragen. Das sollte geschehen, bevor die Büros der Steuerbeistandszentren in Bozen oder Trient kontaktiert werden. Bitte gebt die E-Mail-Adresse an, an die die Unterlagen geschickt werden sollen.

WICHTIG: In der Anlage findet ihr drei Dokumente:    

1. Abkommen zwischen CGIL-AGB und regionaler Journalistengewerkschaft;  
2. Verzeichnis der erforderlichen Unterlagen für die Steuererklärung 730/2020.  
Wir hoffen, euch damit das Abfassen der Steuererklärung erleichtert zu haben. 

Der Regionalsekretär  
Rocco Cerone