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SINDACATO

Rinnovo iscrizione Sjg per il 2025

È di vitale importanza per la sopravvivenza del Sindacato dei Giornalisti e di tutto il sistema che ruota attorno ad esso che le/i colleghe/i che ancora non sono iscritte/i si iscrivano alla Fnsi e che versino lo 0,30% dello stipendio, scaricando l’apposito modulo dal sito https://www.sindacatogiornalistitnbz.it/ compilandolo ed inviandolo alla segreteria del sindacato, che provvede poi ad inviarlo agli uffici del personale ed alla Fnsi.
La trattenuta alimenta la Fnsi e le associazioni regionali di stampa. Come hanno testimoniato le vicende della chiusura del Trentino e dei prepensionamenti del Dolomiten, tanto per citare due esempi, è fondamentale avere un sindacato a Bolzano ed a Roma in grado di assistere colleghe e colleghi.
Il consiglio direttivo rivolge dunque l’invito alle colleghe ed ai colleghi non ancora iscritte/i a dare forza al sindacato dei giornalisti per continuare a garantire puntuali servizi di assistenza sindacale, legale e di patronato (in convenzione con la Confesercenti) e consentire il pagamento degli stipendi alle collaboratrici del sindacato giornalisti, che operano anche per Casagit, Inpgi e Fondo.
Come anticipato durante l’assemblea annuale del 19 settembre scorso, il Sindacato regionale ha intenzione di potenziare l’attività sindacale, legale e di formazione sindacale, del sito informativo che sarà completamente bilingue (grazie all’impegno di Alessia Galeotti e Peter Righi con la collaborazione del Delegato Inpgi Lorenzo Basso) oltre che di studio e di approfondimento dell’intelligenza artificiale applicata al giornalismo, in parallelo a quanto sta facendo la Fnsi, per scongiurare il pericolo della desertificazione delle redazioni. Allo studio con l’Università di Bolzano, d’intesa con l’Ordine dei giornalisti, una summer school ed un festival sull’intelligenza artificiale che si svolgeranno nel corso del triennio 2025/2027.
Pur non essendo una quota obbligatoria, il consiglio direttivo rivolge infine un invito alla sensibilità ed alla solidarietà di colleghe/i a continuare a versare la quota aggiuntiva annuale con le seguenti modalità:

Professionali in attività, free-lance e pensionati € 100,00

Collaboratori € 50,00

Da versare sul c/c della Cassa di Risparmio di Bolzano, Agenzia 2, Corso Libertà 84, 
IBAN: IT95 O 060 4511 6020 0000 0238 000
o direttamente (anche attraverso il POS bancomat) presso l’ufficio del sindacato in via dei Vanga 22 a Bolzano.

Il segretario regionale, Rocco Cerone – La Tesoriera, Gianna Zortea

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Liebe Kolleginnen und liebe Kollegen,
wir wünschen Euch einen guten Start ins neue Jahr.
Es ist von entscheidender Bedeutung für das Fortbestehen der Journalistengewerkschaft und des gesamten Systems, das sich um sie herum bewegt, dass die Kolleginnen und Kollegen der FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana) beitreten und 0,30 % ihres Gehalts zahlen, indem sie das entsprechende Formular von der Website https://www.sindacatogiornalistitnbz.it/ herunterladen, ausfüllen und an das Sekretariat der Gewerkschaft senden. Diese leitet die Formulare anschließend an die jeweiligen Personalabteilungen und an die FNSI weiter.Der Beitrag unterstützt die FNSI sowie die regionalen Pressevereinigungen. Wie die Schließung der Tageszeitung Trentino und die Frühpensionierungen bei den Dolomiten – um nur zwei Beispiele zu nennen – gezeigt haben, ist es essenziell, eine Gewerkschaft in Bozen und in Rom zu haben, die den Kolleginnen und Kollegen beistehen und sie unterstützen kann. Der Vorstand der Journalistengewerkschaft richtet daher einen Appell an alle Kolleginnen und Kollegen, die noch nicht Mitglieder sind, die Journalistengewerkschaft zu stärken, um weiterhin verlässliche gewerkschaftliche und rechtliche Arbeit sowie Patronatsdienste (in Zusammenarbeit mit Confesercenti) zu garantieren und die Bezahlung der Mitarbeiterinnen des Gewerkschaftsbüros zu ermöglichen. Diese arbeiten auch für Casagit, Inpgi und den Zusatzpensionsfonds.
Wie auf der Jahresversammlung am 19. September angekündigt, beabsichtigt die regionale Journalistengewerkschaft, die gewerkschaftliche und rechtliche Arbeit, die Fortbildungstätigkeit sowie die Internetseite, die vollständig zweisprachig sein wird (dank des Engagements von Alessia Galeotti und Peter Righi in Zusammenarbeit mit dem Inpgi-Delegierten Lorenzo Basso), weiter auszubauen. Zudem wird an Studien und Vertiefungen zur Anwendung von künstlicher Intelligenz im Journalismus gearbeitet –  parallel zu den diesbezüglichen Aktivitäten der FNSI -, um der Gefahr einer „Aushöhlung“ der Redaktionen entgegenzuwirken. Gemeinsam mit der Universität Bozen und in Abstimmung mit der Journalistenkammer wird an einer Summer School und einem Festival zur künstlichen Intelligenz gearbeitet, die im Zeitraum 2025–2027 stattfinden sollen.
Obwohl es sich nicht um einen obligatorischen Beitrag handelt, bittet der Verwaltungsrat schließlich um die Sensibilität und Solidarität der Kollegen, den zusätzlichen Jahresbeitrag wie folgt zu zahlen
Berufsjournalisten, Freelancer und Rentner € 100,00
Mitarbeiter € 50,00
Zu überweisen auf das Konto der Sparkasse Bozen, Agentur 2, Corso Libertà 84,
IBAN: IT95 O 060 4511 6020 0000 0238 000
oder direkt (auch über POS-Bancomat) im Verbandsbüro in der Wangergasse 22 in Bozen.


Der Regionalsekretär, Rocco Cerone – Schatzmeisterin, Gianna Zortea

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SINDACATO

Uno sportello Casagit-Inpgi anche a Trento

Per rispondere alle esigenze dei colleghi trentini, Il Sindacato Giornalisti del Trentino Alto Adige e l’Ordine dei Giornalisti, da martedì 21 gennaio e per ogni martedì dalle 9.30 alle 12.30, aprono uno sportello sindacale presso la sede dell’ODG TAA in via Grazioli 5.
La segretaria di turno del Sindacato Giornalisti svolgerà anche consulenza Inpgi e Casagit.
Previo appuntamento, saranno disponibili in sede all’Ordine il segretario Rocco Cerone, il delegato Inpgi Lorenzo Basso ed il fiduciario Casagit Peter Malfertheiner.

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SINDACATO

Quotidiano ‘Trentino’, confermata in appello la sentenza sulle mensilità dovute

Sulla chiusura del giornale Trentino di 4 anni fa, la Corte d’Appello di Trento ha confermato oggi integralmente la sentenza del Tribunale del Lavoro di Trento sul mancato pagamento delle mensilità contrattuali dovute a 4 giornalisti.
La decisione dei giudici di secondo grado avrà effetti anche su altri colleghi in analoga posizione.
Soddisfazione è stata espressa dal Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige e dalla Federazione nazionale della stampa italiana che hanno sostenuto con i legali Bruno Del Vecchio e Simona D’Arpino l’iniziativa dei colleghi, per riaffermare un principio legislativo, che non era stato mai messo in discussione.

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SINDACATO

Sjg e Ars, incoraggianti le parole sull’equo compenso

Le Associazioni regionali di stampa di Val d’Aosta, Liguria, Toscana, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Sardegna, Veneto, Campania, Sicilia, Marche, Puglia, Basilicata, Abruzzo e Umbria considerano incoraggianti le parole sull’equo compenso pronunciate dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso dell’odierna conferenza stampa organizzata dal Cnog e dalla Stampa parlamentare. Come sottolineato della segretaria generale della Fnsi, Alessandra Costante, si tratta di aperture importanti che ci auguriamo siano seguite dall’adozione di atti concreti. Come rappresentanti di associazioni sindacali che operano quotidianamente nei territori del Paese siamo i primi testimoni delle difficoltà che vive la categoria a causa di un lavoro sempre più precario, di un mercato sempre più asfittico e degli attacchi, spesso anche violenti, agli operatori dell’informazione. Garantire condizioni di lavoro dignitose a migliaia di giornalisti inquadrati come collaboratori coordinati e continuativi, se non costretti a lavorare a cottimo per pochi spiccioli, è un passaggio indispensabile per assicurare ai cittadini un’informazione di qualità, libera da qualsiasi forma di condizionamento. L’approvazione della proposta di Ordine e Fnsi sull’equo compenso per i giornalisti non contrattualizzati è il primo banco di prova al quale, come sottolineato dalla segretaria generale Alessandra Costante, è atteso il governo. Eguale attenzione da parte di Palazzo Chigi auspichiamo sulla rimozione di alcune forme di bavaglio che mortificano la libertà di informazione nel nostro Paese. La legge sulla presunzione di innocenza, approvata nella seconda parte della passata legislatura, rappresenta un unicum nell’Ue perché impedisce ai cittadini di conoscere notizie di indubbia rilevanza pubblica. Lo stesso discorso vale per il divieto di pubblicazione delle ordinanze di custodia cautelare, recentemente reintrodotto. Per queste ragioni, nell’accogliere con favore la volontà della presidente Meloni di avviare tavoli di confronto, saremo al fianco della Fnsi nella battaglia per la messa a punto di un sistema di tutele e garanzie che rafforzino il lavoro dei giornalisti in Italia e all’estero e rimuovano dall’ordinamento italiano le limitazioni al diritto di cronaca, a cominciare dalla vergogna della pena carceraria per il reato di diffamazione a mezzo stampa.

(Foto/FNSI)

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GRUPPI

Presentato ‘L’Altro Archivio’, contro la violenza sulle donne

Ordine e Sindacato del Trentino Alto Adige uniti contro la violenza sulle donne

Presentata oggi a Bolzano e a Trento la prima parte del progetto sperimentale “L’Altro Archivio” promosso insieme da Ordine dei giornalisti e Sindacato FNSI del Trentino Alto Adige per promuovere un racconto della violenza sui media attraverso la scelta di immagini più rispettose. Mostrate le foto della fotografa Manuela Tessaro, realizzate partendo dagli spunti di due tavoli di lavoro composti da giornalisti/e ed esperti/e del settore. Le foto potranno essere liberamente utilizzate nel lavoro giornalistico o ispirare la produzione di immagini proprie da parte delle redazioni. Punto chiave del progetto, il dialogo tra chi svolge il lavoro giornalistico e chi, in centri antiviolenza, associazioni o centri studi, si occupa ogni giorno di contrasto alla violenza di genere

Scrivere di violenza di genere in modo corretto e rispettoso è importante. Ma non basta. Le fotografie a corredo degli articoli sono potenti tanto quanto un titolo. E se sono scorrette, vittimizzano le donne o spostano l’attenzione su altro, creando un danno nella percezione del problema. Il progetto ‘L’altro archivio’, mira a sensibilizzare i media sulla scelta di un corredo fotografico adatto alla
rappresentazione corretta della violenza di genere, in tutte le sue forme. Non un’imposizione, ma un’ispirazione: un set di fotografie da utilizzare e a cui ispirarsi per una narrazione iconografica priva di stereotipi e discriminazioni nei confronti delle vittime.
Il progetto è promosso dall’Ordine dei giornalisti del Trentino Alto Adige-Südtirol insieme al Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige FNSI, in collaborazione con il Centro studi interdisciplinari di genere dell’Università di Trento, dell’Unione Stampa Cattolica italiana e della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto. La prima parte del progetto, che si concluderà entro la primavera del 2025, è stata presentata oggi in una doppia conferenza stampa a Bolzano e a Trento, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Il progetto – In questa prima parte sono state presentate una quarantina di fotografie della fotografa bolzanina Manuela Tessaro.
Il progetto è stato pensato da giornalisti/e e per giornalisti/e. Una riflessione interna alla categoria sulle responsabilità nella narrazione della violenza di genere e sul contributo positivo che il lavoro giornalistico può dare a una maggiore presa di coscienza collettiva sul fenomeno. Per arrivare però a una narrazione più rispettosa
sono stati coinvolti esperti ed esperte, giornalisti e giornaliste della carta stampata
in un processo di condivisione che si è articolato in due tavoli di lavoro, uno a Trento e uno a Bolzano. Negli incontri si è sviluppato un dibattito acceso ma proficuo che ha portato a individuare linee di indirizzo condivise, messe poi in atto nella realizzazione fotografica.
Obiettivo del progetto è quello di individuare nuovi canoni di rappresentazione fotografica della violenza di genere diversi, più rispettosi nei confronti delle vittime e promuovere l’aggiornamento degli archivi fotografici delle testate giornalistiche a stampa e online. E, in concreto, mettere a disposizione un primo set di fotografie da utilizzare liberamente o a cui ispirarsi per realizzare proprie fotografie per il proprio archivio giornalistico di immagini.
«La narrazione fotografica troppo spesso è ancora incentrata sulla vittima, la donna e l’uomo, insieme ai suoi reati, quasi scompare», commentano le ideatrici del progetto Gianna Zortea (Sindacato dei giornalisti Fnsi), Isabella Cherubini e Alessandra Saletti (Ordine dei Giornalisti). «Nella cronaca giornalistica sono stati fatti passi avanti, anche grazie ai numerosi corsi di formazione promossi per giornaliste e giornalisti negli ultimi anni e a un crescente sensibilità della categoria
sul tema. Ma capita ancora che si scivoli in linguaggio colpevolizzante: è il fenomeno del ‘victim blaming’, che suggerisce una responsabilità della vittima per quanto le è accaduto. Nelle fotografie succede qualcosa di diverso, ma non meno problematico. Si scelgono immagini che pongono l’accento sul lato fragile della vittima, sulla sua necessità di protezione e suggeriscono l’ineluttabilità della violenza. È una forma di vittimizzazione secondaria che nasconde il problema di una maschilità prevaricante e violenta».
Poi sull’obiettivo del progetto: «Nella fretta e negli automatismi del lavoro quotidiano di redazione, spesso manca il tempo per riflettere. E così, quando è necessario un corredo a una notizia sul fenomeno della violenza di genere, viene scelta dall’archivio la solita fotografia che rappresenta la vittima – quasi sempre una donna – in atteggiamenti passivi o in difesa. Vogliamo dare una mano ai colleghi e alle colleghe a trovare un’alternativa e promuovere una riflessione interna alla categoria anche per quanto riguarda le immagini». Punto chiave del
progetto è proprio il dialogo costruttivo fra la componente giornalistica e chi si occupa di contrasto alla violenza di genere. Una scelta prova a superare la logica del puntare il dito per trovare invece indicazioni pratiche e operative per promuovere una narrazione più rispettosa.

CONTATTI


Sindacato giornalisti Trentino Alto-Adige/Südtirol
info@sindgewe.eu
Gianna Zortea (gianna.zortea@gmail.com)

Ordine dei Giornalisti del Trentino Alto Adige/Südtirol
segreteria@odgtaa.it
Alessandra Saletti e Isabella Cherubini (alessandra.saletti@gmail.com)

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SINDACATO

Il nuovo orario dell’ufficio del Sindacato TAA

Il nuovo  orario d’ufficio del Sindacato giornalisti sarà: 

Da lunedì a venerdì 8/13

Solo il giovedì aperto anche 14/16.30.

Ufficio chiuso mercoledì 16 ottobre dalle 10 alle 13 per formazione Inpgi delle segretarie.

Il segretario regionale 

Rocco Cerone

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Die neuen Bürozeiten der Journalistengewerkschaft sind 

Von Montag bis Freitag 8/13

Nur donnerstags wird es auch von 14 bis 16.30 Uhr geöffnet sein.

Am Mittwoch, 16. Oktober, bleibt das Büro wegen einer INPGI-Schulung der Sekretärinnen von 10 bis 13 Uhr geschlossen.

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GRUPPI

Cordoglio Sjg per la scomparsa di Paolo Donati

Cordoglio per la scomparsa di Paolo Donati da parte del Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige. Con lui, l’Ansa ed il giornalismo regionale perdono tempo una colonna informativa. Sindacato dei giornalisti che si stringe attorno alla famiglia (la moglie Liliana ed ai figli Stefano e Daniel) ed ai colleghi.

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SINDACATO

Ammanco Usigrai, ‘Confermata nessuna responsabilità per il gruppo dirigente’

A distanza di poco più di un anno, l’inchiesta della Procura di Roma sull’ammanco rimanda la fotografia di Usigrai parte offesa, esattamente come la Fnsi ha sempre sostenuto che fosse, e di due persone indagate per aver sottratto circa 156 mila euro.
Dagli accertamenti del Pm nessuna responsabilità è emersa nei confronti del gruppo dirigente del sindacato di base, né dell’attuale segretario Daniele Macheda né dei precedenti, tra cui Vittorio di Trapani, attuale presidente della Fnsi.
La Federazione nazionale della Stampa italiana sarà al fianco dei colleghi dell’Usigrai nelle loro azioni giudiziarie.

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SINDACATO

Ventaglio, Fnsi: ‘Le parole di Mattarella rimettono in sintonia informazione e istituzioni’

«La Federazione nazionale della Stampa italiana ringrazia il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per le sue parole ferme e rigorose a proposito della libertà di stampa e per aver ricordato che la professione ha le sue radici nella Costituzione e che gli atti contro il dovere di informare e il diritto a essere informati sono eversivi». Lo affermano Alessandra Costante e Vittorio di Trapani, segretaria generale e presidente della Fnsi, al termine della cerimonia di consegna del Ventaglio.

«Dopo molte fantasiose interpretazioni del diritto di cronaca – proseguono – le parole del presidente Mattarella rimettono in sintonia informazione e istituzioni nel giorno in cui l’Europa con il Rapporto sullo stato di diritto nell’Unione accende un faro enorme sulla situazione in Italia e considera il nostro Paese uno dei tre su cui vigilare».

«La Fnsi – concludono Costante e Di Trapani – apprezza molto l’invito del capo dello Stato per una nuova legge dell’editoria. Sono mesi che il sindacato dei giornalisti ribadisce che l’attuale quadro normativo non fotografa più la situazione. Abbiamo bisogno di una visione prospettica che tenga conto anche dei nuovi media, degli obblighi che gli over the top devono avere verso il Paese e verso i cittadini, in un’ottica che non sia solo predatoria, ma che tuteli il pluralismo dell’informazione».

PER APPROFONDIRE

Il testo integrale dell’intervento del presidente Mattarella è disponibile sul sito web del Quirinale.

Fonte e foto: FNSI

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SINDACATO

Agcom, equo compenso a Gedi per i contenuti giornalistici

Il Consiglio dell’Agcom, nella riunione del 24 luglio 2024, ha deliberato, con il voto contrario della Commissaria Elisa Giomi, l’ammontare dell’equo compenso dovuto da Microsoft per l’utilizzo online delle pubblicazioni di carattere giornalistico del gruppo Gedi sul motore di ricerca Bing. «Si tratta del primo provvedimento adottato da Agcom che coinvolge un prestatore di servizi della società dell’informazione diverso dalle imprese di media monitoring e rassegne stampa», si legge sul sito web dell’Autorità.

L’Authority, secondo la procedura disciplinata dal Regolamento di cui alla delibera n. 3/23/CONS, ha valutato le proposte economiche formulate dalle parti e ha ritenuto che nessuna di queste fosse conforme ai criteri di cui all’articolo 4 del Regolamento. Ha, pertanto, determinato l’equo compenso spettante a Gedi secondo quanto previsto dall’articolo 12 del Regolamento.

Con questa decisione l’Autorità si è anche espressa sulla definizione di ‘estratto molto breve’, interpretando il criterio qualitativo dettato dal legislatore alla luce del mutamento che ha caratterizzato l’offerta e la domanda di informazione nel nuovo contesto sociale.

In applicazione dell’articolo 4 del Regolamento, in caso di utilizzo di pubblicazioni di carattere giornalistico da parte di prestatori diversi dalle imprese di media monitoring e rassegne stampa, l’equo compenso dovuto agli editori è calcolato sulla base dei ricavi pubblicitari del prestatore derivanti dall’utilizzo online delle pubblicazioni di carattere giornalistico dell’editore, al netto dei ricavi dell’editore attribuibili al traffico di reindirizzamento generato sul proprio sito web dalle pubblicazioni di carattere giornalistico utilizzate online dal prestatore. A tale base di calcolo si applica un’aliquota fino al 70% determinata sulla base dei criteri di cui al comma 3 dell’articolo 4 del Regolamento.

Nel determinare la base di calcolo, l’Autorità ha tenuto conto dei meccanismi di funzionamento dei servizi del prestatore e del relativo modello di business, considerando nel dettaglio i meccanismi di funzionamento del motore di ricerca Bing.

A tale base di calcolo l’Autorità ha applicato un’aliquota determinata sulla base dei criteri di cui al comma 3 dell’articolo 4 del Regolamento, considerati cumulativamente e con rilevanza decrescente:

a) numero di consultazioni online delle pubblicazioni (da calcolare con le pertinenti metriche di riferimento);

b) rilevanza dell’editore sul mercato (audience online);

c) numero di giornalisti, inquadrati ai sensi di contratti collettivi nazionali di categoria;

d) costi comprovati sostenuti dall’editore per investimenti tecnologici e infrastrutturali destinati alla realizzazione delle pubblicazioni di carattere giornalistico diffuse online;

e) costi comprovati sostenuti dal prestatore per investimenti tecnologici e infrastrutturali dedicati esclusivamente alla riproduzione e comunicazione delle pubblicazioni di carattere giornalistico diffuse online;

f) adesione e conformità, dell’editore e del prestatore, a codici di autoregolamentazione (inclusi i codici deontologici dei giornalisti) e a standard internazionali in materia di qualità dell’informazione e di fact-checking;

g) anni di attività dell’editore in relazione alla storicità della testata.

Per ciascuno dei criteri sono state applicate delle percentuali calcolate in base a quanto previsto dalla Nota metodologica che fornisce indicazioni di dettaglio sui diversi elementi che compongono il modello di calcolo cui si attiene Agcom per la valutazione della conformità delle proposte economiche delle parti o per la definizione dell’ammontare dell’equo compenso.

(Fonte e foto: FNSI)