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FREELANCE Lavoro

Gli autonomi nel decreto ‘Cura Italia’: segnale positivo dal Governo

I giornalisti autonomi, precari e freelance, al pari di tutti i liberi professionisti, sono compresi nelle misure di tutela e sostegno previste dal decreto “Cura Italia”. Il risultato, che smentisce le voci inesatte diffuse da alcuni giorni sul “web”, è da ascriversi all’incessante attività di interlocuzione della Federazione della stampa italiana (FNSI), impegnata negli ultimi giorni in un confronto continuo con l’esecutivo. Le risorse per sostenere i giornalisti autonomi e le partite Iva non saranno disponibili da subito, ma verranno inserite all’interno di un decreto ministeriale adottato dal Ministero del lavoro entro trenta giorni. Per tale ragione, ha precisato il segretario generale Raffaele Lorusso, il lavoro della FNSI proseguirà anche nei prossimi giorni.

«Come preannunciato dal governo alla Fnsi nelle numerose interlocuzioni dei giorni scorsi – ha detto Lorusso – i giornalisti sono stati assimilati a tutte le altre categorie di professionisti che fanno riferimento alle Casse previdenziali private. È quindi plausibile che le misure saranno individuate di concerto con le singole casse previdenziali, Inpgi compreso, in tempi auspicabilmente brevi».

L’inserimento dei giornalisti autonomi all’interno del decreto, con tutela pari a quella di tutti i liberi professionisti, rappresenta un segnale importante per la categoria, e un implicito riconoscimento del ruolo centrale dell’informazione da parte del Governo guidato da Giuseppe Conte. «Ci auguriamo – ha commentato Mattia Motta, presidente della Commissione lavoro autonomo FNSI – che questo traguardo si possa riverberare positivamente anche sui lavori del Tavolo per l’equo compenso. Allargare le tutele retributive ai lavoratori non dipendenti è di vitale importanza per l’intera compagine giornalistica».

Il provvedimento, nello specifico, prevede per i professionisti la costituzione di un fondo per il reddito di “ultima istanza”. Si tratta di uno strumento per il riconoscimento di una indennità economica ai lavoratori. Alla definizione del  decreto che dovrà essere emanato, nell’arco di un mese, dal Ministero del lavoro concorreranno tutti gli istituti previdenziali delle professioni ordinistiche, tra cui l’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani (Inpgi).

Per evitare la diffusione di notizie false, che trovano terreno di propagazione tra lavoratori sotto pressione a causa della diminuzione del carico lavorativo, il coordinamento dei lavoratori giornalisti autonomi, precari e freelance di #ControCorrente ha lanciato un appello alla responsabilità. «Ci troviamo – si legge nel testo – in un momento in cui è richiesta a tutti serietà e responsabilità. Ci sono persone che hanno lavorato per giorni e continueranno a farlo in silenzio e con onestà. Non lasciamo che il loro sforzo per la categoria sia confuso con le manie di protagonismo elettorale di pochi».

(Fonte: Articolo21)

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Articolo 21 GRUPPI

‘Parole non pietre’: giornalisti, studenti, artisti, istituzioni insieme contro i discorsi di odio

«I giornalisti – ha detto il presidente della Fnsi Giuseppe Giulietti nella seconda giornata dell’iniziativa “Parole non pietre” – devono rispettare la Costituzione che vieta squadrismo, antisemitismo, le aggressioni alle diversità e istituisce il principio di uguaglianza tra le religioni, non discrimina tra opinioni politiche e tra i sessi. Il dovere dei giornalisti è ricordare la Costituzione contrastando chi usa le parole come pietre per uccidere la diversità».

L’incontro si concentrava sul tema dell’informazione inclusiva e delle iniziative da intraprendere per promuovere una narrazione capace di costruire ponti e non muri, nell’ambito della manifestazione “Parole non pietre”, promossa dall’associazione Articolo21 con, fra gli altri, Fnsi, Usigrai e Ordine dei giornalisti del Lazio. Dopo gli incontri di venerdì 28 febbraio, nella sala “Walter Tobagi” della Fnsi si sono ritrovati rappresentanti del sindacato, di Assostampa e Ordini regionali, di associazioni, scuole, istituzioni, direttori di giornali ed emittenti, politici, artisti: tutti insieme per una grande alleanza contro i discorsi di odio che inquinano la convivenza civile.

Dopo il saluto di Roberto Natale, la Coordinatrice nazionale per la lotta contro l’antisemitismo, Milena Santerini ha illustrato la relazione “La piramide dell’odio in Italia”, prodotta nella scorsa legislatura dalla commissione “Jo Cox”, con particolare attenzione riguardo al fenomeno dell’antisemitismo e alla sua diffusione tramite web e social. Il commissario Agcom, Antonio Nicita, si è poi soffermato sulle iniziative messe in campo dall’Authority nel contrasto all’hate speech, spiegando che «il linguaggio dell’odio nelle trasmissioni televisive e nei media può essere sanzionato e va denunciato».

Spazio quindi alle testimonianze di Alessio Falconio, direttore di Radio Radicale, Marco Tarquinio, direttore di Avvenire e Andrea Monda, direttore de L’Osservatore Romano. Mentre Stefano Corradino, direttore di articolo21.org, ha letto il messaggio di saluto della ministra Lucia Azzolina e Renato Parascandolo ha presentato il concorso “Rileggiamo l’articolo 34 della Costituzione” rivolto agli studenti delle scuole.

L’assessora al Turismo della Regione Lazio Giovanna Pugliese ha presentato la campagna “Io non odio”. Angelo Chiorazzo ha portato le testimonianze di alcuni ragazzi della comunità Auxilium. Federica Angeli ha raccontato la sua esperienza di giornalista sotto scorta. Anna Del Freo, segretaria generale aggiunta della Fnsi e componente del Comitato esecutivo della Federazione europea dei giornalisti, ha ricordato l’impegno del sindacato dei giornalisti, non solo in Italia.

Laura Boldrini ha approfondito il tema dell’odio in rete, ricordando la Carta dei diritti di Internet e il giurista Stefano Rodotà, e portato la sua esperienza di bersaglio degli odiatori online. Mimma Caligaris ha raccontato il lavoro della Commissione pari opportunità della Fnsi che ha portato alla stesura del Manifesto di Venezia per la corretta informazione sulla violenza di genere. Luca Perrino ha spiegato come è nata l’iniziativa della “panchina della memoria”, realizzata da Cristina Visintini e donata dall’associazione Leali delle Notizie, che verrà inaugurata domenica 1 marzo al ghetto di Roma. I presidenti degli Ordini regionali e i rappresentanti delle Associazioni regionali di Stampa e dei circoli territoriali di Articolo21 hanno arricchito la giornata con gli spunti e le esperienze provenienti dai territori.

I partecipanti all’incontro hanno quindi lanciato un appello, insieme con Amnesty International, per la liberazione di Patrick Zaki, lo studente e attivista per i diritti umani in detenzione preventiva in Egitto dal 7 febbraio. Nel corso dell’incontro sono anche stati consegnati due riconoscimenti “alla carriera” al regista Giuliano Montaldo e al giornalista Vincenzo Mollica.

Una delegazione della Fnsi e di Articolo21, insieme con il direttore della Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro, accolti dal segretario generale Abdellah Redouane, ha infine fatto visita alla Grande Moschea e al Centro Islamico Culturale d’Italia dove verrà promossa nei prossimi mesi una nuova tappa dell’iniziativa “Parole non pietre” perché, come ha ricordato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dei 50 anni dal conferimento della Medaglia d’oro al valor militare al Comune di Stazzema, luogo dell’eccidio nazista del 12 agosto 1944, «il germe dell’odio non è sconfitto per sempre. Il timore del diverso, il rifiuto della differenza, la volontà di sopraffazione, sono sentimenti che possono ancora mettere radici, svilupparsi e propagarsi».

E dunque il contrasto all’odio e alle parole che lo alimentano deve essere un impegno costante.

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SINDACATO

Lorusso: ‘Ridurre le disuguaglianze per disinnescare il clima d’odio’

Il segretario Fnsi ha aperto nella sede della Civiltà Cattolica la tre giorni di iniziative dedicate all’importanza di promuove una informazione responsabile e inclusiva. Con lui il presidente Giulietti, il segretario del Cnog, Guido D’Ubaldo, il sottosegretario all’Editoria Martella, i rappresentati di Articolo21 e delle confessioni religiose. Padre Spadaro: «Usiamo le parole per costruire insieme la nostra democrazia».

Religiosi, politici e giornalisti a confronto sui temi dell’informazione e su come veicolare messaggi in grado di costruire ponti e non muri. Questo il filo conduttore della prima giornata di “Parole non pietre”, la manifestazione promossa dall’associazione Articolo21 con la Federazione nazionale della Stampa italiana, l’Usigrai, l’Ordine dei giornalisti del Lazio, il Centro Astalli, la Civiltà Cattolica e numerose altre realtà, in programma da venerdì 28 febbraio a domenica 1 marzo. All’apertura dei lavori, nella sede della Civiltà Cattolica, insieme con il direttore della rivista, padre Antonio Spadaro, erano presenti, fra gli altri, il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti; la portavoce e il coordinatore del comitato scientifico di Articolo21, Elisa Marincola e Roberto Natale; il segretario del Cnog, Guido D’Ubaldo; il sottosegretario all’Editoria, Andrea Martella; padre Mauro Gambetti, custode del Sacro Convento di San Francesco; Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero delle Comunicazioni della Santa Sede; Ruth Dureghello, presidente della Comunità Ebraica di Roma; Alessandra Trotta, moderatora della Tavola Valdese; Abdellah Redouane, segretario generale del Centro islamico culturale d’Italia; il disegnatore Mauro Biani, che ha donato all’iniziativa la vignetta “Parole non pietre”. La senatrice a viva Liliana Segre e Muhammad Abd al-Salam, segretario dell’Alto Comitato per l’attuazione documento sulla fratellanza, hanno inviato un video messaggio di saluto.

«Occorre una riflessione nella categoria che parta dal rispetto delle persone per contrastare la demagogia e i linguaggi dell’odio, anche affinché i giornalisti recuperino il loro ruolo nella costruzione dell’opinione pubblica. E occorre usare le parole con responsabilità, raccontando i fatti per quello che sono. Così come è necessario contrastare gli algoritmi dell’odio e della paura», ha affermato il segretario generale Lorusso, dopo l’introduzione di Elisa Marincola.

«Il confronto – ha aggiunto – può e a volte deve essere aspro, ma non può diventare una chiamata alle armi. E non si può cadere nell’inganno che la mancanza di regole nella rete si possa tradurre in libertà di offendere o nel superamento del ruolo dei professionisti dell’informazione, perché profilare gli utenti, creare le camere dell’eco significa aprire le porte alla diffusione di paure e rancori. Al contrario, il confronto è necessario per superare gli steccati e aprire la società, anche per superare quelle disuguaglianze che contribuiscono a creare il clima che genera odio. E il ruolo dell’informazione nel superare le disuguaglianze, le discriminazioni e fake news è fondamentale. L’inclusione e l’attenzione agli ultimi devono essere punti cardine di un percorso per creare una società più giusta e far sì che le parole possano tornare ad avere il loro significato e a non essere usate come pietre».

Guido D’Ubaldo ha ribadito la necessità di prendere le distanze da polemiche violente e di scegliere le parole giuste per disinnescare linguaggio di odio e per costruire ponti e non muri. Roberto Natale si è soffermato sui concetti della Carta di Assisi e ha ribadito che l’articolo 21 della Costituzione non può essere preso a pretesto per sdoganare insulti e incitamento all’odio.

«Si rovesci la tendenza in atto sul dilagare delle fake news come in questi giorni» e si punti ad un «valore dell’informazione che parta dalla attendibilità delle fonti», ha chiesto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Andrea Martella. «La stampa – ha aggiunto – ha un ruolo decisivo e il governo ha il dovere di mettere i giornalisti nelle condizioni di svolgere al meglio le loro funzioni. Momenti come questo hanno a che fare con la qualità della nostra convivenza. Imprescindibile il ruolo dell’informazione: le parole possono essere mezzo per ferire,  attaccare, mortificare le diversità, alzare muri, separare, creare nemici». E dunque è necessario, «un atto, che sviluppi un codice di linguaggio allontanando le parole d’odio», ha concluso.

«Vogliamo comunicare un messaggio di coesione sociale, cioè vogliamo essere uniti per costruire la nostra società. Questo incontro, in particolare, questa prima sessione, mette insieme giornalisti, politici, religiosi perché tutti noi insieme abbiamo parole per costruire insieme la nostra democrazia», ha evidenziato Antonio Spadaro.

«La sintesi delle differenze crea qualcosa di bello. La cifra della comunicazione è una contaminazione vicendevole, un’arte sviluppata attraverso la parola viva», ha osservato padre Gambetti, puntando l’attenzione sull’importanza di educare ed educarsi. Paolo Ruffini ha ricordato l’interesse della Santa Sede per i temi della manifestazione e nello specifico per il tema dell’etica degli algoritmi. Mentre Abdellah Redouane e Alessandra Trotta hanno evidenziato l’importanza di aver voluto raccogliere i punti di vista delle diverse confessioni religione.

In chiusura il monito di Giuseppe Giulietti a dar vita ad una informazione capace di costruire, anziché distrugge, ribadendo il ruolo centrale dell’intermediazione nella formazione dell’opinione pubblica e le responsabilità dei media nella costruzione di dialogo e confronto. Al termine della mattinata i presenti hanno firmato il manifesto “Parole non pietre”, realizzato dalla illustrazione di Mauro Biani.

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Inpgi PREVIDENZA E SALUTE

Elezioni Inpgi, sabato e domenica si vota al Sindacato TAA

Si è chiuso alle 22 di mercoledì 12 febbraio il voto telematico per il rinnovo degli organi di amministrazione e controllo della Gestione principale e della Gestione separata dell’Inpgi. Dalle rilevazioni effettuate dall’ufficio elettorale centrale dell’Ente, risultano aver votato via web 8.685 giornalisti, pari al 16,78% dei 51.751 aventi diritto.

Nel dettaglio, hanno votato: per i rappresentanti attivi al Consiglio generale 5.102 giornalisti (20,68%); per i rappresentanti pensionati al Consiglio generale 2.061 giornalisti (28,20%); per i rappresentanti degli attivi e dei pensionati nel Collegio sindacale 6.827 giornalisti (21,34%); per i rappresentanti al Comitato amministratore della Gestione separata 4.505 giornalisti (13,39%); per il rappresentante al Collegio sindacale della Gestione separata 4.450 (13,22%).

Nei tre giorni di voto online, fanno sapere dall’Inpgi, sono state gestite dagli uffici di via Nizza circa 5mila richieste di assistenza e di rilascio delle credenziali di accesso. 

In Trentino Alto Adige tutte le percentuali sono sulla media nazionale. Nella nostra regione hanno votato  per i rappresentanti attivi al Consiglio generale 101 giornalisti (16,45%); per i rappresentanti al Comitato amministratore della Gestione separata 76 giornalisti (10,19%).

Le elezioni per il rinnovo degli organi collegiali proseguono sabato 15 e domenica 16 febbraio 2020. In Trentino Alto Adige si vota a Bolzano presso la sede del Sindacato, in via dei Vanga 22.

Le urne resteranno aperte ininterrottamente dalle 10 alle 20. Per votare occorre un documento di identità valido e i certificati elettorali inviati a gennaio dall’Inpgi via pec o tramite raccomandata. Chi risulti sprovvisto del certificato elettorale potrà chiedere al seggio il duplicato, previa esibizione di un documento personale.

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Articolo 21 SINDACATO

Fondazione Megalizzi, una targa e un libro per ricordare Antonio

Una targa in ricordo di Antonio Megalizzi è stata inaugurata oggi, 13 febbraio, al Dipartimento di lettere e filosofia dell’Università di Trento, dove il giovane, rimasto ucciso in un attentato terroristico a Strasburgo nel dicembre del 2018, studiava. L’iniziativa è stata promossa dall’Università con la partecipazione della famiglia del giovane giornalista, dei compagni di studi, dei rappresentanti istituzionali, delle autorità militari, della città e degli esponenti della Federazione nazionale della Stampa italiana. La targa, posizionata accanto all’ulivo piantato in occasione della scomparsa, ricorda l’impegno di Megalizzi nel campo del giornalismo e della divulgazione delle istituzioni europee. “Ad Antonio Megalizzi – recita la targa – che ha inseguito il sogno di un’Europa giusta, libera e unita nella diversità attraverso la sua passione per la verità nella formazione e nell’informazione”.

Sempre a Trento, nel pomeriggio, nella sala di rappresentanza del Comune di Palazzo Geremia è stato anche presentato il libro “Il sogno di Antonio” di Paolo Borrometi. «La Fondazione Megalizzi deve tentare di capire i percorsi di Antonio e trasformarli in azione. L’operazione difficile nostra sarà quella di capire come continuare il suo percorso. Il sogno è ideale, noi dobbiamo far vivere il mondo», ha detto il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, che prima dell’inizio della presentazone del libro ha lanciato un appello per la libertà di Patrick George Zaky, lo studente dell’Università di Bologna in prigione in Egitto. «Non è un reato avere delle passioni civili. Queste storie – ha aggiunto Giulietti, presente insieme con il segretario dell’Usigrai, Vittorio Di Trapani – sono unite dal segno che i ponti consentono di incontrare le diversità. Se non hai i ponti non puoi incontrare gli altri».

La targa e la presentazione del libro rientrano nel programma della due giorni di eventi organizzati in occasione dell’inaugurazione della Fondazione Antonio Megalizzi che sarà presentata domani, 14 febbraio, alle 10.30, nella sala Depero del Palazzo della Provincia. Saranno presenti, fra gli altri: la presidente della Fondazione, Luana Moresco; il presidente Giulietti; il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli; l’ex presidente del Parlamento Ue Antonio Tajani; l’amministratore delegato della Rai, Fabrizio Salini; il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti; il sindaco Alessandro Andreatta; il rettore Paolo Collini; la responsabile editoriale di Europhonica – Raduni, Amanda Luisa Guida.

Promossa insieme con la famiglia da Fnsi, Provincia autonoma e Comune di Trento, Università di Trento, Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige, Usigrai e associazioni Articolo21 e Rad-Uni, la Fondazione è nata per dare seguito all’impegno di Antonio nel raccontare e contribuire a costruire un’Europa unita e solidale.

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GRUPPI Lavoro

Comunicazioni sociali, Fnsi: ‘Dal papa un invito a riscoprire l’essenza del giornalismo’

«Il messaggio di papa Francesco per la 54esima Giornata delle Comunicazioni sociali è un invito a riscoprire l’essenza del giornalismo. Il rispetto della verità e della dignità delle persone non è soltanto il principale antidoto contro le fake news, ma un preciso dovere professionale scolpito nella legge e in numerose Carte deontologiche, quotidianamente calpestate, spesso nel silenzio e nell’inerzia anche di chi ha il dovere di farle rispettare». Lo affermano, in una nota, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana.

«Le parole del Pontefice – aggiungono – devono far riflettere tutti i professionisti dell’informazione e riportare al centro l’impegno per contrastare il linguaggio dell’odio e per illuminare le periferie sociali e culturali dove si annida il disagio e crescono le diseguaglianze e le nuove povertà. È una sfida che la Fnsi accoglie e che porterà al centro della riflessione nel Sinodo della Stampa, momento di scambio e di confronto fra operatori dell’informazione credenti e non credenti che si aprirà il 28 febbraio nella sede di Civiltà cattolica.

(Fonte: FNSI; Immagine: Wikipedia)

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Inpgi PREVIDENZA E SALUTE

Inpgi 2, più tutele per freelance e cococo, Chiarini: ‘Una riforma senza precedenti’

Giornalisti free lance e cococo: copertura sanitaria Casagit senza costi per i redditi medio-bassi, riconoscimento della maternità a rischio, ritocco delle aliquote contributive per innalzare le pensioni future; inoltre per i co.co.co, disoccupazione, copertura infortuni professionali, raddoppio della durata del congedo parentale. Sono le principali novità contenute nella riforma della Gestione separata Inpgi2 in vigore da inizio anno.

“Passi avanti tangibili, frutto collettivo di un impegno concreto e tenace – commenta Nicola Chiarini, componente del comitato amministratore Inpgi2 e responsabile lavoro autonomo del Sindacato giornalisti del Veneto (Sgv) – e che mettono in pratica opportunità di welfare, che in origine sono state rivendicazioni dei coordinamenti dei giornalisti atipici, freelance, precari come Refusi in Veneto”.

Nel dettaglio, ecco le nuove prestazioni:

Casagit gratuita: l’adesione alla copertura sanitaria è aperta fino al 31 gennaio e possono aderire freelance e co.co.co in regola con i contributi che, iscritti in via esclusiva alla gestione separata, abbiano maturato nel triennio 2015/2017 un reddito annuo medio tra i 2.100 e i 30.000 euro. Il profilo garantisce importanti concorsi spese per prestazioni mediche frequenti come visite specialistiche, cure odontoiatriche, accertamenti clinici, pacchetti prevenzione, diarie giornaliere per ricoveri o interventi chirurgici e un assegno vitalizio in caso di non autosufficienza (riepilogo al link https://w-in.casagit.it/).

Maternità a rischio: il riconoscimento della maternità a rischio comporta, in caso di necessità comprovata dal medico, l’estensione di un mese della copertura, normalmente fissata in cinque mesi (di norma, due mesi prima e tre mesi dopo il parto).

Per i co.co.co si aggiunge il rafforzamento del congedo parentale, prolungato da tre a sei mesi e fruibile fino al terzo anno di vita del bambino e, non più, solo nel primo. Altra novità importante per i co.co.co è la disoccupazione che, in caso di perdita involontaria del rapporto di lavoro, assicura fino a sei mesi di assegno, calcolato sul 75% del reddito medio mensile di riferimento con massimale di 1.328,76 euro mensili. Sempre per i co.co.co, con contratto avente retribuzione annua non inferiore ai 3.000 euro lordi, è assicurato l’indennizzo degli infortuni sul lavoro, compresi ictus e infarto del miocardio con copertura dell’invalidità eventuale ed estensione, in caso di decesso del giornalista, ai familiari.

Per assicurare la sostenibilità economica delle coperture è stato deciso un ritocco delle aliquote, proporzionato ai redditi in modo che chi più ha, sostenga con un meccanismo solidale chi ha meno. Per i co.co.co il maggior contributo è versato direttamente dall’azienda, mentre per i lavoratori autonomi “puri” la rivalsa da richiedere in fattura o ricevuta al committente sale dal 2% al 4%, sostenendo da un lato il montante pensionistico individuale, dall’altro gli interventi collettivi di welfare. Il contributo diretto del professionista non parasubordinato, che va a incrementare la pensione futura, passa, inoltre, dal 10% al 12% del reddito fino ai 24.000 euro lordi annui, quota che sale al 14% per l’eccedenza sopra tale soglia.

Modifiche, infine, anche per quel che riguarda gli adempimenti contributivi, sempre per gli autonomi “puri”: anticipata al 31 luglio la scadenza del versamento del contributo minimo in acconto per l’anno in corso e posticipata al 30 settembre la comunicazione reddituale alla gestione separata, mentre resta invariato il termine di scadenza dell’eventuale contributo a saldo, fissato al 31 ottobre. A questo link è consultabile un riepilogo in slide del complesso della riforma.

Fonte: Sindacato dei giornalisti del Veneto

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Lavoro SINDACATO

Nel 2020, il Trentino sarà capitale del giornalismo autonomo

«Il prossimo anno sarà interamente dedicato alla promozione del giusto compenso e del corretto riconoscimento del lavoro autonomo e precario nel giornalismo, attraverso due iniziative di portata europea e nazionale che verranno ospitate in Trentino». Lo ha detto il segretario del Sindacato del Trentino Alto Adige Rocco Cerone, in occasione dell’incontro di fine anno organizzato dalla Provincia di Trento per i professionisti dell’informazione locale.

«Il giornalismo – ha spiegato il segretario regionale – vive da tempo una situazione di emergenza lavorativa, e i giornalisti precari e autonomi rappresentano oggi i due terzi del totale dei colleghi in attività. Si tratta di persone spesso sottopagate e costrette a lavorare senza tutele. Per questa ragione, abbiamo deciso che nel 2020 il Trentino ospiterà due appuntamenti dedicati al mondo del giornalismo autonomo, con la convezione di un’assemblea nazionale e di una commissione di lavoro della Federazione dei giornalisti europei».

Nella stessa occasione è intervenuto anche il presidcente della Provincia autonoma Maurizio Fugatti. «Tutelare il pluralismo dell’informazione significa tutelare la democrazia. E’ fondamentale che i cittadini abbiano modo di informarsi correttamente sui fatti e di elaborare un proprio pensiero critico, contribuendo attivamente al benessere dell’intera comunità», ha detto Fugatti, ricordando le iniziative messe in campo nel corso del 2019 dalla Provincia di Trento assieme al Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige. Tra le diverse collaborazioni avviate, Fugatti ha ricordato la Fondazione Antonio Megalizzi, per favorire la formazione giornalistica in ambito comunitario, e il protocollo d’intesa per la formazione nelle scuole provinciali.

All’iniziativa sono intervenuti anche il presidente dell’Ordine dei giornalisti Mauro Keller e la presidente dell’Assostampa Patrizia Belli.

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Lavoro SINDACATO

Sindacato, preoccupazione per 12 licenziamenti a Obct

Il Sindacato Giornalisti Trentino Alto Adige Sued Tirol Journalistengewerkschaft, la Federazione Nazionale della Stampa Italiana e la UILTUCS regionale esprimono la profonda preoccupazione per gli annunciati dodici licenziamenti al Centro per la Cooperazione Internazionale di Trento, nel quale lavorano anche quattro giornalisti dell’Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa.

Lo affermano in una nota i segretari regionali Rocco Cerone e Stefano Picchetti all’indomani delle dimissioni del presidente del CCI Mario Raffaelli che anticipa oggi sui quotidiani locali la procedura di licenziamento collettivo.

Oltre alla mancata stabilizzazione dei lavoratori precari, al rientro di cinque dipendenti in comando alla PAT, si profila dunque un Natale amaro per altri dodici dipendenti del CCI.

ll Sindacato Regionale Giornalisti insieme alla FNSI e la UILTUCS, nell’esprimere il rammarico e l’amarezza per la chiusura espressa dalla PAT nonostante le iniziali aperture espresse personalmente dall’assessore Achille Spinelli, garantiranno il massimo dell’assistenza sindacale e legale nella difficile vertenza.

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Articolo 21 SINDACATO

Nasce la Fondazione Antonio Megalizzi. Firmato a Trento l’atto costitutivo

«A quasi un anno dal 14 dicembre siamo coscienti dell’importanza di mantenere vivo il ricordo di Antonio. Per portare avanti il suo messaggio e promuovere una cultura dell’informazione, dell’istruzione e dell’impegno civico», commentano i genitori Domenico e Anna Maria, la sorella Federica e la fidanzata Luana Moresco. Con la famiglia e la Fnsi, sono enti fondatori il Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige, l’Usigrai, il Comune, la Provincia autonoma e l’Università di Trento, le associazioni Rad-Uni e Articolo21.

Con la firma dell’atto costitutivo da parte delle istituzioni e delle associazioni promotrici al Palazzo della Provincia, nasce ufficialmente a Trento la Fondazione dedicata ad Antonio Megalizzi, il giovane giornalista rimasto vittima dell’attacco terroristico ai mercatini di Natale di Strasburgo, nell’11 dicembre del 2018. La Fondazione è promossa dalla famiglia Megalizzi, dalla fidanzata Luana Moresco e dalla Federazione nazionale della Stampa italiana, assieme a Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige, Usigrai, Comune di Trento, Provincia autonoma di Trento, Università degli studi di Trento, associazione degli operatori radiofonici universitari Rad-Uni e associazione Articolo21. Alla firma era presente anche il Commissario del governo Sandro Lombardi.

«A quasi un anno dal 14 dicembre siamo coscienti dell’importanza di mantenere vivo il ricordo di Antonio. Per portare avanti il suo messaggio e promuovere una cultura dell’informazione, dell’istruzione e dell’impegno civico. Da queste premesse nasce la Fondazione Antonio Megalizzi, con l’obiettivo di creare e sostenere iniziative finalizzate a favorire nella società lo sviluppo del senso critico, civile ed etico», è il commento dei genitori Domenico e Anna Maria, della sorella Federica e della compagna di Antonio, Luana Moresco, da oggi presidente della Fondazione.

«Con la firma dell’atto costitutivo – ha dichiarato da Roma il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti – si suggella un’alleanza virtuosa tra il mondo del giornalismo italiano, la famiglia Megalizzi e le istituzioni locali. Si tratta di un modello unico in Italia, dove giornalisti e comunità locale si mettono a disposizione della famiglia Megalizzi per perpetuare l’ideale europeo di Antonio ed il suo sogno di fare il giornalista. Lo scopo ultimo è quello di far rivivere i sogni e le aspirazioni di Antonio Megalizzi portando avanti il suo messaggio, attualissimo, contro le fake news e i linguaggi d’odio, affinché tanti altri giovani aspiranti giornalisti senza tessera possano avere una speranza di futuro nel suo nome».

Il Consiglio di amministrazione della Fondazione sarà composto da otto consiglieri: quattro nominati dalla famiglia Megalizzi e quattro dagli enti fondatori. Tra gli organi della Fondazione è previsto anche un Comitato scientifico che avrà compiti di consulenza tecnico-scientifica circa le attività che la Fondazione intende, di volta in volta, realizzare. Per la Federazione nazionale della stampa, e in rappresentanza di tutte le associazioni giornalistiche, entrerà nel Cda il segretario del Sindacato del Trentino Alto Adige Rocco Cerone.

Assieme ai familiari, hanno firmato l’atto costitutivo il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti; il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta; il rettore Paolo Collini; il segretario generale aggiunto della Fnsi e segretario dell’Usigrai, Vittorio Di Trapani; il vicesegretario regionale del Sindacato Giornalisti del Trentino Alto Adige, Lorenzo Basso; il presidente di Articolo21, Paolo Borrometi; la presidente di RadUni, Martina Esposito.

Il presidente Giulietti ha proposto di tenere proprio a Trento il forum delle famiglie vittime del terrorismo e di consegnare gli scritti di Antonio Megalizzi contro i linguaggi di odio e contro razzismo e xenofobia alla senatrice a vita Liliana Segre.

La storia di Antonio Megalizzi, con i suoi scritti inediti, è racchiusa in un libro ‘Il sogno di Antonio’, edito da Solferino.