Si è riunita oggi la Giunta esecutiva della Fnsi con la Consulta dei presidenti e segretari delle Associazioni regionali di Stampa per organizzare la mobilitazione, che dovrà arrivare allo sciopero generale, contro l’emendamento Costa, norma che si prefigge di censurare la stampa e limitare il diritto dei cittadini a conoscere le notizie.
Giovedì 28 dicembre 2023 la Federazione nazionale della Stampa, come annunciato, non parteciperà alla conferenza stampa di fine anno della premier, espressione di una maggioranza che vuole stringere il bavaglio intorno all’informazione.
Quel giorno, invece, la Fnsi promuoverà una protesta simbolica che coinvolgerà i presidenti e i segretari delle Associazioni regionali, i cronisti e giornalisti tutti. A seguire, il 3 gennaio prossimo sarà convocata la Conferenza dei Comitati di redazione per stabilire la scansione delle azioni che dovranno portare allo sciopero generale, uno sciopero contro la censura di Stato e per rivendicare l’identità e la dignità della nostra professione.
La protesta di Fnsi e Associazioni regionali di Stampa proseguirà fino allo sciopero generale con l’organizzazione di presidi davanti alle prefetture italiane. In queste azioni sarà importante essere affiancati dalla società civile e dalle organizzazioni che si battono per la carta costituzionale e la democrazia.
Leggi anche:
- Bavaglio sulle ordinanze di custodia cautelare, appello al presidente Mattarella: «Non firmi»
- Rete NoBavaglio: appello a direttori, giornalisti e società civile. «Uniti contro chi vuole zittire l’informazione»
Fonte: FNSI