L’organismo sindacale di base della Fnsi ha deciso di promuovere un sondaggio fra le giornaliste e i giornalisti in pensione per far conoscere l’attività dell’Unione, raccogliere suggerimenti, sollecitare collaborazione. Nella convinzione che «fare di più, meglio, insieme, si può, si deve», spiegano Comitato esecutivo e Consiglio nazionale.
L’Unione nazionale giornalisti pensionati (Ungp) avvia un sondaggio rivolto a tutte le colleghe e i colleghi in quiescenza, iscritti o meno al sindacato, per far conoscere l’attività dell’Unione, raccogliere suggerimenti, sollecitare collaborazione e stimolare l’adesione al sindacato. «I vostri pareri, qualunque sia la decisione che prenderete in merito a quest’ultimo obiettivo, ci saranno utili per adeguare i nostri programmi alla nuova realtà della categoria», si legge sul sito web dell’organismo sindacale di base.
Il questionario, proposto dalla consigliera Patrizia Disnan, componente del Comitato esecutivo nazionale dell’Ungp, è stato definito grazie alla collaborazione della professoressa Laura Rizzi, docente di Econometria presso il Dipartimento di scienze economiche e statistiche dell’Università degli studi di Udine, che assisterà l’Unione pensionati sotto il profilo tecnico nella fase di raccolta e analisi dei dati.
La compilazione del questionario richiede pochi minuti. Il sistema informatico consentirà a chi avrà compilato, anche in forma anonima, il questionario di metterlo direttamente a disposizione del Dipartimento universitario che curerà l’elaborazione dei dati.
«Se l’iniziativa avrà il successo che ci auguriamo, la stessa modalità di consultazione potrà essere utilizzata per sollecitare pareri, opinioni e proposte delle pensionate e dei pensionati, iscritti o meno al sindacato, sui temi che più da vicino ci riguardano come giornalisti in quiescenza e più in generale come componenti di una categoria professionale che rivendica una propria autonomia e soggettività sociale», auspicano Comitato esecutivo e Consiglio nazionale Ungp.
«Siamo consapevoli – aggiungono – delle difficoltà che in questi mesi la nostra categoria sta attraversando, di cui la crisi dell’Inpgi è una conseguenza. I diritti dei lavoratori sono stati erosi, il sindacato è sotto attacco, il precariato dilaga, l’emorragia dei posti di lavoro non si ferma. C’è bisogno di progetti innovativi, che partano dalla base e si avvalgano dell’apporto di tutti. Servono iniziativa e partecipazione. Noi pensionati mettiamo in cima alle priorità il futuro della professione e il destino dei giovani colleghi e colleghe, in un’ottica di collaborazione fra le generazioni. Fare di più, meglio, insieme, si può, si deve. Siamo tanti, noi pensionati, ancora molto giovani per effetto dei prepensionamenti.
Rappresentiamo una forza da mettere in gioco, una nuova leva a disposizione di tutti, e per questo abbiamo bisogno delle indicazioni dei nostri colleghi».
PER APPROFONDIRE
Il ‘Questionario Ungp per il futuro della professione’ è disponibile a questo link.
(Fonte: FNSI)