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Giornalisti del Trentino A.Adige: ‘No al controllo della politica’

L’informazione non può essere sottoposta al controllo della politica. Lo affermano con forza i comitati e fiduciari di redazione di Rai Südtirol, Rai Ladinia, Tgr italiana di Bolzano, Esecutivo Usigrai, Dolomiten, FF, Orf Südtiroler Heute, Alto Adige, dorsi del Corriere della sera di Trento e Bolzano, ANSA regionale, Salto.bz, VB33, unitamente a Sindacato, Ordine dei Giornalisti del Trentino Alto Adige, FNSI e CNOG.

In un comunicato congiunto esprimono forte preoccupazione per la proposta di istituire a Bolzano un comitato consultivo per i media, contenuto nel programma di coalizione elaborato in vista dell’approvazione della nuova giunta provinciale.

Ingenera inoltre allarme la formulazione di volere monitorare gli sviluppi definiti “indesiderati” ed, a seconda delle valutazioni, indirizzare i finanziamenti ai media privati per “preservare la pluralità dei media”.

Ricordiamo ai responsabili politici altoatesini e sudtirolesi che l’articolo 21 della Costituzione repubblicana è ancora in vigore e che esso tutela la professione giornalistica che non può essere sottoposta a censura, autorizzazioni o controlli di qualsiasi tipo: la legge ordinistica con il collegio di disciplina, la normativa sulla diffamazione già consentono a chi si sente leso nella sua reputazione di difendersi. Senza contare la  presenza del CORECOM ed, a livello nazionale, della commissione parlamentare di vigilanza per il servizio pubblico radiotelevisivo.

Sono piuttosto i giornalisti ad essere sotto attacco con le cosiddette querele bavaglio o querele temerarie che hanno lo scopo di intimorire ed autocensurare i giornalisti.

Dopo l’approvazione in prima lettura al Senato alla vigilia di natale della legge del deputato di Azione Enrico Costa che vieta la pubblicazione delle ordinanze di custodia cautelare, 4 giorni fa la proposta del parlamentare di FDI Federico Mollicone di volere certificare digitalmente le notizie, adesso è il turno dell’organismo di controllo politico sui media altoatesini-sudtirolesi.

Notizia che evidentemente conferma l’allergia del potere politico a qualsiasi tipo di controllo da parte della libera stampa e della libera informazione.

Gli organismi sindacali ed ordinistici regionali e nazionali si opporranno con forza  all’istituzione di questo comitato politico di controllo dell’informazione.

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Information darf keiner politischen Kontrolle unterworfen werden. Dies bekräftigen die Redaktionen von Rai Südtirol, Rai Ladinia, Tgr Bozen, Usigrai, Dolomiten, FF, Tageszeitung, Orf Südtirol Heute, Alto Adige, Corriere della sera von Trentino und Südtirol, ANSA, Salto.bz, VB33, zusammen mit der Gewerkschaft Journalistenkammer von Trentino Südtirol, Fnsi und CNOG.

In einer gemeinsamen Aussendung äußern sie große Besorgnis über den Vorschlag, einen Medienbeirat in Südtirol einzurichten, der im Koalitionsprogramm enthalten ist, das im Hinblick auf die Genehmigung durch die neue Landesregierung erstellt wurde.

Besorgniserregend ist auch die Formulierung, man wolle als “unerwünscht” definierte Entwicklungen beobachten und je nach Einschätzung Beiträge den privaten Medien zukommen lassen, um die “Medienvielfalt zu erhalten”.

Wir möchten die Südtiroler und die Südtiroler Politiker daran erinnern, dass Artikel 21 der Verfassung immer noch in Kraft ist und dass er den Journalistenberuf schützt, der keiner Zensur, keiner Genehmigung und keiner Kontrolle unterworfen werden darf: Das Gesetz zur „Ordnung des Journalistenberufes“ mit der Disziplinarkommission und die Gesetzgebung, die den Bereich Verleumdungen regelt, ermöglichen es bereits denjenigen, die sich in ihrem Ruf geschädigt fühlen, sich zu verteidigen. Ganz zu schweigen von der Präsenz des Landeskommunikationsbeirates und auf nationaler Ebene der parlamentarischen Aufsichtskommission für den öffentlich-rechtlichen Rundfunk. Vielmehr sind es die Journalisten, die mit sogenannten Knebel- und Einschüchterungsklagen angegriffen werden, die darauf abzielen, Journalisten einzuschüchtern und sogar zu zensieren. Nachdem an Heiligabend im Senat in erster Lesung das Gesetz des Abgeordneten Enrico Costa zum Verbot der Veröffentlichung von Untersuchungshaftanordnungen angenommen wurde, vor vier Tagen der Vorschlag des FDI-Abgeordneten Federico Mollicone, Nachrichten digital zertifizieren zu wollen, ist nun die Südtiroler Medienaufsicht an der Reihe. Nachrichten, die offensichtlich die Aversion der politischen Macht gegen jede Art von Kontrolle durch die freie Presse und die freie Information bestätigen.

Die Journalistengewerkschaft und die Journalistenkammer auf regionaler und nationaler Ebene werden sich gegen die Einrichtung dieses politischen Informationskontrollgremiums energisch wehren.