(*di Rocco Cerone, Lorenzo Basso, Roberto Rinaldi)
Ad inizio maggio 2021 la città di Trento ospiterà la seconda giornata internazionale sulla libertà di stampa, un evento inclusivo che si propone di accedere un faro sui cronisti minacciati in Italia e nel mondo. L’iniziativa è nata da un colloquio tra il presidente della Federazione nazionale della stampa italiana Giuseppe Giulietti, il segretario del Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige Rocco Cerone, il vicesegretario Lorenzo Basso e il sindaco di Trento Franco Ianeselli a fine settimana a Trento.
Alla base della proposta – nel solco della manifestazione organizzata il 2 maggio 2019, alla quale hanno preso parte delegazioni delle associazioni di stampa provenienti da tutto il Paese – vi è la condivisione del principio secondo cui la libertà di espressione è il fondamento della democrazia, e che le istituzioni pubbliche di un paese democratico sono chiamate a difendere chi fa informazione e chi si trova minacciato per aver illuminato fatti di pubblico interesse. Evento che seguiva di tre mesi il XXVIII congresso della FNSI di Levico, in Trentino.
L’idea avanzata dal sindaco, già segretario della Cgil del Trentino, è quella di recuperare una prassi propria dei sindacati confederali, che da decenni sono impegnati nella tutela di chi si occupa di rappresentare i lavoratori nei luoghi più pericolosi del mondo, ospitando lavoratori e sindacalisti minacciati. Allo stesso modo, ha proposto di rendere la città di Trento un luogo accogliente per i cronisti minacciati nel nostro Paese, in Europa e a livello internazionale, creando un porto sicuro dove rigenerarsi e intessere relazioni con i professionisti locali e con le scuole, per rendere il loro esempio un modello per le nuove generazioni.
Incontro che si è svolto su impulso del presidente della FNSI Giuseppe Giulietti, all’indomani della manifestazione nazionale “Il Trentino per i diritti umani” ospitata proprio a Trento dal 19 al 21 novembre 2020.
«Vogliamo essere la città che ospita ed accoglie giornalisti minacciati, per coniugare la difesa dei diritti umani con l’ospitalità», ha detto Ianeselli, nel corso dell’incontro, durante il quale si è parlato della volontà di trovare nuove strade per mettere al centro la libertà di informazione, senza dimenticare tuttavia il percorso avviato da altre realtà italiane. «Intendiamo offrire – ha infatti precisato il primo cittadino di Trento – la possibilità di un ristoro temporaneo nella nostra città da situazioni critiche o a rischio per giornalisti che hanno illuminato o portato a conoscenza fatti di interesse pubblico a livello nazionale e internazionale».
Il quarantaduenne neosindaco della Città che ha dato i natali a Chiara Lubich, ha voluto in questo modo sottolineare e ricordare la tradizione inclusiva di accoglienza, di laboratorio sociale che ha caratterizzato Trento ed il Trentino dal secondo dopoguerra.
Come più volte precisato, sia dal presidente Giulietti, sia dal segretario Cerone, la proposta dovrà essere aperta, plurale ed inclusiva e non volta a sostituirsi o essere in competizione ad iniziative già avviate con successo in altre realtà italiane. Al riguardo, non solo sono state menzionate le esperienze avviate a Napoli dal festival “Imbavagliati”, a Ronchi dei Legionari dall’associazione culturale Leali delle notizie, ed il monumento per la libertà di stampa di Conselice, ma si è anche deciso di rendere queste realtà parte integrante dell’evento che si terrà a Trento, in modo tale da creare una rete di iniziative virtuose, in vista di un vero e proprio gemellaggio tra manifestazioni unite da un ideale comune, con il coinvolgimento anche della Federazione Europea dei Giornalisti.
Con la nuova amministrazione comunale di Trento – ha sottolineato il presidente Giulietti – è stato riscontrato un terreno fertile per potere gettare le basi di una proficua collaborazione con il mondo del giornalismo più avvertito e di frontiera in collaborazione con le scuole, dove – nell’auspicio del sindaco Ianeselli – si possano portare delle testimonianze dei giornalisti significativamente proprio nei luoghi dove si forma la coscienza critica dei cittadini di domani.
Iniziativa virtuosa – è stato ricordato dai rappresentanti FNSI – che si innesta nel protocollo siglato con la Provincia Autonoma di Trento da Assostampa Trento, Sindacato Giornalisti del Trentino Alto Adige-FNSI, Ordine dei Giornalisti del Trentino Alto Adige per portare nelle scuole trentine di ogni ordine e grado la cultura dell’articolo 21, diffondere la sensibilità civica contro le fake news e per il contrasto della cultura dell’odio, della xenofobia e del razzismo.
(Articolo apparso su Articolo21 il 29 novembre 2020; foto di copertina: Museo diocesano tridentino, wikimedia)