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Petizione contro il precariato giornalistico

In Italia, oggi, una generazione rischia di avere un lavoro precario, a singhiozzo, malpagato, più rischioso perché meno regolato o del tutto senza regole. I giovani giornalisti non sfuggono a questa condizione.

Il Sindacato dei giornlisti del Trentino Alto Adige aderisce quindi alla petizione online lanciata dal Sindacato dei giornalisti della Liguria, che chiede di invertire un processo che ostacola una crescita equilibrata, duratura e sostenibile del Paese.

Il precariato interessa anche a quei giovani giornalisti che collaborano con i giornali più “forti”, come “Repubblica”. Il giornale si pone anzi con straordinaria durezza nei confronti dei propri precari: lo scorso anno, un gruppo di giovani colleghi il cui contratto è rinnovato di anno in anno – spesso a condizioni peggiori – ha richiesto un confronto con l’azienda e il direttore del giornale. La loro richiesta, più volte ripresentata è stata ignorata. A questo punto, alcuni colleghi hanno deciso di rivolgersi al giudice del lavoro. L’azienda ha risposto mettendoli alla porta: contratto non rinnovato. Nessun confronto, nessun dialogo. O mangi ‘sta minestra o salti dalla finestra, come dicevano i nostri nonni quando volevano riassumere cosa potesse volere dire un tempo “lavorare sotto padrone”.

La precarietà è una condizione che mortifica la generazione dei nostri figli, ma tale condizione non è fatale, non è un pedaggio da pagare alla modernità e alla crescita. Al contrario, un lavoro e una vita precaria ostacolano una crescita equilibrata, duratura e sostenibile. Se la pensi come noi ti chiediamo di darci una mano: sottoscrivi questa petizione che inoltreremo a Repubblica.

Per firmare la petizione è necessario collegarsi al link di The Action Network

(In apertura: immagine “Cane da guardia della democrazi@”, Rolli per la campagna contro il precariato)

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Mattarella presidente della Repubblica, Fnsi: ‘Guida illuminata in un momento incerto’

«La rielezione di Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica assicura al Paese una guida illuminata e sicura in un momento storico incerto e complicato. Nel suo primo settennato, il presidente Mattarella è stato garante supremo dei valori costituzionali e, in modo sobrio ma deciso, ha saputo richiamare i rappresentanti delle istituzioni, la politica e i cittadini al rispetto dei diritti e al compimento dei loro doveri. Non ha mai fatto mancare il proprio sostegno alla stampa, ricordandone più volte il ruolo fondamentale per la tenuta delle istituzioni democratiche e invitando a difendere il pluralismo e il lavoro dei giornalisti, sempre più precario e poco garantito». Lo afferma Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi.

«La Federazione nazionale della Stampa italiana – prosegue – gli augura buon lavoro, nella consapevolezza che il suo alto magistero continuerà a rappresentare un baluardo per la difesa della libertà di espressione, del diritto di cronaca e dei diritti e delle libertà costituzionali».

Fonte: FNSI; foto: @Quirinale

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Sei anni fa il rapimento di Giulio Regeni, il ricordo della FNSI. A Bolzano panchina gialla in memoria

Il presidente Fnsi, Giuseppe Giulietti, a Fiumicello all’incontro ‘Pensieri parole e musica per Giulio’ con la famiglia del ricercatore e la legale Alessandra Ballerini, a sei anni dall’uccisione di Giulio Regeni. A Bolzano, nella piazzetta antistante Centro Civico Europa-Novacella è stata inaugurata una panchina dipinta di giallo acceso, dedicata proprio a Regeni, per ricordare e indicare l’importanza dei diritti umani e il pericolo della loro assenza. L’evento fa parte delle iniziative “Bolzano Città della Memoria 2022”.

«La scorta mediatica è servita e servirà. La vicenda di Giulio Regeni non è una questione di famiglia, ma una questione di dignità nazionale». Così il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, partecipando a Fiumicello all’incontro ‘Pensieri parole e musica per Giulio’ promosso nel giorno del sesto anniversario del rapimento al Cairo del ricercatore egiziano il cui corpo fu ritrovato senza vita il 3 febbraio 2016.

«Il fatto che questa famiglia e i legali siano stati ascoltati dal presidente del Consiglio e dalla ministra della Giustizia rappresenta un passo in avanti», ha detto Giulietti, che, moderando l’incontro, ha ricordato le iniziative degli ultimi giorni per continuare a chiedere verità e giustizia per Giulio e le vicende di Mario Paciolla, Andrea Rocchelli, Peppino Impastato. «Esempi di solidarietà attiva, della memoria che fa cose. Esempi di famiglie che hanno la capacità di trasformare il dolore in azione», ha evidenziato.

All’incontro con i genitori di Giulio, Paola e Claudio, e l’avvocato Alessandra Ballerini, anche artisti, politici, sindacalisti, il presidente della Camera, Roberto Fico, collegati da remoto o intervenuti con un videomessaggio.

Fra gli altri appuntamenti della giornata, organizzata in concomitanza con la tappa in Friuli Venezia Giulia dei festeggiamenti per i 20 anni dell’associazione Articolo21, rappresentata da don Pierluigi Di Piazza e Fabiana Martini, presidente e portavoce del presidio regionale, in mattinata, al Circolo della Stampa di Trieste, presenti anche il presidente dell’Assostampa, Carlo Muscatello e il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia, Cristiano Degano, Giulietti ha incontrato alcuni dei giornalisti e operatori dell’informazione minacciati e aggrediti nelle scorse settimane durante le manifestazioni no vax e no green pass.

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Papa Francesco: ‘Non si fa buon giornalismo senza la capacità di ascoltare’

Pubblicato in occasione della ricorrenza di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, il messaggio del Pontefice per la 56ª Giornata mondiale, che quest’anno si celebra il 29 maggio. «L’ascolto sta conoscendo un nuovo importante sviluppo in campo comunicativo e informativo», rileva fra l’altro Bergoglio.

«L’ascoltare è il primo indispensabile ingrediente del dialogo e della buona comunicazione. Non si comunica se non si è prima ascoltato e non si fa buon giornalismo senza la capacità di ascoltare. Per offrire un’informazione solida, equilibrata e completa è necessario aver ascoltato a lungo. Per raccontare un evento o descrivere una realtà in un reportage è essenziale aver saputo ascoltare, disposti anche a cambiare idea, a modificare le proprie ipotesi di partenza». Così papa Francesco nel Messaggio per la 56ª Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali pubblicato oggi, 24 gennaio 2022, ricorrenza di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti.

«Ascoltare più fonti, ‘non fermarsi alla prima osteria’ – come insegnano gli esperti del mestiere – assicura affidabilità e serietà alle informazioni che trasmettiamo. Ascoltare più voci, ascoltarsi, anche nella Chiesa, tra fratelli e sorelle, ci permette di esercitare l’arte del discernimento, che appare sempre come la capacità di orientarsi in una sinfonia di voci», sottolinea il Pontefice.

«Lo scorso anno – scrive il Francesco – abbiamo riflettuto sulla necessità di ‘andare e vedere’ per scoprire la realtà e poterla raccontare a partire dall’esperienza degli eventi e dall’incontro con le persone. Proseguendo in questa linea, desidero ora porre l’attenzione su un altro verbo, ‘ascoltare’, decisivo nella grammatica della comunicazione e condizione di un autentico dialogo».

Per Bergoglio, «stiamo perdendo la capacità di ascoltare chi abbiamo di fronte, sia nella trama normale dei rapporti quotidiani, sia nei dibattiti sui più importanti argomenti del vivere civile». Allo stesso tempo, «l’ascolto sta conoscendo un nuovo importante sviluppo in campo comunicativo e informativo, attraverso le diverse offerte di podcast e chat audio, a conferma che l’ascoltare rimane essenziale per la comunicazione umana».

Il papa si sofferma anche sull’importanza di saper ascoltare la società come “antidoto” alle conseguenze della pandemia. «Tanta sfiducia accumulata in precedenza verso l”informazione ufficiale’ ha causato anche una ‘infodemia’, dentro la quale si fatica sempre più a rendere credibile e trasparente il mondo dell’informazione. Bisogna porgere l’orecchio e ascoltare in profondità, soprattutto – evidenzia – il disagio sociale accresciuto dal rallentamento o dalla cessazione di molte attività economiche».

Infine, l’esortazione a «vincere i pregiudizi sui migranti e sciogliere la durezza dei nostri cuori», provando ad ascoltare le loro storie, a dare un nome e una storia a ciascuno di loro. «Molti bravi giornalisti lo fanno già. E molti altri vorrebbero farlo, se solo potessero. Incoraggiamoli!», l’appello.

PER APPROFONDIRE
Il messaggio integrale di papa Francesco per la 56ª Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali, che quest’anno si celebra il 29 maggio sul tema “Ascoltare con l’orecchio del cuore”, è disponibile a questo link.

Fonte: FNSI

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In ricordo di Sergio Lepri, l’intervista alla Fondazione Murialdi in su Rai Cultura

Per ricordare la figura dello storico direttore dell’agenzia Ansa Sergio Lepri, da poco scomparso, Rai Cultura propone sul proprio portale la lunga intervista realizzata dalla Fondazione sul Giornalismo Italiano ”Paolo Murialdi” in occasione del centesimo compleanno del grande giornalista.

Nell’intervista (qui il link diretto), Lepri ripercorre la propria attività, dall’ingresso nella professione nei mesi della liberazione di Firenze dall’oppressione nazifascista, fino agli anni che lo hanno visto direttore della maggiore agenzia giornalistica italiana.

La testimonianza di Lepri è stata la prima del programma di oral history e di raccolta di ricordi diretti delle figure più rappresentative della professione, promosso dalla Fondazione Murialdi, istituita nel 2015 da Fnsi, Cnog, Inpgi e  Casagit.

Fonte FNSI

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SINDACATO

Proiettile al quotidiano Alto Adige, solidarietà di Sjg e Odg

Le giornaliste ed i giornalisti non si piegheranno in alcun modo all’atto vile perpetrato oggi ai danni dei colleghi dell’Alto Adige che in questi due anni di pandemia hanno dato spazio a tutte le voci. Lo affermano in una nota congiunta Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige (Sjg), Assostampa di Bolzano e Trento e l’Ordine regionale dei giornalisti (Odg), che esprimono piena solidarietà a tutte le colleghe ed i colleghi del quotidiano altoatesino, fatti oggetto di minacce scritte oltre ad un proiettile.

Episodi come quello odierno unito all’analogo della settimana scorsa ai danni del presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti ed al direttore dell’Azienda Sanitaria trentina Antonio Ferro sono inaccettabili perchè si pongono al di fuori del contesto democratico e non hanno nulla a che vedere con una normale dialettica.

Estremisti fautori di posizioni antiscientifiche stanno approfittando della pandemia solo per ingenerare confusione.
La democrazia di cui la libertà di stampa è uno dei cardini è forte e resisterà a questi gesti inconsulti.

Sindacato, Assostampa di Bolzano e Trento insieme l’Ordine si stringono attorno alla redazione incoraggiandola a proseguire con tranquillità nel suo lavoro e desiderano rassicurare l’opinione pubblica che le giornaliste ed i giornaliste continueranno ad esercitare il mandato professionale che affonda le proprie radici nell’articolo 21 della costituzione repubblicana.
Siamo fiduciosi – conclude il comunicato – che le forze dell’ordine e la magistratura sapranno assicurare alla giustizia i responsabili di questi episodi.

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SINDACATO

Un anno senza ‘Trentino’, manifestazione Sjg e Cdr

Esponenti sindacali e di redazione incontrano Fugatti e Ianeselli. Presidente PAT: “Intervento per sbloccare situazione

Nell’anniversario della chiusura del quotidiano Trentino, il comitato di redazione ed il Sindacato dei Giornalisti del Trentino Alto Adige hanno chiesto nel corso dell’incontro con il Presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti il rispetto del piano di gestione degli esuberi, impegno preso dalla società editrice SIE Spa al Servizio Lavoro della PAT il 9 febbraio 2021 per ottenere la CIGS a 0 ore dal Ministero del Lavoro, impegno finora disatteso, a parte i tre colleghi ricollocati part time al sito web. Di fronte allo stallo della trattativa con SIE SPA mai decollata ed all’inerzia dell’Assessorato al Lavoro, Sindacato regionale giornalisti ed FNSI hanno chiesto l’intervento del Ministero del Lavoro per richiedere il rispetto del piano per una gestione non traumatica degli esuberi.

Il Presidente Fugatti ha promesso alla delegazione sindacale il suo intervento personale sui servizi provinciali afferenti l’Assessorato al Lavoro e sulla proprietà per sbloccare la situazione. Il cdr, il Sindacato dei Giornalisti del Trentino Alto Adige e la FNSI sono pronti in qualsiasi momento ad avviare la trattativa con la proprietà per trovare una soluzione condivisa.

Temeraria l’affermazione della SIE Spa, presieduta da Orfeo Donatini, di proprietà di Michl Ebner, secondo la quale il giornale non è stato chiuso dalla sera alla mattina, smentita dal Giudice del Lavoro di Trento, Giorgio Flaim, che, con sentenza del 18 giugno 2021, ha condannato la società editrice SIE Spa per comportamento antisindacale proprio “per non aver fornito al comitato di redazione il tempo per consentire l’informativa necessaria per potere esprimere pareri e formulare proposte”, sentenza passato in giudicato perché non appellata.

Si commenta poi da solo il riferimento da parte di SIE Spa che i collaboratori non “avrebbero perso il posto di lavoro”, in quanto (appunto) solo meri collaboratori. Ebbene, si può dire che l’azienda conferma quanto il Sindacato dei giornalisti (e non solo) afferma da anni: chi lavora per una testata come collaboratore (e spesso con compensi minimi) non ha un posto di lavoro! Si potrebbe dire: “Grazie, SIE: lo hai capito pure tu, finalmente!”

Solidarietà è stata espressa agli 11 giornalisti rimasti in cassa integrazione a zero ore (anticamera del licenziamento) ed agli altri collaboratori rimasti senza lavoro dalla presidente del SGV, Monica Andolfatto, e dalle presidenti dell’Ordine dei giornalisti Lissi Mair, di Assostampa Trento Patrizia Belli nonché dai segretari di Cgil, Cisl, Uil Andrea Grosselli, Walter Alotti, dal presidente ACLI Luca Oliver, intervenuti alla manifestazione e dal Sindaco di Trento Franco Ianeselli, che ha ricevuto una delegazione sindacale e la presidente ODG a Palazzo Geremia.

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SINDACATO

David Sassoli, profondo cordoglio del Sjg

Il Sindacato dei Giornalisti del Trentino Alto Adige esprime il più vivo e profondo cordoglio per la scomparsa del Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli.

Egli è stato molto vicino alla nascita della Fondazione Antonio Megalizzi ed aveva partecipato proprio a Trento alla presentazione dell’istituzione in sala Depero e successivamente all’Università al conferimento della laurea magistrale ad honorem intitolata alla sua memoria.

Da giornalista, sindacalista poi prestato alla politica condivideva le battaglie per la libertà di stampa e di espressione che aveva portato avanti poi nella sua missione al Parlamento di Strasburgo fino a diventarne il suo massimo rappresentante.

Le più vive condoglianze alla famiglia di David Sassoli da parte del Sindacato dei Giornalisti del Trentino Alto Adige.

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Quotidiano ‘Trentino’, manifestazione ad un anno dalla chiusura

Il 15 gennaio 2022 cade l’anniversario di chiusura del quotidiano Trentino. Il comitato di redazione insieme agli 11 giornalisti in cassa integrazione a zero ore ed ai 20 collaboratori rimasti senza lavoro desiderano ricordare la ricorrenza per mantenere accesa l’attenzione sulla vertenza che da un anno, di fatto, non è mai decollata, nonostante la condanna per comportamento antisindacale del Giudice del Lavoro di Trento del 17 giugno scorso che ha costretto la società editrice a ritornare al tavolo il 12 e 30 luglio, ma senza alcun passo avanti. È ancora stallo sul piano di gestione degli esuberi, a parte tre colleghi ricollocati dall’azienda part time al sito web, uno dei quali trasferito all’Alto Adige per il pensionamento anticipato di un altro collega. Da registrare l’inerzia dell’assessorato al lavoro e dei relativi servizi. Altri 4 colleghi hanno trovato autonomamente un’altra sistemazione.

Hanno già dato la loro adesione alla manifestazione che si terrà sabato prossimo 15 gennaio alle 10 davanti all’ingresso della sede di piazzale Sanseverino chiusa da un anno, il segretario del Sindacato Giornalisti del Trentino Alto Adige Rocco Cerone, la presidente di Assostampa Trento Patrizia Belli, la presidente dell’Ordine regionale Lissi Mair, i segretari di Cgil, Cisl, Uil Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti, il presidente delle Acli Luca Oliver.

Alle 11, una delegazione di giornalisti del Trentino sarà ricevuta dal Sindaco di Trento Franco Ianeselli.

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SINDACATO

Sciopero giornalisti Rai, solidarietà Sjg

Solidarietà e sostegno del Sindacato dei Giornalisti del Trentino Alto Adige Journalisten Gewerkschaft (Sjg) ai colleghi della RAI in sciopero oggi per protestare contro il taglio alla programmazione della Testata Giornalistica Regionale e di RAI Sport.

La soppressione di appuntamenti informativi come l’ultima edizione della TGR in un territorio particolarissimo come quello rappresentato dalle due Province Autonome di Trento e Bolzano rappresenta un vulnus all’informazione regionale non concordata innanzitutto con il Sindacato Usigrai e nemmeno con le autonomie speciali del Trentino Alto Adige.

Per una Regione autonoma come il Trentino Alto Adige, composta dalle due Province Autonome di Trento e Bolzano, togliere uno spazio informativo è ancora maggiormente dannoso anche perché non è stato negoziato uno spazio alternativo o il potenziamento dell’informazione regionale di questo terra di confine, ponte con il mondo austro-tedesco.

Si tratta di un impoverimento informativo che colpisce al cuore l’informazione locale di prossimità, fondamentale soprattutto in questi ultimi due anni, caratterizzati dalla pandemia da coronavirus, durante i quali è stato preziosissimo il lavoro svolto dai colleghi del servizio pubblico radiotelevisivo locale.